Nell’ambito della radio digitale, su tutte, due sono le parole che più si rincorrono da mesi: radio ibrida ed aggregatori.
Due termini distinti ma intrinsecamente connessi. Con la prima intendiamo la radio declinata su più piattaforme distributive (FM, IP – anche nelle sottopiattaforme Incar e Smart Tv -, DTT, DAB+) con l’evidente intento tattico di raggiungere l’utente sempre e comunque, senza rischi di perdita di pubblico in forza dell’evoluzione dei device. Chiaro che posto il massimo consumo dei contenuti radiofonici in automobile (80%), la radio ibrida si declinerà non già nelle citate quattro direttrici, ma solo su tre di esse: FM, IP e DAB+. Relativamente all’IP gli svincoli cruciali sono l’implementazione delle celle 4G e l’introduzione di quelle a 5G (big e small cell).
Gli aggregatori sono invece app collettori di flussi streaming delle emittenti che consentono all’utente di ascoltare tramite i device connessi al web (smartphone, smart tv, tablet, ecc.) le emittenti presenti in rete sotto forma di bouquet più o meno intelligenti a seconda dell’applicazione (profilazione dell’utente, suggerimenti, geolocalizzazione, ricerche vocali, ibridazione in FM, ecc.).
Per tutta una serie di motivi di ordine tecnico, giuridico, strategico e pratico è quasi certo che in futuro le radio saranno smistate da un gruppo eterogeno di aggregatori declinati in ambito nazionale, continentale e nazionale che troveranno la loro collocazione sui device portatili ma soprattutto nelle consolle delle automobili (in mirrorlink con lo smartphone oppure con soluzioni stand-alone in auto interconnesse con scheda indipendente).
La società italiana più impegnata sugli aggregatori è 22HBG, apparentata con il gruppo ferrarese Elenos (storico brand di apparecchiature broadcast). Con il ceo Gianluca Busi, parliamo della bandierina posta dalla sua app FM-World (l’aggregatore ibrido IP/FM tricolore, come lo abbiamo nominato su NL, evoluzione e spin-off del noto portale dedicato alla radiofonia fondato nel 1999 da Nicola Franceschini) nel territorio futuro del 5G, il Quinto Elemento dell’evoluzione smartphone e tablet, la grande frontiera dell’Internet Tattile.
“Il gagliardetto in questo Risiko delle telecomunicazioni future, più veloci e fruibili, è il nuovo player di Fm World, uno strumento nato e implementato in Italia dal giovane e smart staff di 22HBG”, commenta Busi. “Una user experience senza eguali nel mondo del consumo radiofonico evoluto: un accesso immediato alle radio preferite attraverso un’interfaccia che aggrega a mosaico le principali frequenze disponibili nelle vicinanze del telefono o del tablet. La semplicità e velocità del nuovo Player FM world ristabilisce il contatto più ancestrale tra l’uomo e la radio. Privata della scatola, la radio smette di dipendere dai mouse e dalle connessioni precarie e torna a essere voce, suono, contenuto. In purezza e con la leggerezza del tocco. Ripristinando quel rapporto di interazione che spinse Malcolm McLuhan a definire la radio un medium “caldo”. Ovvero “amico”, non alienante ma rassicurante e veicolo di intelligenza oltre che di notizie, di entertainment e di libertà”.
Del fatto che FMW consente su taluni smartphone di passare dall’IP in FM (per esempio con Nokia), abbiamo già parlato, ma quali sono le sue interazioni con il 5G?
“Il nuovo player FM world si propone, sfruttando la sua facilità e il prossimo futuro a 5 velocità, di facilitare l’accesso alla radio e ai contenuti a una nuova popolazione mondiale di utenti, a tutt’oggi “dimenticati” eppure consumatori e produttori potenziali di benessere e di reddito”, continua il giovane imprenditore. “È una conquista geografica e anagrafica che si estende su: – fasce di popolazione nei paesi in via di sviluppo, individui e aziende, piccole e grandi desiderose di “sentirsi” parte del mercato globale”.
In che senso?
“Basti pensare al vantaggio di offrire bollettini meteo o quotazioni ortofrutticole in tempo reale attraverso annunci radiofonici in lingua presso lavoratori agricoli e pastori nelle regioni a bassa alfabetizzazione – fasce di consumatori over 65 “dimenticati” dall’aumento di complessità tecnologica dell’economia, dell’amministrazione, della sanità. E con problemi reali di accesso ai servizi per le tipiche patologie dell’anzianità. Immaginiamo il vantaggio di fornire informazioni e repliche di programmi audio a ipovedenti. – fasce di utenti con disabilità varie”.
E sul piano commerciale?
“Nella progettazione dell’app non abbiamo certo dimenticato le fasce affluenti dei consumatori connessi, ai quali il plusvalore del player offrirà una nuova socialità e mantenendo e amplificando quella condivisione di contenuti che ha fatto entrare la radiofonia nella storia”. La radio questa volta è veramente ad una svolta epocale. (E.G. per NL)