Radio digitale. In Svizzera sale al 57%, anche se gli utenti non smettono di usare quella tradizionale

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Dopo  uno switch over digitale della radio in Norvegia particolarmente coraggioso (e forse temerario, dato il mal contento degli utenti e le perplessità dei broadcaster che avrebbero preferito un connubio più robusto con l’IP radio), anche la Svizzera procede nella direzione del passaggio al DAB+ entro il 2024, gradualmente eliminando le frequenze FM dal 2020 in avanti.
Il progetto della confederazione elvetica è incoraggiato dai dati raccolti dal Federal Office of Communication (OFCOM): secondo il rapporto dell’ufficio, il 57% della fruizione della radio da parte degli svizzeri avverrebbe in formato digitale, erodendo 8 punti percentuali dall’ascolto in FM rispetto all’anno scorso, e a far data da giugno 2017 sarebbero stati venduti 3,25 milioni di device per la ricezione del segnale DAB+, di cui 750.000 come equipaggiamento delle automobili (che finalmente iniziano ad integrare il ricevitore per la radio digitale come accessorio di serie).Radio 3i studio 3 300x225 - Radio digitale. In Svizzera sale al 57%, anche se gli utenti non smettono di usare quella tradizionale
I dati OFCOM sono stimolanti, ma parziali: uno studio di Publicom pubblicato su Telecompaper ha rilevato che per un campione di 5000 persone di età compresa tra i 15 e i 79 anni la radio tradizionale ha ancora un ruolo chiave considerato che solo il 5% degli intervistati ha dichiarato di ascoltarla esclusivamente via internet, mentre per gli altri l’FM resta un punto di riferimento insuperato. E forse è proprio per questo che il regolatore spinge per uno switch-off che mandi in pensione il ricevitore FM prima che muoia di morte naturale, come è già avvenuto nel 50% dei device indoor, posto che lo switch-over allungherebbe l’agonia aumentando i costi per i broadcaster.
Tra i vari tipi di media, la radio è al secondo posto per importanza, seconda soltanto a Internet: in un ranking da 1 a 6 punti, internet è valutata 5.1; la radio tradizionale 5.0, mentre quella via internet solo 4.3, dietro la televisione e la stampa, valutati rispettivamente 4.8 e 4.4. punti; i social media hanno un punteggio di 4.1; la tv fruita su device mobile (cioè su smartphone e tablet) raggiunge i 3.7 punti. Il dato più importante – perché economicamente rilevante – del sondaggio Publicom è che le inserzioni pubblicitarie sono state maggiormente diffuse e meglio recepite dagli intervistati se ricevute via radio anziché in televisione o su smartphone (il primato resta della carta stampata).Radio 3i studio 1 300x225 - Radio digitale. In Svizzera sale al 57%, anche se gli utenti non smettono di usare quella tradizionale
È curioso come da questo sondaggio non emerga affezione particolare verso il DAB+, come ci si dovrebbe aspettare dal quadro delineato da OFCOM.
Ad ogni modo, per la Svizzera valgono le stesse considerazioni espresse più volte su questa testata in punto di evoluzione tecnologica della radio: considerato che né internet né il digital audio broadcasting terrestre hanno sostituito l’abitudine all’FM; che da più parti giunge l’avvertimento su come il DAB potrebbe essere una tecnologia nata già vecchia per la presenza importante dell’IP radio e infine che parte degli ascolti si sposta verso piattaforme on demand (ad esempio, app come Spotify), qualcuno si chiede se non sarebbe meglio riconsiderare l’idea dello switch-off DAB+/FM a favore di incentivi alla fruizione in multipiattaforma attraverso device che integrino la ricezione di frequenze FM, IP e DAB+ con la connettività bluethoot senza lo spauracchio dello spegnimento del segnale.
Tendenza che peraltro si sta consolidando in maniera spontanea anche in Svizzera, come dimostra il recento avvio della cd. “radiovisione”. (V.D. per NL)

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