Nel 2022 sono state immatricolate 1,317 milioni di auto in Italia rispetto alla media di 2 milioni degli ultimi 30 anni. Si tratta della quota più bassa dopo il disastroso 2013, con 1,304 milioni di vetture immatricolate.
Che effetti ha questa flessione sull’affermazione del digitale radiofonico via etere?
Il target del 2025, come momento di superamento delle auto dotate di ricevitori DAB rispetto a quelle senza, è in discussione?
La sintesi
Quando si parla di sviluppo della radio digitale via etere (DAB+) si fa quasi sempre riferimento all’implementazione della struttura di distribuzione del segnale, gli impianti di diffusione in breve.
I problemi amministrativi
I quali soffrono dei problemi di natura amministrativa connessi alla assegnazione dei diritti d’uso, teoricamente definita per i player nazionali (salva la problematica tra RAI ed Eurodab per la rete nazionale n. 3) ed in alto mare per gli operatori di rete locali (non è ancora stata conclusa la procedura di manifestazione d’interesse per il bacino Lazio, una di quelle della prima tornata istruttoria).
Il cigno nero
Tuttavia, c’è un altro aspetto che andrebbe tenuto in considerazione: quello della dotazione di ricevitori DAB, inscindibilmente collegato alla vendita di nuove auto, considerato che praticamente nessuno installa ex novo autoradio digitali su vetture che non ne sono dotate in origine.
Le immatricolazioni nel 2022
Nel 2022 sono state immatricolate 1,317 milioni di auto in Italia, rispetto alla media di 2 milioni degli ultimi 30 anni. Si tratta della quota più bassa dopo il disastroso 2013, con 1,304 milioni di vetture immatricolate.
39,3 mln di vetture di 12 anni di età media
A fine 2022 il parco auto circolante era di 39,3 milioni di vetture con età media superiore a 12 anni (UNRAE Book 2022 sul mercato autoveicoli in Italia).
25% ante Euro 4 (17 anni)
Secondo UNRAE, di oltre 39 milioni di auto in circolazione, circa il 25% sono ante Euro 4 con oltre 17 anni di età.
I veicoli commerciali
A queste si aggiungono i veicoli commerciali, il cui mercato nel 2022 è sceso del 13% (161.000 unità), ma conta un parco di 4,2 milioni di mezzi in circolazione, il 41% dei quali ante Euro 4.
I veicoli industriali
Il mercato dei veicoli industriali oltre le 3,5 tonnellate, sostanzialmente stabile con circa 25.600 immatricolazioni, contribuisce al trasporto con un parco di 725.000 mezzi, oltre il 50% è Euro 4 e ha un’età media 14,3 anni.
Giù immatricolazioni dei privati
Nel 2022 sono diminuite (-15,7%) le immatricolazioni fatte da acquirenti privati, la cui quota è scesa dal 63,2% al 58,9%.
Noleggio a lungo termine
In parallelo, è continuata l’ascesa del canale noleggio a lungo a termine (+19,6%), che guadagna 5,6 punti di quota e sale al 23,1%, spinto dalla diffusione dell’utilizzo di questa formula sia dagli stessi privati che dalle aziende.
Fiscalità sfavorevole
Ma il macro-canale di vendita complessivo delle società, penalizzato da una fiscalità sfavorevole, in Italia ha la quota più bassa (41,7%) rispetto a Germania (64,1%), Spagna (55%), Francia (54,6%) e Regno Unito (49,3%).
Le prospettive per il 2023
Sembrerebbe andare un po’ meglio nel 2023: nei primi dieci mesi il totale delle immatricolazioni è stato di 1.315.964 unità, pari a +224.000 rispetto al periodo gennaio-ottobre del 2022 (+20,5%).
Consegne posticipate
Secondo gli esperti, ciò consegue alla consegna di auto ordinate diversi mesi fa e poi rallentate dalla crisi di produzione e componenti, ma scontano ancora un ritardo di 310.000 vetture (-19,0%) sui primi dieci mesi del 2019.
Successione analogico/digitale nel 2025 a rischio?
Potrebbe quindi essere messo in discussione il target del 2025 come momento di sorpasso delle auto dotate di ricevitore DAB+ rispetto a quelle senza?
Forse no
E’ presto per dirlo; anzi, secondo alcuni analisti è probabile che nei prossimi due anni si registrerà una ripresa consistente delle vendite che potrebbe portare ai livelli di immatricolazione pre-Covid, confermando così la previsione dell’avvicendamento del digitale via etere in mobilità sull’analogico a quattro ruote.
E’ il momento di premere sull’acceleratore
“Non è il momento di rallentare, ma di premere sull’acceleratore perché il DAB+ è un baluardo del broadcasting così come la FM, da difendere e sostenere. Il rallentamento delle vendite delle auto è contingente e al più potrà procratinare di un semestre una roadmap già scritta.
Essere presenti. Sempre e comunque
La radio lineare deve essere presente sempre e comunque e l’ascoltatore quando comprerà l’auto dovrà trovarla. Sia sulla FM, che in IP e sul DAB+. La presenza parziale è il vero pericolo, perché l’area non presdiata comporta una limitazione imperdonabile“, riferisce a NL uno dei più importanti editori radiofonici nazionali. (M.R. per NL)