Indiscrezioni su polverizzazione dell’ascolto su più device e premiazione di contenuti non musicali.
Mancano due giorni alla pubblicazione dell’anticipazione dei dati del secondo semestre 2018 e dell’anno 2018 di Radio TER 2018, mentre la pubblicazione dei volumi con tutti i dati del secondo semestre 2018 e dell’anno 2018 avverrà il 12/03/2019.
Ma in occasione del Radiocompass 2019, dietro le quinte, circolavano spoilerate più o meno credibili, con particolare riferimento ai dati riservati distribuiti qualche mese fa.
Partiamo dai dati “certi” da cui elaborare tendenze: il periodo 26/06/2018-08/10/2018 corrispondente al terzo trimestre ha registrato i maggiori contatti nel giorno medio ieri.
Nel complesso, sono stati circa 250.000 in più rispetto al primo trimestre (30/01/2018-16/04/2018) ed al secondo trimestre (17/04/2018-25/06/2018) gli utenti della terza sessione (per la precisione 34.736.000 vs 34.489.000 e 34.501.000) a testimoniare una tendenza al parziale recupero del famoso e preoccupante milione di ascolti perduto in passato.
Premiato il terzo trimestre TER anche a riguardo dell’ascolto nel quarto d’ora medio, che tra il 26/60/2018 ed il 08/10/2018 ha segnato 6.516.000 unità tra le 06.00 e le 24.00 e 5.054.000 nelle 24 ore contro i 6.458.000 (06.00/24.00) + 5.021.000 (24H) del II° trimestre ed i 6.220.000 (06.00/24.00) + 4.811.000 (24H)del 1° trimestre 6.00-24.00.
Ma il trend non è stato speculare nei 7 giorni, dove invece è stato il secondo trimestre a dominare, con 44.118.000 utenti che settimanalmente hanno ascoltato almeno una stazione radio, contro i 43.627.000 del periodo 30/01/2018-16/04/2018 ed i 43.923.000 del lasso temporale dal 26/06/2018 al 08/10/2018.
Passando invece ai rumors, sembra che i nuovi dati evidenzieranno una tendenza alla polverizzazione dell’ascolto sui device diversi dall’FM, con una sensibile crescita della visual radio DTT (che già pesa per il 13% dell’ascolto) e dell’IP (soprattutto via pc e smartphone). Di qui, probabilmente, la fretta di tutte le emittenti a presidiare in forma non mediata dagli aggregatori gli smart speaker (ricevitori indoor del futuro) e dei superplayer a lanciare il proprio aggregatore di flussi streaming per l’in-car, anche se – al di là di poco credibili dichiarazioni di intenti – nessuno di loro pensa minimamente ad abbandonare gli aggregatori indipendenti, vista la disastrosa condizione di chi all’estero aveva deciso avventatamente di farlo. Secondo qualcuno, la radio sulla televisione registrerà ancora una sensibile crescita spingendo gli ultimi indecisi in tale direzione.
Sui grandi numeri, sempre stando alle indiscrezioni raccolte, non dovrebbero esserci sostanziali mutamenti (sicché le prime posizioni non dovrebbero subire variazioni), salvo una cocente delusione per un grande gruppo, mentre qualche sorpresa dovrebbe registrarsi per almeno tre stazioni nazionali dei piani bassi.
Premiati poi i contenuti non musicali, con trend interessanti per chi ha deciso di investire sull’informazione.
Sul piano locale la nuova indagine dovrebbe confermare la bontà di scelte verticali, ma solo se rivolte al pubblico adulto e senza tentennamenti sulla linea editoriale (no alle specializzazioni poco convinte), posto che un’altra tendenza che dovrebbe trovare certificazione è quella dell’innalzamento dell’età del pubblico radiofonico. (E.G. per NL)