Primi effetti della sopravvenuta serenità tra Mediaset e Sky nella nuova era di quest’ultima e contestuale cambio di strategie nel gruppo GEDI?
Si preannuncia un anno di importanti novità nel settore radiotelevisivo (nel senso ibrido del termine, cioè dell’ormai consolidato connubio tra radio e tv).
Radio Capital Tv e m2o Tv, le stazioni visual radio del gruppo GEDI (ex L’Espresso) non sono più presenti sul bouquet satellitare di Sky, mentre, in coincidenza, arrivano i programmi di Mediaset in symulcasting col DTT (LCN 104 Rete 4 HD/Rete 4; LCN 105 Canale 5 HD/Canale 5; LCN 106 Italia 1 HD/Italia 1; LCN 151 20 Mediaset HD/20 Mediaset; LCN 159 La 5; LCN 163 Mediaset EXTRA; LCN 168 Topcrime; LCN 175 Mediaset Italia 2; LCN 325 Iris; LCN 414 Focus).
Mentre il riapprodo del Biscione sulla piattaforma di Sky è evidentemente un segnale della ritrovata pace tra i due principali player del sistema tv italiano, la discesa delle radio del Gruppo GEDI potrebbe essere conseguenza di una serie contingenti di fattori: il raffreddamento dei rapporti con il provider della tv satellitare nel suo nuovo corso, un piano di ristrutturazione dei costi, ma, anche, secondo alcuni rumors, una scelta strategica in vista di un cambio radicale di vettore.
I brillanti risultati di DeeJay Tv ritornata da circa un anno sul DTT (LCN 69), soprattutto sul piano commerciale (Viacom, la concessionaria, si dice molto soddisfatta dei riscontri) ed il nuovo progetto editoriale di Albertino per m2o Tv all’insegna della massima diffusione possibile, ovviamente in multipiattaforma, lasciano presumere l’approdo anche per le altre due emittenti (ed in particolare per m2o Tv) sul digitale televisivo terrestre.
Il nodo da sciogliere, naturalmente, non è tanto quello della capacità trasmissiva, ormai facilmente reperibile ed a condizioni economiche molto interessanti in proiezione dell’imminente (31/12/2019) successione del formato H264 (mpeg4), che comporta una sensibile riduzione dei canoni di trasporto a fronte della medesima qualità, ma quello degli Lcn. E se su quest’ultimo punto le bocche sono (quasi) cucite, esaminando alcuni recenti avvicendamenti, è possibile che interessanti opportunità per i cavalieri GEDI possano non mancare.
D’altra parte, il DTT rappresenta la possibilità di raggiungere la stragrande parte di quei 4 mln di utenti che seguono la radio in tv (non va dimenticato che il potenziale complessivo della piattaforma Sky è di “soli” 5 mln di abbonati, mentre quello del DTT è di 44 milioni). E questa volta senza accesso condizionato. (E.G. per NL)