E’ scomparso questa sera, poco prima delle 20.00, don Mario Galbiati, 92 anni, fondatore nel 1982 di Radio Maria e, nel 1994, di Radio Mater, di cui è stato anima sino alla fine. La sua ultima raccomandazione: “Radio Mater deve continuare”.
Due cose aveva nel cuore: la Madonna (La Mamma, come la chiamava sempre) e La Radio. Che poi erano, in realtà, una cosa sola, visto che don Mario considerava la seconda una mera espressione della Prima.
L’energia di don Mario
Fino alla fine – letteralmente (gli ultimi consigli ai collaboratori risalgono al tardo pomeriggio di oggi, quando già si capiva che la sua condizione stava visibilmente peggiorando) – ha saputo affrontare con incredibile energia giornate impegnative, sia sul fronte spirituale che editoriale.
Guida
Già, perché don Mario delegava sì le quotidiane incombenze impegnative della “sua” radio ad un ristretto numero di fidati collaboratori. Ma ne rimaneva la costante e presente Guida.
Il messaggio
Ma chi pensa che la radio fosse la vita di don Mario sbaglia profondamente: per lui (parafrasando Mc Luhan) il medium era (solo) il messaggio. Il mezzo per veicolare la voce cristiana, nella valenza più robusta ed imperturbabile del termine.
Radio Maria
Un mezzo che don Mario conosceva bene, da quando, parroco di un piccolo centro della Brianza comasca, Arcellasco d’Erba (poco lontano da Albavilla, dove si era trasferito da qualche anno insieme alla Radio), nel 1983, aveva installato un dipolo sul campanile per raggiungere, con una manciata di watt, la sua utenza naturale: i suoi parrocchiani, in particolare quelli ammalati e impossibilitati a presenziare alle funzioni religiose.
La Mamma
Sulla denominazione don Mario non aveva dubitato nemmeno per un istante: era un devoto alla Madonna e quindi “Radio Maria” non poteva essere che il punto di incontro tra l’espressione di tale devozione e un identificativo che immediatamente permetteva di cogliere la differenza tra quella stazione e i mille segnali che in quel momento affollavano l’etere lombardo.
La differenza…
Di radio cattoliche, cristiane, parrocchiali, oratoriali, ce ne erano già migliaia: ma tutte, in un modo o nell’altro, finivano per cedere alla promiscuità dei programmi o al compromesso, difficilmente gestibile, con la pubblicità (e quindi col commercio). Si potrebbe dire “unendo il sacro al profano“, pur in ovvia buona fede.
… si coglieva
Un errore di marketing strategico, direbbe oggi qualche super esperto di format editoriali. Invece, girando la sintonia, Radio Maria si coglieva immediatamente, in qualsiasi momento del giorno (e presto della notte), emergendo nel mare magnum del chiacchiericcio indifferenziato e spesso superficiale. Scegliendo di trarre sostentamento solo dagli oboli dei suoi ascoltatori.
Il successo
Il successo, enorme, dell’emittente letteralmente travolse la piccola comunità che don Mario aveva creato intorno alla radio e che faticava a gestire l’incessante richiesta di espansione del segnale. Unica soluzione per far fronte a tanta preghiera era ampliare l’organigramma. Dandosi, nel limite della propria missione, una struttura organizzata.
Lo sviluppo
Entrarono così nuovi soggetti nel direttivo, la radio si ampliò a macchia d’olio (nel 1987 era già a Milano ed in tutta la Lombardia), ma iniziarono anche i primi problemi relazionali. Che presto si trasformarono in contrasti: don Mario avrebbe voluto che l’emittente non perdesse il suo spirito comunitario iniziale (quello “famigliare”). Altri esponenti del direttivo ritenevano invece che, come tutte le grandi emittenti, Radio Maria fosse un’azienda (anche se non si finanziava con la trasmissione di spot) e come tale dovesse essere organizzata.
La rottura
In breve avvenne la rottura, che avrebbe portato il fondatore a fuoriuscire con sofferenza proprio in prossimità di un evento epocale per il settore radiotelevisivo italiano: la legge Mammì (legge 223/1990).
La scomparsa…
Così, proprio quando la sua radio diventava nazionale, il sessantenne don Mario spariva dalla scena radiofonica: qualcuno lo dava per gravemente malato e in molti considerarono ormai archiviata la sua posizione.
… temporanea
Ma non fu così. Grazie anche all’affetto di un ristretto numero di collaboratori che gli era rimasto profondamente fedele ed allo sprone di alcuni ambienti autorevoli della Chiesa (che, tardivamente, si era accorta dell’importanza dell’incredibile lavoro svolto dal piccolo parroco di campagna), nella prima metà degli anni ’90, quando la maggior parte delle persone avrebbe gettato la spugna, don Mario si rimise in gioco (non tradendo le sue origini di ferreo brianzolo).
Radio Mater
Così, sulle ceneri di due piccole stazioni (Radio Country e Gallaradio), battezzò la nuova emittente, che, col suo nome, era un nuovo inno della sua devozione: Radio Mater. La riproposizione, netta e sincera, del progetto iniziale di Radio Maria.
Di nuovo sulla cresta dell’onda
E subito fu, di nuovo, irrefrenabile successo. In pochi anni l’emittente venne diffusa in tutta la Lombardia, poi nel Piemonte, indi nella Toscana, arrivando in Liguria, Abruzzo, Molise, Puglia, Veneto, accedendo al satellite ed al webcasting.
Ritorno a Roma
Per il settantesimo compleanno di don Mario si sarebbe voluto regalare al fondatore l’amata Roma; ma, stante il notevole impegno economico, bisognò attendere il Natale 2003, per far piangere di felicità don Mario.
Il dolore dell’ultimo periodo…
Al Lazio seguirono la Calabria, Sicilia e la Sardegna, anche se nel corso nel 2020 una complessa vicenda legale condusse il principale diffusore per la Lombardia (95.3 MHz) all’inattività (recuperata parzialmente proprio nei giorni scorsi, con l’attivazione dell’impianto a Milano città, incredibile riconoscimento in extremis a don Mario).
… e la nuova rinascita
Nonostante lo sconforto dell’anno passato, don Mario seppe spronare i collaboratori che, con grande fatica, negli ultimi mesi sono riusciti a riorganizzarsi, affrontando una nuova avventura. Anche attraverso nuovi progetti digitali, come la diffusione nazionale sul DTT ed il presidio del DAB.
Nell’etere
Oggi don Mario ha concluso la sua vita terrena, ma il suo spirito sarà sempre presente nell’aria. Come la sua Radio Mater. (M.L. per NL)
Aggiornamento: i funerali si terranno martedì 19/04 alle ore 15.00 ad Albavilla (Co). Venerdì 15/04/2022 alle ore 08.00 l’arcivescovo della Arcidiocesi di Milano Sua Eccelenza Mons. Mario Enrico Delpini sarà presente presso la Cappellina di Maria in Albavilla Via XXV Aprile 1 per celebrare il Santo Rosario in memoria di Don Mario Galbiati.