Radio digitale: botta, risposta e ribotta tra Squillario, Lawendel e Necchi

La pubblicazione di un commento circostanziato sul fututo del DAB nelle sue varie diramazioni ha ancora una volta suscitato un vivace confronto sulle pagine di questo periodico


La botta l’ha data Renato Squillario, vecchia conoscenza dei lettori di questo periodico (abbiamo pubblicato negli anni più di un suo commento); la risposta non si è fatta attendere dall’amico Andrea Lawendel, grande protagonista (pressoché quotidiano…) delle nostre pagine (è nostra vergognosa usanza saccheggiare senza ritegno, periodicamente, il suo splendido Radio Passioni), mentre la ribotta è arrivata da Giovanni Necchi, altro amico che i visitatori di questo sito ben conoscono, il quale, in linea col suo carattere riflessivo, ha ponderato qualche giorno prima di conclamare la sua reazione.
Ecco quindi il lungo e complesso intervento di Giovanni Necchi di Adven.

P.s.
Ovviamente ben volentieri ospiteremo nuovi contributi al dibattito spontaneo: [email protected]

“Ho letto con interesse le considerazioni di Roberto Squillario di Suono Telecom e devo dire che sono d’accordo con lui su molte cose ma ritengo indispensabile rettificare alcune imprecisioni, particolarmente per quanto riguarda FMeXtra.
Non credo che oggi ci siano standard sostanzialmente migliori l’uno dell’altro: sono solo diversi, ciascuno con le sue peculiarità. Alla fine i bit sono democraticamente uguali per tutti: la vera differenza sta nel modo adottato per trasportare questi bit.
DAB,DAB+, Visual Radio ecc., pur nelle loro specifiche differenze, si caratterizzano tutti dalla collocazione su nuove frequenze: richiedono nuovi impianti, ingenti investimenti e, se avranno storia, saranno appannaggio di una ristretta elite di network che potranno permetterselo e che hanno tutto l’interesse a spostare l’utenza su frequenze lontano dalle emittenti medio piccole, la vera “emittenza privata”. Ben diversi sono FMeXtra ed IBOC che operano in banda FM, seppure con differenti diverse modalità. Modalità che rendono FMeXtra compatibile con gli standard europei, al contrario di IBOC totalmente improponibile.
In merito alla qualità dell’audio trasmesso, si deve dire che non si tratta di un parametro virtuale in capo al solo trasmettitore; se sul mercato i ricevitori analogici sono scadenti se ne deve tenere conto, visto che l’utenza deve pure sentire con qualcosa e non si può accontentare di leggere i dati di targa di un trasmettitore!. Devo anche dire che alcuni moderni trasmettitori, che propongono mirabolanti numeri, sono dei meravigliosi videogiochi, che dietro, a livello circuitale, sono purtroppo fermi ad un’era fa e se sottoposti a misure, magari dopo un anno di funzionamento, se la cavano malissimo.
Le tecnologie digitali offrono eccellenti parametri di qualità, anche simile al CD, ed in più hanno il grande pregio della scalabilità: con FMeXtra posso trasmettere la stessa cosa partendo da 8 kbps sino oltre 38 Kbps. La scelta è fatta in base al come e cosa voglio trasmettere: ad esempio per informazioni stradali con 8 Kbps, si raggiunge un ottimo risultato ed un estremo risparmio di risorse; certo con 8 Kbps non ci possiamo trasmettere il concerto di capodanno…
Che molte frequenze in Italia siano intasate non ci sono dubbi, ma si deve osservare che il digitale ha grandi capacità di sopravvivere in questo caos. La modulazione COFDM, usata da FMeXtra, è infatti incredibilmente robusta. Attualmente, la potenza impiegata per le sottoportanti di FMeXtra è compresa tra l’1 ed il 4% dall’analogico (su 1 KW di analogico si usano solo 10/40 W per il digitale); eppure con questa misera potenza, su buone frequenze, si ottiene quasi la replica della copertura analogica!.
A differenza di HD radio/IBOC, non è assolutamente vero che FMeXtra richieda spaziature di 400 KHz: FMeXtra opera in modo eccellente con la spaziatura standard di 300 KHz. Dove questa non viene rispettata si ha semplicemente un calo di prestazioni in proporzione a quanto la frequenza è disastrata; ma ciò accade anche per l’analogico…
A proposito del confronto HD Radio/FMeXtra mi pare estremamente esplicativa l’immagine a lato, basata su una analogia tra le carreggiate autostradali e le frequenze.
L’immagine è tratta dalla presentazione di FMextra che ho tenuto alla Conferenza sulla Radio Digitale, nell’ambito del RadioTV forum di Roma.
La considerazione sul consumo dei ricevitori mi pare veramente eccessiva, un ricevitore digitale di veramente diverso da uno convenzionale ha semplicemente un processore DSP e pochi altri pezzi. Per il resto non cambia sostanzialmente nulla. Il ricevitore FMeXtra assorbe meno di 6-7 Watt; gli amplificatori audio sono in classe D, quindi estremamente parsimoniosi di energia. Probabilmente consuma meno della più parte dei ricevitori domestici FM in circolazione e, visto che riceve anche l’analogico, potrebbe magari contribuire alla riduzione dei consumi di energia!
Una precisazione circa l’alimentazione: diversamente da quanto affermato, il ricevitore FMeXtra funziona sia a 220 Vac che a 12 Vdc. E’ annunciato per fine anno un ricevitore portatile, da taschino, che consumerà sicuramente pochissimo!
Si dice della proposta di usare una tecnologia DRM modificata per trasmettere in digitale sacrificando stereofonia ed RDS: forse qualcuno farà questo DRM, ma FMeXtra può già operare così. Oggi. L’encoder FMeXtra è softwaredefinibile: in pochi secondi si può passare da una sottoportante compatibile con RDS e stereofonia ad un segnale quasi full digital da 20 a 92 Khz dove possiamo metterci 4 canali stereofonici e conservare ancora un canale analogico monofonico.
Se questa è la strada, allora è già pronta; non dobbiamo sperare nel futuro, eccola qui.
Il grande problema, oggi, credo sia nello spirito degli editori: se si sentono appagati da ciò che hanno fatto e preferiscono stare sprofondati nelle loro comode poltrone, aspettando che altri decidano per loro, aspettando che qualcuno un giorno gli spieghi che loro non hanno più frequenze ma che devono accodarsi in un sistema precostituito, pagare un canone e tacere, allora le parole conclusive di Squillario sono tristemente condivisibili. Ma se si vuole salvare la “Radio Libera”, allora sono gli editori che devono prendere le redini del sistema, difendere ciò che hanno conquistato ma al contempo innovarsi.
FMeXtra, sotto questo profilo, è l’unica tecnologia che permette di aggiungere una componente digitale al segnale analogico senza perdere nulla, in modo compatibile,con minimi investimenti e soprattutto senza andare “sotto tutela” di qualcuno che oggi può andarci bene e magari domani no.
La tecnologia FMeXtra permette di aggiungere canali digitali ed ora anche di trasmettere immagini: tra qualche giorno sul sito fmextra.it sarà dedicata una pagina esplicativa a questa implementazione. Sono gli editori che devono saper sfruttare questa potenzialità inesplorata. Qualcuno lo ha già fatto in modo remunerativo, realizzando un canale di servizio per la Pro Loco di una nota località turistica; canale poi diffuso dagli stabilimenti balneari. Insomma, la radio della spiaggia. Provate a fare questa cosa con un altra tecnologia, quando sarete ospiti ingabbiati in un multiplex gestito da altri! (Giovanni Necchi – ADVEN nl – esclusivista FMeXtra per l’italia – www.fmextra.it)”

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