Come anticipato da Newslinet settimana scorsa, Agcom ha pubblicato l’attesa delibera 22/25/CONS con cui ha avviato il procedimento di rimozione della rete nazionale DTT n. 12 dal PNAF per la destinazione delle risorse VHF ed UHF rispettivamente ai consorzi DAB ed agli operatori DTT locali.
Previste due distinte fasi in vista dell’effettuazione dei nuovi bandi per le attribuzioni dei diritti d’uso disponibili per il DAB ed il DTT.
Operatori plaudono all’iniziativa che potrebbe risolvere molti dei problemi al tappeto: in primis i beauty contest DAB senza paracadute e la differenziazione della programmazione delle emittenti radiofoniche locali. Ma anche le risorse UHF costituiscono risorse preziose per realizzare nuove reti DTT locali.
Sintesi
Attraverso la delibera n. 22/25/CONS, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha avviato il procedimento per la revisione del piano nazionale delle frequenze televisive volta a rimuovere la rete nazionale televisiva n. 12 (Mux 12) e rendere le frequenze disponibili per pianificare ulteriori reti locali per la radiodiffusione sonora digitale (DAB+) utilizzando le frequenze VHF-III liberate (prima fase) ed incrementare le reti locali DTT con le frequenze UHF in banda IV/V liberate (seconda fase).
Le premesse
La vicenda trae origine dalla nota del Ministero delle Imprese e del Made in Italy del 12/11/2024, acquisita in pari data al protocollo dell’Autorità nella quale, da un lato, si evidenziava come nel corso delle procedure di attuazione del PNAF-DAB con il rilascio dei diritti d’uso delle frequenze alle imprese fosse emerso che in alcuni bacini locali la domanda di frequenze era superiore alla disponibilità rendendo così necessario l’espletamento di selezioni comparative (c.d. beauty contest) tra i consorzi che avevano manifestato interesse per una medesima rete locale e, dall’altro, si chiedeva all’Autorità di valutare possibili soluzioni a tale situazione.
Ridestinazione delle frequenze
Ivi inclusa l’opportunità dell’adozione di una nuova pianificazione nella quale le risorse radioelettriche della banda 174-230 MHz (banda VHF-III) attualmente pianificate per la rete nazionale televisiva n. 12 (o Mux 12) venissero ridestinate al servizio radiofonico digitale in ambito locale.
Reti nazionali DTT sufficienti
Con ulteriore nota del 17/12/2024, il MIMIT aveva ulteriormente chiarito (in riscontro al parere reso dell’Autorità in data 12/12/2024) di “non ritenere necessario procedere all’esecuzione della gara prevista dalla delibera n.25/23/CONS, considerato, da un lato, che anche in base alle rilevazioni dei sistemi di controllo ministeriali appare chiaro che le 11 reti nazionali attualmente in esercizio sono in grado di garantire la continuità dell’offerta televisiva preesistente al refarming e soddisfare le esigenze del mercato, dall’altro lato, che nel corso delle procedure di assegnazione dei diritti d’uso DAB locali è invece emersa la necessità di reperire risorse frequenziali aggiuntive per il servizio radiofonico digitale locale per soddisfare la relativa domanda di capacità trasmissiva da parte dei fornitori dì servizi media radiofonici”.
Rete 12 disponibile
L’Autorità, esaminando le considerazioni del Ministero ha convenuto che “a distanza di oltre due anni dal definitivo switch-off delle reti trasmissive precedentemente operanti in banda 700 MHz e del complessivo riassetto del sistema radiotelevisivo italiano, il comparto nazionale, dopo alcune criticità registrate nella fase di transizione, appare in grado di garantire la continuità dell’offerta televisiva pre-esistente al refarming, offerta che ha visto anche aumentare il numero di programmi diffusi, sebbene siano in esercizio, invece delle 12 reti nazionali pianificate in standard trasmissivo DVB-T2 e codifica HEVC, solo 11 reti nazionali, peraltro operanti, al momento, nei meno efficienti standard DVB-T/MPEG-4“.
Maggiore disponibilità di banda con DVB-T2…
Agcom ha altresì rilevato che “l’adozione dello standard DVB-T2, avviata nel 2024, offrirà nuovi spazi di sviluppo della piattaforma DTT rendendo quindi ancor meno “necessario”, nel senso indicato dall’art. 50, comma 8, del TUSMA, l’impegno di risorse della banda VHF-III per la radiodiffusione televisiva in ambito nazionale”.
…al contrario del DAB+
Viceversa, dal punto di vista del servizio di radiodiffusione sonora in DAB+, “la disponibilità delle frequenze in banda VHF-III attualmente pianificate per la rete nazionale n. 12 (e quindi, in sostanza, la disponibilità per il servizio DAB+ dell’intera banda 174-230 MHz, fatti salvi i vincoli del coordinamento internazionale) consentirebbe di risolvere le situazioni di carenza di risorse evidenziate dal Ministero nella citata nota del 12/11/2024”.
Destinazione integrale della banda VHF III costituisce razionalizzazione dello spettro
Inoltre, osserva l’Agcom nei considerato della delibera 22/25/CONS, “dal punto di vista dell’attività di pianificazione, la destinazione dell’intera banda VHF-III a un unico servizio di radiodiffusione, nel caso di specie quello radiofonico digitale, costituirebbe una significativa razionalizzazione e un uso più efficiente dello spettro in quanto consentirebbe di prevenire ab origine l’insorgenza di criticità di natura radioelettrica legata alla coesistenza di due diversi servizi di radiodiffusione nella medesima banda di frequenze”.
Sfruttamento della risorsa
D’altra parte, osserva Agcom, “lo spettro radio è una risorsa scarsa per definizione, nonché un bene pubblico dotato di un importante valore sociale, culturale ed economico ed è quindi fondamentale assicurare che le frequenze vengano utilizzate in maniera efficiente ed efficace, come richiesto dalla normativa vigente e in particolare dall’art. 4, comma l, e dall’art. 58, comma l, del Codice nonché dall’art. 50 del TUSMA”.
Le risorse UHF della rete 12 per il potenziamento dei servizi televisivi locali
Peraltro, la mancata assegnazione del Mux 12 non comporta solo il mancato utilizzo di frequenze della banda VHF-III, che potrebbero, come detto, essere proficuamente destinate al servizio radiofonico digitale, ma anche di frequenze della banda UHF-IV/V (470-694 MHz) le quali potrebbero anch’esse essere impiegate per altri scopi, quale ad esempio il potenziamento dei servizi televisivi in ambito locale.
Priorità al DAB
Poste tale premesse, Agcom ha ritenuto opportuno che, “nel contesto delle diverse esigenze sopra illustrate dei comparti radiofonico e televisivo, le attività relative alla pianificazione delle risorse nella banda VHF-III per i servizi DAB+ siano esperite prima di quelle relative alla pianificazione della banda UHF IV/V per i servizi televisivi”.
Le due fasi del riordino
Conseguentemente, Agcom ha deciso di articolare il riordino del quadro regolamentare in materia di spettro radio in due fasi.
Prima fase
La prima fase (prioritaria), oggetto della delibera 22/25/CONS, è diretta, da una parte, alla revisione del Piano nazionale di assegnazione delle frequenze da destinare al servizio televisivo digitale terrestre di cui alla delibera n.39/19/CONS, al fine di rimuovere dalla pianificazione televisiva la Rete nazionale televisiva n. 12 e rendere disponibili le relative frequenze.
Integrazione PNAF-DAB provvisorio
Dall’altra, la prima fase della procedura ex Del. 22/25/CONS è volta all’ integrazione del Piano nazionale provvisorio di assegnazione delle frequenze in banda VHF-III per il servizio di radiodiffusione sonora in tecnica digitale DAB+ di cui alla delibera n.286/22/CONS, incrementando il numero di reti locali pianificate mediante l’utilizzo delle frequenze in banda VHF-III rese disponibili dall’eliminazione dalla pianificazione della rete nazionale televisiva n. 12.
Abrogazione della Del. 25/23/CONS
Tale fase, ovviamente, si completa con l’abrogazione della delibera n. 25/23/CONS recante “Nuova procedura per l’assegnazione del diritto d’uso delle frequenze pianificate per la rete nazionale n. 12 del servizio di radiodiffusione digitale terrestre”.
Seconda fase
La seconda fase, oggetto di un autonomo e diverso procedimento da avviare al termine di quello di cui alla prima fase è diretta alla revisione del Piano nazionale di assegnazione delle frequenze da destinare al servizio televisivo digitale terrestre di cui alla delibera n. 39/19/CONS, allo scopo di incrementare il numero di reti locali pianificate mediante l’utilizzo delle frequenze in banda UHF-IV/V rese disponibili dall’eliminazione dalla pianificazione della rete nazionale televisiva n. 12.
Nuovo regolamento per diritti d’uso UHF a network provider locali
E, ovviamente, all’adozione di un regolamento per il rilascio dei diritti d’uso delle frequenze in banda UHF-IV/V pianificate per le reti locali.
Le previsioni della delibera 22/25/CONS
Conseguentemente, Agcom, attraverso la delibera 22/25/CONS ha avviato il procedimento volto alla revisione del Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze di cui alla delibera 39/19/CONS per rimuovere la rete DTT n. 12, integrare il PNAF-DAB di cui alla delibera 286/22/CONS con le risorse VHF III provenienti dalla rete nazionale smembrata e ad abrogare la delibera 25/23/CONS, recante la nuova procedura per l’assegnazione del diritto d’uso della dodicesima rete.
180 gg
Il procedimento si concluderà entro 180 giorni dalla data di pubblicazione della delibera sul sito web dell’Autorità, fatte salve le sospensioni per lo svolgimento di consultazioni pubbliche e per le richieste di informazioni e documenti. I termini del procedimento possono essere prorogati dall’Autorità con determinazione motivata.
Il documento
Qui per consultare il documento integrale in pdf.
Grande soddisfazione di M.AV.E. e grande beneficio per il comparto radiofonico
“Apprendiamo, con grande soddisfazione, della nuova attribuzione delle risorse della rete nazionale n. 12” commenta Vincenzo Dolce, presidente dell’associazione di radio e tv locali Media Audio Visivi Europei, a seguito della pubblicazione della delibera 22/25/CONS (il cui intendimento ha sposato sin da subito Newslinet).
M.AV.E. prima ad aver sollecitato la destinazione della rete 12 al DAB
“L’associazione M.AV.E. per prima, quando ancora nessuno ne parlava, ha coinvolto tutti gli altri consorzi concordando, con chi ha accolse l’invito, più note congiunte che inviammo all’AGCOM ed al Ministro delle Imprese e del Made in Italy” – continua Dolce – “che voglio ringraziare per l’attenzione e l’impegno, per questo importante beneficio per tutto il comparto radiofonico e per un reale sviluppo del DAB+, anche per le emittenti locali”
Tutti i blocchi delle frequenze VHF vadano alle emittenti locali
“Ora è necessario che tutti i consorzi DAB concertino l’intendimento di sfruttare integralmente i 4 blocchi VHF della rete nazionale n. 12, non solo per evitare lunghi ed inopportuni “beauty contest” nei bacini di utenza interessati dalla procedura comparativa (o quantomeno avere un “paracadute” in caso di effettuazione degli stessi).
Differenziazione dei programmi
Ma anche di disporre – con l’attribuzione delle risorse VHF per il DAB – delle necessarie frequenze per la differenziazione delle trasmissioni, di parte del palinsesto e dei propri programmi informativi autoprodotti, delle emittenti locali nelle singole aree tecniche“ – continua il presidente dell’associazione M.AV.E. – perché gli editori radiofonici locali, con l’opportunità di un ulteriore sviluppo del DAB+, potranno e dovranno investire ulteriormente nella produzione dei contenuti.
Condivisione delle infrastrutture
Infine, ma non per ultimo, sarebbe opportuno anche che tutti i soci insistano con i propri consorzi, affinché gli impianti di trasmissione, ove possibile, vengano condivisi tra diversi consorzi, al fine non solo di ottimizzare gli investimenti per la realizzazione delle reti di alta frequenza, ma anche per poter beneficiare di una migliore copertura radioelettrica.
Opportunità da sfruttare
E’ una irripetibile opportunità. Unica, direi. Sfruttiamola” , conclude Vincenzo Dolce. (E.G. per NL)