Siamo in uno di quei periodi in cui il digitale terrestre radiofonico è nuovamente scomparso di scena. Nessuno ne parla più, forse perché ormai, per tutti, digitale terrestre è sinonimo di tv, oppure perché, più probabilmente, non se ne sente la necessità. Non ne avverte l’esigenza il pubblico, che nella FM analogica trova (almeno per ora) quel che cerca (e quel che lì non rinviene lo cerca sul web) e non lo sollecitano gli operatori, che a investire al buio in periodi come questo proprio non ci pensano. Né ci si sofferma il legislatore, tutto in altre faccende (indiscutibilmente più importanti) affaccendato. L’unico, o quasi, ad essersene ricordato è l’amico Andrea Lawendel, che ha fatto il punto sulla situazione mondiale del digitale terrestre radiofonico dedicandogli un post un paio di giorni fa sul suo Radio Passioni. "In Australia è ancora troppo presto per fare un bilancio dell’operazione DAB+, in Germania dovremo presto vedere la concretezza "sul campo" della riproposta della radio digitale, anch’essa basata sulle nuove codifiche audio previste per lo standard Eureka 147", spiega il giornalista. "In Italia non ci sono state molte conferme pratiche di una strategia – quella di una infrastruttura di radio digitale DAB+/DMB realizzata per conto di RAI e dei consorzi commerciali da RaiWay – efficace per il momento solo sulla carte. Altre nazioni europee affrontano la questione della numeralizzazione della radio con gradi molto variabili di entusiasmo. Resta, per la tecnologia DAB, una unica, autentica isola di fervore e, come direbbero gli americani, "commitment". Se l’Italia pensa veramente di adottare la radiofonia digitale, farebbe bene a prendere esempio. In Gran Bretagna, unica nazione (a parte forse l’Olanda, dove i termini sono però molto più generici) ad aver scritto nero su bianco l’intenzione di spegnere prima o poi una quota significativa di trasmissioni analogiche, procede il piano di rafforzamento della copertura DAB annunciato nei mesi scorsi. Lo scorso luglio la BBC aveva infatti comunicato l’intenzione di vole aggiungere nuovi impianti DAB, con l’obiettivo di raggiungere il 92% dell’intera popolazione britannica entro la fine del 2011. Nel 2010 sono stati aggiunti 30 nuove antenne DAB, che migliorano la ricezione per circa 9 milioni di ascoltatori e aggiungono quasi un milione di nuovi utenti della radio digitale. Quest’anno dovrebbero essere messi in funzione altri 40 impianti". "La strategia – prosegue RP – non riguarda solo le infrastrutture bensì i programmi. Sempre a luglio il direttore di BBC Audio e Music Tim Davie aveva delineato il progetto di "rebranding" del marchio BBC Radio 7, il canale culturale solo digitale, da ribattezzare Radio 4 Extra. Ora il Daily Telegraph rivela che l’operazione avrà luogo in primavera, a patto che il BBC Trust, l’ente che sorveglia gli aspetti contenutistici dell’offerta della radio pubblica britannica, non influisca altrimenti su questo percorso. BBC Radio 4 Extra proporrà contenuti d’archivio, ma per rendere più appetitoso il canale e indurre gli ascoltatori a sintonizzarsi sul DAB, c’è la proposta di diffondere anche anticipazione di programmi di successo come The Archers, la soap opera radiofonica che proprio il 2 gennaio 2011 ha compiuto 60 anni di vita. Radio 4 Extra potrebbe trasmettere gli episodi di Archers, con un giorno di anticipo sulla normale programmazione. La parte di programmi per l’infanzia oggi proposta su Radio 7, potrebbe invece passare sotto la giurisdizione di Fun Kids, network radiofonico commerciale anch’esso disponibile solo in digitale". "A margine della questione relativa al potenziamento del DAB – informa il blogger – arriva la notizia di una sperimentazione ufficiale del DRM+, il Digital Radio Mondiale adattato per l’FM numerica. I test sul territorio britannico riguarderanno l’area di Edimburgo e dovrebbero iniziare entro questo primo trimestre. Sperimentazioni molto limitate del sistema DRM+, il cui preciso obiettivo è fornire un percorso di digitalizzazione dell’attuale FM analogica, con una marcata preferenza per la totale sostituzione dei segnali in essere (il DRM non è una modulazione ibrida o retrocomatibile con i ricevitori esistenti), si sono svolte in Germania e anche in Italia è previsto un ampliamento dei test che coinvolgono per il momento la banda VHF I e la città di Torino. Ma nel momento in cui le prove si verificano in una nazione come la Gran Bretagna, che sta ufficialmente pensando al superamento dell’FM, la cosa assume una valenza particolare. Per farsi un’idea più approfondita su come la BBC sta affrontando questa fase di transizione (forse definitiva e irreversibile) verso la radio digitale, potete ascoltare la breve intervista a Tim Davie pubblicata sul Radio Blog della BBC (da una trasmissione di BBC Radio 4). Ancora più interessante, per gli appassionati di onde corte, è la trasmissione sul futuro della radio trasmessa qualche giorno dal BBC World Service, emittente internazionale che potrebbe presto rinunciare quasi del tutto alla radio analogica trasmessa sulle Alte Frequenze. Nel corso della trasmissione Over to you, Rajan Datar intervista tra gli altri il radiofuturologo James Cridland. Qui trovate l’audio della registrazione", conclude Lawendel. (M.L per NL)