In Italia la radio digitale terrestre è in fase di stallo da circa 13 anni. Un’eternità per uno strumento tecnologico da sempre in evoluzione. Diverso invece il caso della radio via Internet e in particolare di quella cd "mobile streaming", che va nella direzione dell’età dell’oro. La sostanza non cambia in Europa e nel resto del mondo, anche dove non si è deciso di sposare il fallimentare formato DAB-T Eureka 147 (tecnologia che a breve compirà 25 anni!). Ci riferiamo anche Stati Uniti (ma non solo), maggiori sostenitori della radio digitale terrestre formato IBOC (In Band On Channel), tecnica di trasmissione che consente la modulazione ibrida delle portanti, con una componente analogica affiancata a una componente digitale. In questo modo IBOC (altrimenti denominata FM Digitale o HD Radio e Ibiquity, dai maggiori costruttori di apparati trasmittenti) consente una sperimentazione parallela anche in assenza di apparecchi commerciali capaci di ricevere questo standard.
Il formato in questione, pur più gradito agli editori tradizionali, in quanto impiegante – in simulcasting – la frequenza FM attuale e quindi sensibilmente più economico e meno traumatico per gli ascoltatori, non ha tuttavia riscontrato il successo sperato, sebbene gli utenti siano enormemente superiori allo scarno manipolo dei DAB Eureka 147-muniti. I principali ostacoli all’affermazione della tecnologia IBOC sono risultati: le problematiche interferenziali in aree ad alta densità radioelettrica (come nel caso italiano), stante la maggiore occupazione di banda rispetto alle trasmittenti analogiche in FM (e quindi la necessità di una maggiore spaziatura di frequenza); la limitata capacità di trasportare contributi digitali accessori (considerata la presenza della componente analogica) e la scarsa propensione dell’utenza che nella modulazione di frequenza analogica trova già piena soddisfazione di contenuti. I vantaggi di IBOC consistono, invece e come detto, soprattutto in un formato ideale per una migrazione non stravolgente delle trasmissioni da analogico e digitale, nella necessità di limitati investimenti per infrastrutture tecniche (scongiurando la deleteria esigenza di un lungo periodo di simulcasting su bande diverse, con moltiplicazione di costi per l’installazione e la gestione di nuovi impianti numerici da affiancare agli esistenti in FM) e quindi in una evoluzione naturale della fruizione del medium, in maniera molto simile al passaggio delle trasmissioni televisive da analogico a digitale con tecnologia DVB-T, che pure (come si è visto) tanti problemi reca seco. Ora potrebbe registrarsi una spinta all’affermazione di IBOC con il lancio, negli USA, del primo ricevitore HD Radio tascabile a 49 dollari e 99.
Ne dà conto Andrea Lawendel su
Radio Passioni, che spiega che il ricevitore è "
prodotto da Insignia e venduto a partire sugli scaffali online di BestBuy. Recensendolo su News.com John Falcone riconosce che a questo prezzo la radio digitale di Ibiquity potrebbe farsi interessante".
Ma avverte anche che per avere qualcosa di più ricco sul piano funzionale forse vale la pena attendere l’uscita di Microsoft Zune HD (che tuttavia potrebbe costare tre volte tanto). Il piccolo dispositivo Insignia è alimentato con una batteria ricaricabile non sostituibile dall’utente e anche questo è un segno di una radio che cambia". Vedremo se con questa opportunità le sorti di IBOC muteranno.
July 11, 2009 Insignia’s NS-HD01 is the first portable HD Radio–and it’s only $50The price of HD Radio technology has been dwindling over the past few years, with digital-capable car stereos and clock radios priced south of $100. But Insignia’s new NS-HD01 adds two new wrinkles to the HD Radio equation. The iPod-sized unit is the first truly portable (battery powered) HD Radio, and its $50 price tag makes it the most affordable HD model to date. The NS-HD01 is scheduled to hit shelves at Best Buy on June 12, but we got an early look at the unit.
While it may look like an old MP3 player, the NS-HD01 is strictly a radio tuner that can pull in analog and HD (Hybrid Digital) stations on the FM band. There are 10 user-programmable presets.
(…)
The battery is rated for 10 hours of playback, and the screen auto-dims to save energy.
(…)
HD Radio has two big selling points. The first is that it’s free–unlike satellite radio, there’s no subscription fee. The other is multicasting–access to digital subchannels that aren’t available on the analog band. On stations with multicast channels, you can toggle to the HD2 and/or HD3 subchannels. (The HD Radio Web site has a full city-by-city listing of available stations.) HD2 options here in New York City, for instance, include hip-hop, gospel, classical, oldies, 80s, country, and salsa. In New York and elsewhere, you’ll also find simulcasts of several AM stations, which gives this the Insignia radio access to crystal-clear versions of many (but not all) local news, talk, and sports stations that would otherwise be unavailable on this FM-only radio.
(continua)