È stato registrato dalla Corte dei conti il decreto con il quale è stata ripartita la quota delle risorse del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione assegnata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’anno 2023.
L’iter
Il provvedimento completa l’iter di assegnazione delle risorse destinate più in generale al sostegno pubblico all’editoria giornalistica e radiotelevisiva, iniziato quest’anno con il decreto interministeriale del 30 marzo 2023.
Le somme del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione
Con tale decreto sono state ripartite, tra la Presidenza del Consiglio dei ministri ed il Ministero delle imprese e del made in Italy, le risorse confluite nel Fondo e pari complessivamente ad euro 245.766.931 , di cui 159.437.273 da destinare alle finalità di competenza della Presidenza del Consiglio dei ministri, e per euro 86.329.658 agli interventi di competenza del Ministero delle imprese e del made in Italy a sostegno dell’emittenza radiofonica e televisiva in ambito locale.
A fondo nel Fondo: il dettaglio per il comparto radio e tv locale
Pertanto, vengono ripartite le sole risorse destinate dalla Presidenza del Consiglio e, per il settore radiotelevisivo, è stato stanziato:
- un contributo pari a 4 milioni di euro per l’anno 2022, ai sensi dell’articolo 4, commi 1 e 2, della legge n. 250 del 1990 e dell’articolo 2 della legge n. 278 del 1991, alle imprese radiofoniche di cui all’articolo 1 della legge 7 agosto 1990, n. 230 (private che abbiano svolto attività di informazione e interesse generale);
- un contributo di 2 milioni di euro per l’anno 2023 per la conversione in digitale e la conservazione degli archivi multimediali a favore delle imprese radiofoniche private con attività di informazione di interesse generale, istituito dall’articolo 30-quater del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, e rifinanziato dall’articolo 12, comma 5-bis del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2023, n. 1.
Altri elementi del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione
Il decreto prevede inoltre la liquidazione degli importi dovuti per legge agli enti gestori, elettrici e satellitari, per il rimborso delle riduzioni tariffarie, nonché per la definizione dei contenziosi pendenti relativi al rimborso di tali riduzioni tariffarie applicate alle emittenti radio-televisive in anni pregressi, con 1,5 milioni di euro.
Convenzioni RAI
E’ prevista infine la copertura degli oneri derivanti dalle convenzioni sottoscritte con la RAI, determinate in un ammontare complessivo di euro 24.300.000 – offerta televisiva e multimediale per l’estero, servizi per la tutela delle minoranze linguistiche, trasmissione di programmi radiofonici e televisivi in lingua slovena e friulana nella Regione autonoma Friuli Venezia Giulia; lingua francese in Valle d’Aosta; lingua sarda in Sardegna. (fonte Confindustria Radio Tv)