Dopo l’avvio del progetto pilota per la radiofonia digitale nella Provincia autonoma di Trento, di cui alla delibera Agcom n. 180/12/CONS, avvenuto nei giorni scorsi, l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni ha avviato una consultazione con la Rai, le associazioni e gli operatori di rete attivi nella provincia di Trento, per l’eventuale estensione di tale progetto pilota alla Provincia autonoma di Bolzano.
Sulla problematica, Marco Rossignoli, coordinatore Aeranti-Corallo, ha dichiarato: “L’avvio del progetto pilota in provincia di Trento è stato fondamentale per verificare tutte le problematiche correlate allo sviluppo della nuova tecnologia. Mi riferisco, in particolare, alla funzionalità del modello di società consortile individuato dall’Agcom per l’attività degli operatori di rete privati locali e nazionali; alla effettiva disponibilità di frequenze nell’intero territorio nazionale; alla capacità delle emittenti di realizzare contenuti specifici per il nuovo contesto digitale; alle modalità di sviluppo del mercato dei ricevitori”. Rossignoli ha spiegato che, sulla questione delle frequenze, “A Trento, e anche in provincia di Bolzano, si verifica l’eccezionale situazione di una ampia disponibilità di frequenze e di un numero di emittenti limitato; tuttavia – ha proseguito l’esponente del sindacato – è indispensabile che si trovino soluzioni finalizzate a garantire un numero di frequenze adeguato in tutto il Paese. Infatti, in base al Regolamento Agcom in materia (delibera n. 664/09/CONS), servono 3 frequenze per gli operatori di rete nazionali e fino a 11 per gli operatori di rete locali. Tale previsione regolamentare – ha aggiunto Rossignoli – è posta a garanzia dell’avvio del mercato ad assoluta parità di condizioni tra tutti i soggetti. I canali attualmente disponibili (il 12 Vhf in tutta Italia e il 10 Vhf nelle regioni più piccole) non sono sufficienti a garantire risorse frequenziali per tutti; occorrerà, dunque, reperire nuove frequenze, come, ad esempio, quelle del canale 13 Vhf”. Rossignoli ha quindi concluso: “Occorrerà che le emittenti realizzino contenuti specifici per la diffusione digitale (oggi, infatti, è possibile diversificare la programmazione digitale per il 50% del tempo, su base settimanale). Questo è infatti un elemento decisivo per lo sviluppo della nuova tecnologia, perché solo con nuovi contenuti potrà svilupparsi anche il mercato dei ricevitori.” Le emittenti radiofoniche locali partecipanti al progetto pilota di Trento sono 22 e hanno dato vita, nei mesi scorsi, a due società consortili, cui è stato assegnato il diritto di uso della frequenza da parte del Ministero. (E.G. per NL)