Come abbiamo illustrato circa un mese fa, la Giunta provinciale di Bolzano ha approvato il piano RAS 2017-2018 di spegnimento graduale degli impianti radio in FM così favorendo lo sviluppo del digitale attraverso tecnologia DAB+, che vanta già una copertura vicina al 100% della popolazine.
Infatti, da anni la RAS-Radiotelevisione Azienda Speciale della Provincia (che ha per compito la diffusione sul territorio altoatesino dei programmi radiotelevisivi dell’area di lingua tedesca e ladina), gestisce due reti di trasmissione DAB+ che irradiano 22 programmi radio digitali con una copertura che raggiunge il 99,3% dell’utenza grazie a 82 postazioni, oltre ad aver assunto il compito di promuovere la diffusione della banda larga per la trasmissione di dati via internet. Ricordiamo che la Provincia autonoma di Bolzano (così come qualsiasi altra provincia o regione autonoma), non ha diritto alla creazione di una propria emittente, ma ha la possibilità di permettere la ricezione di programmi radiotelevisivi nel proprio territorio.
Fondata nel 1975, RAS partecipa alla costruzione di infrastrutture comuni per servizi radiotelevisivi pubblici, servizi provinciali di comunicazione via radio, emittenti private e operatori di telefonia mobile su incarico della Giunta Provinciale.
L’ente diffonde su tutto il territorio provinciale i programmi DTT delle emittenti pubbliche germanofone di Austria, Germania e Svizzera, mentre veicola via radiodiffusione sonora i contenuti delle stazioni estere: Ö1 (Austria, FM); Ö2-Radio Tirol (Austria Land Tirolo, FM); Ö3 (Austria, FM); Bayern 1 (Germania – Baviera, DAB); Bayern 2 (Germania – Baviera, DAB); Bayern 3 (Germania – Baviera, DAB); Bayern 4 Klassik (Germania – Baviera, DAB); B5 aktuell (Germania – Baviera, DAB); FM 4 (Austria, DAB); RadioJojo (Germania, DAB); Radio Rumantsch (Svizzera Romancia, DAB) e Radio Swiss Jazz (Svizzera, DAB).
Tornando alla decisione assunta da RAS e dalla Provincia di Bolzano di dismettere i diffusori FM, essa troverebbe ragione nel fatto che gran parte delle famiglie possiederebbe già un apparecchio DAB+ (oppure di una connessione Internet per l’ascolto IP) e che in Alto Adige il livello di diffusione della digital radio è ormai pari a quello in FM. In base a ciò la RAS ha presentato alla Giunta provinciale, che l’ha approvato, un piano biennale per aggiornare la diffusione dei segnali DAB+ e FM.
La road map, che ha ricevuto il via libera a metà novembre dalla Giunta, prevede lo spegnimento dei primi impianti FM entro il 2017, con la garanzia da parte della RAS della ricezione del segnale DAB anche in casa (indoor), oltre alla presenza dei contenuti via IP.
“Continuiamo sulla strada dello sviluppo tecnologico digitale, che aumenta offerta e qualità e fa risparmiare energia e costi”, ha detto il presidente Arno Kompatscher dopo la seduta di Giunta. Nessun problema per chi non avesse ancora un apparecchio DAB+: lo spegnimento è graduale e inizia dalle zone in cui il segnale FM sarà comunque coperto da altre postazioni trasmittenti in modulazione di frequenza più distanti.
Dal 5 dicembre è quindi partito lo spegnimento degli impianti ricetrasmittenti FM in cui la RAS trasmette i 3 canali audio della radio austriaca ORF ad Anterselva, Certosa, Novale (comune di Nova Ponente), Santa Gertrude, La Valle, Prati di Vizze.
La stessa RAS ha confermato nei giorni scorsi l’avvenuto spegnimento di 19 impianti FM presso 6 postazioni.
Notevole il contenimento dei costi: per gestire la rete FM sarebbe infatti stato necessario sostituire gran parte dei 226 impianti, molti dei quali risalenti a 30 anni fa, per una spesa di circa 200.000 euro l’anno.
Nel corso del 2018 è previsto lo spegnimento di ulteriori impianti FM della RAS, precisamente quelli a Sonvigo in val Sarentino, Curon, Maso Corto, Braies, Racines, Renon e Nova Levante.
Ma le cose saranno veramente indolore come annunciato in pompa magna dalla Provincia e dalla RAS? Qualcuno infatti comincia già a considerare la decisione un azzardo. Vediamo perché,
Innanzitutto, da una breve ricognizione effettuata direttamente da questo periodico nel week-end, nei punti di vendita di elettronica non pare esserci tutta questa frenesia di dotarsi di ricevitori DAB+ né di favorirne la promozione; certo è possibile che gran parte degli oltre 500.000 abitanti della provincia di Bolzano che risiedono nei 116 comuni si siano già dotati di un nuovo device. Oppure è possibile che l’ascolto lo effettuino via IP; o ancora che visto che la radio è ascoltata per l’80% in auto, solo una parte (ancorché consistente) del residuo 20% si sia premunita per l’avvicendamento tecnologico. Come estrema considerazione, vi potrebbe essere infine un appeal limitato dei programmi veicolati.
Ma il dubbio che, in realtà, in pochi abbiano accolto l’appello è forte. E se così fosse, per la RAS e per la Provincia potrebbe trattarsi, piuttosto di una decisione lungimirante, di un pericoloso boomerang anche giuridico-politico (la Provincia, così facendo, si esporrebbe a pesanti contestazioni avendo realizzato, nei fatti, una discriminazione a danno delle minoranza linguistiche).
Secondo aspetto: la dismissione di impianti FM determina gli effetti di cui all’art. 52 c. 3 del D. Lgs. 177/2005 che prevede che “In caso di mancato rispetto dei principi di cui all’articolo 42, comma 1, o comunque in caso di mancato utilizzo delle radiofrequenze assegnate, il Ministero dispone la revoca ovvero la riduzione dell’assegnazione. Tali misure sono adottate qualora il soggetto interessato, avvisato dell’inizio del procedimento ed invitato a regolarizzare la propria attivita’ di trasmissione non vi provvede nel termine di sei mesi dalla data di ricezione dell’ingiunzione”.
In altri termini, decorso il suddetto termine ed ammesso che RAS non abbia già spontaneamente dichiarato la dismissione senza condizione dei diffusori FM a seguito della conversione completa in tecnica digitale, le frequenze tornerebbero nella disponibilità dello Stato.
Il Ministero dello Sviluppo Economico, a questo punto, dovrà indire una procedura volta a riassegnare i suddetti impianti ad altri concessionari (la provincia di Bolzano non è passata integralmente al DAB+, non essendo stato previsto uno switch-off ed essendo quella della RAS una decisione autonoma che nessun effetto ha nei confronti degli altri operatori, che continuano ad operare in FM, eventualmente integrando la propria presenza in DAB+ attraverso i consorzi esistenti, oltre chiaramente alle soluzioni digitali IP, DTT e sat).
Seguendo un formante giuridico costituito da una recente decisione assunta dal Mise a seguito della sopravvenuta disponibilità di un importante impianto FM, l’ordine di priorità per le assegnazioni dovrebbe essere il seguente:
a) accertate situazioni interferenziali nei confronti di frequenze legittimamente esercite dai paesi esteri radioelettricamente confinanti. In tale caso, l’assegnazione della frequenza disponibile comporta la contestuale restituzione di quella precedentemente in uso;
b) attuazione di provvedimenti della magistratura nei casi di situazioni interferenziali non risolvibili con l’adozione di soluzioni tecniche diverse dalla assegnazione di una frequenza alternativa. In tale caso, l’amministrazione si riserva la facoltà di chiedere la rinuncia all’eventuale contenzioso in essere. Nel caso in cui non venga richiesta tale rinuncia, l’assegnazione è provvisoria e subordinata all’esito del contenzioso;
c) accertate situazioni interferenziali nei confronti di frequenze assegnate alla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo. In tale caso, l’assegnazione della frequenza disponibile comporta la contestuale restituzione di quella precedentemente in uso;
d) accertate situazioni interferenziali nei confronti di frequenze legittimamente esercite da emittenti radiofoniche nazionali e locali prodotte da altre emittenti radiofoniche nazionali e locali. In tale caso, l’assegnazione della frequenza disponibile comporta la contestuale restituzione di quella precedentemente in uso.
Qualora ciò avvenisse (e se non avverrà il Mise potrà essere censurato), le risorse dismesse da RAS andranno comunque a potenziare il segnale di altre stazioni, indebolendo il principio ispiratore del passaggio integrale al DAB+, anziché rafforzandolo. (E.G. per NL)