Ricordate il film “S1mone”? Viktor (Al Pacino) crea, con l’ausilio di un particolare software per computer, la donna più bella del mondo, la quale diventa in pochissimo tempo una vera e propria star del cinema. Così l’attrice Simone comincia ad apparire in qualunque film di stampo hollywoodiano, garantendo incassi da favola e lasciando disoccupati decine d’attori professionisti. Se succedesse la stessa cosa per gli speaker radiofonici e gli artisti più in generale?
Pensiamo a Second Life. Non solo ha inglobato il palco di Festivalbar, non solo ha creato perfette emulazioni di discoteche come l’Hollywood di Milano, ma ospita anche diverse radio italiane e internazionali collocate nelle più disparate ambientazioni virtuali. Da ieri anche la milanese Radio Millenium (88.7 FM) ha occupato un posto nell’impero dei pixel, e permette, ora, a migliaia di avatar di ascoltare musica nella virtuale Corso Como di Sunrise Land, una delle tante isole di Second Life. Il palinsesto che sarà possibile ascoltare nella Corso Como virtuale è lo stesso che si ascolta tutti i giorni sugli 88.7, ed avrà l’onore e l’onere di rappresentare la città di Milano all’interno dell’isolotto immaginario, mantenendo sul web anche il pay-off della propria campagna pubblicitaria, “La Milano in Fm”. Tra le altre emittenti trapiantate in questo mondo, inoltre, ci sono Radio 24, Radio Imago e Deejay, che naturalmente ha occupato un posto di rilievo.
Il caso Deejay su Second Life merita un’attenzione particolare. Al contrario di Millennium, l’emittente del Gruppo L’Espresso, in occasione del venticinquesimo anniversario, ha creato un emulo di tutto il proprio palinsesto, con lo scopo di realizzare una diretta virtuale di tutti i programmi, con ambientazioni originali e avatar di ogni speaker. I personaggi in 3D non hanno voce propria. Ma se un giorno potessero averla, il lavoro di uno speaker sarebbe pagato due volte? Le sul diritto d’autore sarebbero estese alla replica non autorizzata di voce sul web?
Queste ed altre domande potrebbero essere spontanee in un mondo che sta replicando non solo il perfezionismo del genere umano, ma anche le sue più remote contraddizioni. Second Life è indubbiamente un’opportunità d’intrattenimento, propagandistico e commerciale, degna del successo acquisito. Speriamo rimanga tale.
Simone moriva con le ambizioni del suo creatore. Cosa succederà ai replicanti speaker di Second Life? (M.M.)