Tramontata lโera di quando la Radio si ascoltava solo conโฆ la radio, gli operatori si confrontano col variegato mondo di dispositivi che somministrano audio nei vari ambienti e momenti. E valutano quanto essi condizionino la durata dellโascolto, determinando i cd. heavy listeners ed i light listeners.
Heavy listeners
In ambito radiofonico sono definiti heavy listeners coloro che ascoltano la radio in modo molto frequente e prolungato. Tecnicamente si tratta del pubblico che potenzialmente potrebbe sintonizzarsi sulla stessa stazione radio per lunghi periodi di tempo, durante il lavoro, mentre guida, nellโattivitร quotidiana e nel tempo libero.
Preferenze specifiche
Sono utenti considerati piรน propensi a manifestare verso il medium preferenze molto specifiche. Soprattutto riguardo ai contenuti radiofonici e/o ai conduttori.
Light listeners
Viceversa, sono considerati light listeners gli ascoltatori radiofonici sporadici. Cioรจ quegli utenti che potrebbero ascoltare la radio saltuariamente, solo durante determinati momenti della giornata o in occasioni particolari, come nel traffico, a casa al mattino presto, magari facendo colazione. Oppure casualmente, durante uno zapping.
Pubblico (in)fedele
Eโ, quello tipico del light listening, un pubblico non particolarmente coinvolto e come tale tendenzialmente meno fedele ad una determinata stazione o ad un programma. Ma non per questo meno importante per un certo tipo di messaggi pubblicitari o quandโanche solo per creare numeri di audience.
Naviganti
Unโutenza, infatti, molto simile agli utenti del web che intercettano inserzioni durante la navigazione.
Heavy e light listeners nellโera della multipiattaforma
Tuttavia, da tempo, gli analisti si chiedono se queste definizioni abbiano ancora valore nellโera della multipiattaforma.
Promiscuitร di dispositivi
Archiviata senza possibilitร di ritorno lโepoca dellโascolto duale (ricevitore AM/FM ed autoradio), gli editori devono misurarsi con una varietร estremamente vasta di sistemi di somministrazione audio: dagli smartphone, agli smart speaker, dalla tv (via etere e smart tv) al pc, dal tablet ai sistemi eterogenei delle auto connesse.
Ricevitori nativi
โUna considerazione preliminare da fare รจ che il ricevitore radio e lโautoradio sono nati con lo scopo di svolgere esclusivamente una funzione: somministrare contenuti radiofoniciโ, spiega Massimo Rinaldi, ingegnere di Consultmedia, principale struttura italiana di competenze a piรน livelli in ambito mediatico, che ha ideato lโunico sistema scientifico di validazione degli asset radiofonici assunto a riferimento dallโAgenzia delle entrate per i propri accertamenti fiscali nellโambito delle compravendite di aziende e/o rami dโaziende (cd. Metodo Consultmediaยฉ).
Monitoraggio dello spostamento dellโascolto e dei valori degli asset
Lโalgoritmo del Metodo Consultmediaยฉ, da anni, monitora lo spostamento dei valori dallโinfrastruttura proprietaria (la rete di diffusione via etere, analogica, cioรจ i trasmettitori FM) a quella digitale (DAB+ e disintermediata, cioรจ over the top, nella variegate forme di streaming).

Device e heavy e light listeners
โPossiamo ragionevolmente stimare che lโascolto radiofonico italiano รจ per il 60% ancora analogico e, quindi, legato agli unici due ricevitori dedicati ad esso (radio tradizionale AM/FM e autoradio AM/FM).
La quota restante
Ma il restante 40% dellโascolto รจ spalmato su una moltitudine di device di cui solo uno nasce esclusivamente per somministrare contenuti radiofonici: il DAB+โ, continua lโingegnere.
Heavy devices
Ma quanto pesa lโascolto DAB+?
โDifficile rispondere a questa domanda. Ma certamente meno dello streamingโ, risponde Rinaldi. โSecondo alcuni studi il rapporto sarebbe infatti molto piรน sbilanciato verso i vettori disintermediati.
Determinazione
Tuttavia, mentre lโascolto streaming puรฒ essere calcolato precisamente, quello DAB+ รจ ancora valutato attraverso indagini dichiarative (CATI, in primis), che, come noto, hanno forti limiti di attendibilitร .
Heavy FM
Assumendo in forma cautelativa che lโascolto streaming sia proporzionalmente ripartito con quello DAB+, avremmo una teorica attuale suddivisione dellโascolto radiofonico in 60% FM, 10% DAB+, 10% DTT, 20% su altri device streaming.
Propensioni
Eโ chiaro che il 60% dellโascolto FM sarร a sua volta influenzato da vari fattori, con una maggiore propensione nelle aree ove lโofferta digitale รจ per vari motivi limitata.
Attendibilitร
Riteniamo perรฒ che una suddivisione di questo tipo possa, oggi, risultare abbastanza attendibile, anche se rapidamente in corso di variazione, ovviamente a favore del DAB+ e dello streamingโ, continua il partner Consultmedia.
Proiezioni al 2027 e al 2030
โSecondo le nostre proiezioni, le percentuali sopra descritte nellโarco di 3 anni saranno aggiornate come segue: 50% FM, 15% DAB+, 5% DTT, 30% sui device connessi ed entro il 2030 35% FM, 25% DAB+, 5% DTT, 35% streamingโ, sottolinea lโanalista.
Indicatori dallโascolto radio attraverso device connessi non esclusivi di altre funzioni
โAl cospetto di queste tendenze, nellโambito delle nostre ricerche ci siamo chiesti quanto la componente di dispositivi connessi per lโascolto radiofonico non esclusivi di altre funzioni possa influenzare la condizione di heavy e light listeners.
Europa e USA coerenti
Ebbene, incrociando i dati risultanti da indagini condotte in vari paesi europei e negli Stati Uniti, sono emersi indicatori interessantiโ, puntualizza lโing. Rinaldi.
Smartphone
โIl caso da manuale รจ quello dello smartphone, probabilmente il device connesso utilizzato col maggior numero di funzioni (tecnicamente โpiรน prossimo allโutenteโ). Lโimpiego di tale dispositivo per lโascolto radiofonico non si addice, quindi, agli heavy listeners, potendo facilmente essere interrotto da altre funzioni, in primis le telefonate o i messaggi vocali.
Dentro e fuori le mura
Tuttavia, lo smartphone รจ il device piรน prossimo allโutente, quello che lo segue praticamente ovunque, in casa, in auto, nellโoutdoor/out of car.
Interfaccia
Va perรฒ detto che lo smartphone, a sua volta, รจ destinato a diventare sempre di piรน un device โdi tramiteโ per altri sistemi di somministrazione audio; Android Auto ed Apple CarPlay in testa.
Mirrorlink
Cioรจ sistemi che, pressochรฉ nella totalitร dei casi, sono presenti sulle nuove vetture insieme allโautoradio equipaggiata per ricevere trasmissioni DAB+.
Smart speaker
Molto diverso il caso dello smart speaker (il cui mercato รจ ormai dominato da Amazon attraverso la serie Echo con lโassistente Alexa). In questo particolare caso, pur in presenza di un device con funzioni eterogenee, lโimpiego per la somministrazione di contenuti audio induce ad un ascolto heavy.
Tv
Decisamente singolare il caso della televisione, dove si ha un light listening sul DTT ed un heavy listening nel caso di contenuti presenti sulle smart tv (app o aggregatori).
Semplicitร dโimpiegoโฆ
Quali conclusioni si possono trarre quindi da queste tendenze?
โPiรน รจ semplice la fruizione del contenuto radiofonico (cioรจ lโaccesso al contenuto), piรน light sarร lโascolto. Ciรฒ in quanto lโinterazione piรน o meno complessa col device ne condiziona lโutilizzoโ, risponde lโanalista.
โฆ = piรน ascolto casuale e light
โIn altri termini, se cambiare stazione sarร molto semplice (come attraverso lโautoradio o il ricevitore con la sintonia FM manuale) la propensione ad un ascolto light sarร maggiore.
Complessitร dโimpiego = maggiore ascolto volontario ed heavy
Viceversa, la complicazione determinerร da una parte una fruizione volontaria e non casuale โ come nel caso dello smart speaker, che reagisce generalmente ad un comando vocale che indirizza ad una stazione specifica, limitando la casualitร della scelta dellโemittente โ e dallโaltra una propensione allโascolto heavy.
Comandi vocali
Con lo spostamento progressivo dellโascolto nella direzione digitale e soprattutto attraverso comandi vocali รจ evidente che si tratta di fattori strategici di indubbia rilevanzaโ, conclude lโing. Rinaldi. (E.G. per NL)