Jürg Bachmann (Associazione delle Radio Private Svizzere e Comitato direttivo per la migrazione digitale delle radio svizzere): In futuro sarà difficile per una radio mantenere dati d’ascolto così alti come finora. La frammentazione ha preso possesso anche del mondo radiofonico, i numeri d’ascolto per ogni singolo programma tenderanno a diminuire.
Nell’era broadcast la radio aveva il controllo su tutta la catena di produzione, dallo studio fino alle orecchie degli ascoltatori. Nel mondo digitale questo è molto più difficile. Già per la trasmissione di programmi in DAB+ le radio devono affidarsi a chi gestisce il multiplex. Trasmettendo i loro programmi via IP le radio li affidano ad aziende estranee dal loro modello di business.
In Italia il livello di prezzo per la pubblicità radio è più basso che in Svizzera. Per questo dislivello c’erano – e ci sono ancora – clienti pubblicitari che preferiscono la pubblicità su un’emittente italiana che svizzera, specialmente nelle regioni di confine.
D’altronde il modo di fare un programma radio è differente in Italia che in Svizzera.
Intervista a Bachmann, seconda parte
Seconda parte dell’intervista con Jürg Bachmann, presidente dell’Associazione delle Radio Private Svizzere e membro del Comitato direttivo per la migrazione digitale delle radio svizzere, sullo sviluppo dei vettori digitali nella Confederazione elvetica.
Modelli
Dopo aver affrontato il tema della transizione da FM al DAB, parliamo oggi dello sviluppo dei modelli della radio digitale.
Difficile mantenere gli ascolti attuali per la Radio in futuro
(NL) – Le piattaforme di streaming audio on demand come Spotify e i podcast sono concorrenti della radio?
(Jürg Bachmann) – Noi tutti abbiamo due orecchie e al massimo solo 24 ore al giorno per ascoltare quello che ci piace. Ovviamente ogni nuova proposta audio è in concorrenza con quelle esistenti. Quanto determinante questa sia, dipende anche dalle abitudini, dagli interessi di una persona, dalla sua età, dalla famigliarità con tecnologie nuove e via dicendo.
Frammentazione diffusa
Comunque, temo che in futuro sarà difficile per una radio mantenere dati d’ascolto così alti come finora. La frammentazione ha preso possesso anche del mondo radiofonico, i numeri d’ascolto per ogni singolo programma tenderanno a diminuire.
Visual Radio e smart speaker insignificanti in Svizzera
(NL) – In Svizzera la visual radio è una realtà consolidata come in Italia?
(Jürg Bachmann) – No, non ha nessun ruolo importante. Del resto, in Svizzera non esiste nemmeno un mercato per gli smart speaker. Non interessano nessuno.
Ascolto proprietario e mediato
(NL) – L’ascolto IP proprietario (app e player da sito della radio) quanto pesa su quello attraverso piattaforme di terze parti (aggregatori di flussi streaming come TuneIn, FM World, smart speaker, smart tv, ecc.)?
(Jürg Bachmann) – Non siamo in possesso di dati che mi consentirebbero una risposta fondata.
Aggregatori
(NL) – A proposito di aggregatori, quale la vostra posizione: si tratta di piattaforme parassitarie che sfruttano i contenuti per vendere pubblicità autonoma senza retrocessione alle emittenti od organizzatori dell’offerta e contributori della distribuzione delle radio e pertanto alleati?
(Jürg Bachmann) – Nell’era broadcast la radio aveva il controllo su tutta la catena di produzione, dallo studio fino alle orecchie degli ascoltatori.
Col digitale cambia il modello di business
Nel mondo digitale questo è molto più difficile. Già per la trasmissione di programmi in DAB+ le radio devono affidarsi a chi gestisce il multiplex.
Terze parti
In Svizzera, questi sono in gran parte in mano a operatori che appartengono alle radio. Perciò, un certo controllo sulla qualità e soprattutto sui prezzi di diffusione c’è.
Concetti differenti
Trasmettendo i loro programmi via IP le radio li affidano ad aziende estranee dal loro modello di business. Noi radio guadagniamo con la vendita di pubblicità nei nostri programmi, le telco con la diffusione in sé. Questo è un concetto di business completamente diverso.
L’accesso alla capacità trasmissiva DAB in Svizzera
(NL) – In breve, come funziona l’accesso alla capacità trasmissiva DAB in Svizzera? Quanti sono i mux, chi li gestisce e quali sono i titoli per farvi ingresso?
(Jürg Bachmann) – Abbiamo a disposizione sette multiplex, gestiti da tre società. Le radio con concessione hanno diritto alla diffusione, per le altre la decisione spetta al consiglio di amministrazione relativo.
Anche le radio italiane, se c’è posto
(NL) – Possono entrare (cioè essere veicolate) anche emittenti estere, nella fattispecie italiane?
(Jürg Bachmann) – Finché una radio, svizzera o estera che sia, si sottopone alle leggi vigenti, ha la possibilità di richiedere un posto su un multiplex. Se c’è posto, potrà usufruirne.
Il problema della concorrenza delle radio italiane
(NL) – Le emittenti italiane di confine sono ancora un problema per quelle svizzere? Parliamo dal punto di vista commerciale, non interferenziale….
(Jürg Bachmann) – In Italia il livello di prezzo per la pubblicità radio è più basso che in Svizzera. Per questo dislivello c’erano – e ci sono ancora – clienti pubblicitari che preferiscono la pubblicità su un’emittente italiana che svizzera, specialmente nelle regioni di confine. D’altronde il modo di fare un programma radio è differente in Italia che in Svizzera.
Decisori finali
Perciò i clienti decidono loro in quale programma preferiscono la loro pubblicità. Alla fine, non mi sembra tanto una questione di prezzo o di qualità, ma piuttosto di abitudini personali e preferenze commerciali. (E.G. per NL)