Sono arrivate anche in Italia le prime autoradio connesse a Internet. Le produce la francese Parrot e da maggio saranno sugli scaffali a meno di 300 euro.
Per funzionare necessitano solo di una chiavetta di connettività 3G o di una connessione Bluetooth con il cellulare. Chi le ha provate ha detto che l’ascolto in streaming in autostrada e nei centri urbani è stabile ed impeccabile. Se, come pare, esse (o altre similari) saranno presto installate di serie dalle case automobilistiche, saranno l’apripista della radio numerica senza limiti. Quindi, niente inverosimili e rissosi condomini di emittenti locali in perenne lotta per la gestione di uno spazio su angusti e costosi mux consortili; niente tragiche assegnazioni frequenziali sul modello televisivo (che stanno annientando le tv locali, che a DTT assestato si ridurranno di 1/3); pronta operatività; spazio per tutti senza oscure selezioni; possibilità virtualmente smisurata di nuovi prodotti tematici; risolutiva caducazione della classificazione nazionale e locale con equiparazione della diffusione. Il tutto in proiezione di una naturale, ancorché ultradecennale, successione con la diffusione analogica in FM. In attesa, ovviamente, che anche la vecchia modulazione di frequenza diventi un vettore del web.