Radio Digitale, per incentivarne l’affermazione in UK si punta alla rottamazione dei ricevitori

Un piano di rottamazione per le radio. Questa la proposta della società Digital Radio UK per incentivare, in vista della possibile decisione sulla data dello switch over, l’acquisto di apparecchi radiofonici DAB in Gran Bretagna.
La rende noto Radio Passioni, che informa come in GB si calcoli che si trovino ancora nelle case 100 milioni di radio, la metà delle quali usata regolarmente. Se l’idea dovesse essere accolta, gli acquirenti che si presenteranno in negozio con il loro vecchio apparecchio avranno uno sconto del 20 percento sui nuovi apparati. I piani governativi prevedono un possibile limite del 2015 per lo spegnimento dell’analogico in FM, almeno per i principali network pubblici e privati. La data appare tuttavia irrealistica. Non è ancora stata presa alcuna decisione su tempi e modalità, anche se si dice che il governo dovrà annunciare lo switch-off con un anticipo di almeno due anni e solo quando almeno la metà della base installata di ricevitori sarà in grado di sintonizzarsi sui multiplex DAB. Secondo Andrea Lawendel (deus ex machina di RP e tra i più qualificati osservatori dell’evoluzione del medium sul piano tecnologico) il rischio "è che i regolatori stiano prendendo una seria cantonata, mossi dalla volontà di "cambiare" un mezzo che a parer loro deve proprio sembrare moribondo. Spostare sul DAB una parte di risorse, magari garantendo una capillare copertura degli assi stradali (peccato che il DAB in mobilità sia praticamente ignorato da chi fabbrica i ricevitori) è una cosa. Imporre ex lege una migrazione forzata solo per liberare risorse di spettro che difficilmente verrebbero rivalorizzate mi pare semplice propaganda. Come se i politici volessero dirci "vedete come siamo moderni e aggiornati?". Il vero medium digitale oggi si chiama Internet e guarda caso in questo dominio i regolatori – che non lo conoscono per niente, e si vede – sanno pensare solo a misure restrittive". L’incarico di amministratore delegato della società che dovrà pilotare la fase di transizione della radio, informa sempre RP, è Ford Ennals, che ha diretto finora Digital UK, l’omologa organizzazione consortile incaricata di gestire il passaggio verso la televisione digitale terrestre. Tra le altre iniziative volte a incentivare la sintonia della radio digitale c’è il progetto di UK RadioPlayer, una piattaforma Internet in grado di far ascoltare tutte le stazioni radio autorizzate nel Regno Unito pensata sul modello dell’iPlayer televisivo. Illustrata nel novembre scorso durante il Media Festival di Manchester, UK RadioPlayer è visibile in una prima demo sui blog della BBC ma il filtro sugli indirizzi IP bloccherà inesorabilmente (a meno di qualche trucchetto con le VPN) l’accesso dall’Italia.
  
Radio scrappage scheme to ease switch to digital broadcasting by 2015
 
By Paul Revoir
 
2nd February 2010
 
Old radios could be the next target of a scrappage scheme ahead of the switch to digital broadcasting. Retailers are backing an initiative that could include a 20 per cent discount on a new digital radio if an analogue model is handed in.
 
There are thought to be around 100million analogue radios still in use around Britain. The plan would be similar to the Government’s car scrappage scheme, which allows drivers a £2,000 subsidy when they trade in their old vehicle for a new one. The radio plans are being discussed by the industry body along with retailers and manufacturers as ministers prepare to switch off the analogue signal in 2015, making digital the primary platform for all national and local services.
Digital coverage currently reaches about 90 per cent of the population but is patchy in hilly areas. However, industry authorities are expecting a potential backlash from loyal FM listeners, while the cost of disposing of millions of radios is also a potential problem.
Radio executives hope that by coming up with an attractive scrappage scheme some of these draw-backs will be overcome. Digital Radio UK, the organisation created to promote the change, is understood to have met with retailers such as Currys owner DSG International and leading manufacturers. A spokesman for the radio industry body said of the proposed scheme: ‘It is something we are looking at we want to do.’ The digital switchover will formally be announced two years in advance and not until digital radio accounts for 50 per cent of all radio listening is digital.
At the moment 20 per cent of all radio listening is done through digital sets. More than 10million Digital Audio Broadcasting sets, which can be bought for less than £50, have been sold.
The Government is planning to replace unused FM bands with some local radio services. Medium wave services will also upgrade to digital. However, there have been concerns that the quality of sound on digital radio is inferior to that of analogue sets. There are fears the vulnerable and elderly and those living in remote rural areas could be left behind if the switchover is not managed properly.
There is also a problem with car radios, many of which are unable to receive a digital signal and will need a special adaptor. The analogue turn-off date of 2015 is the current Government target, not a definite policy. However, those in the industry say it is over-optimistic.
The former Conservative minister Lord Fowler, who chairs the Lords Communications Committee, told peers last week that in the eyes of the public it was ‘quite a sensitive issue’. He said: ‘For the person who has actually got three radios which have suddenly become redundant, it is going to be quite an issue.’ In terms of disposing of all the old radios, one option may be to send them to Africa.
Analogue radios are widely used there and the BBC’s World Service is popular in many parts of the continent. Of the 100million analogue sets in the UK it is thought around half are used regularly.

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