(Radio Passioni) – L’operatore di televisione satellitare immetterebbe centinaia di milioni di dollari nelle esangui casse di Sirius mettendola in grado di affrontare le prime scadenze dei creditori e in cambio otterrebbe una quota della azienda – quasi il 50% – e una cospicua presenza nel board (anche se l’attuale CEO Mel Karmazin manterrebbe l’agognato controllo). La stampa continua a manifestare qualche dubbio su quello che potrebbe accadere, perché non è detto che tra Sirius e Liberty possano esseci tutte queste strategie e il riutilizzo di infrastruttura e banda per altri scopi potrebbe determinare uno scontro con il regolatore FCC. Secondo il New York Times è anche possibile che Malone abbia semplicemente individuato un buon business in una azienda che ha problemi di capitale ma mantiene un assett di 20 milioni di abbonati che generano 2 miliardi di dollari all’anno. Inserita nel contesto di un gruppo più solido, Sirius potrebbe sanare il suo debito e affrontare una fase di positivo rilancio.
Ecco i link agli articoli del New York Times e di Bloomberg. E questo è invece il link all’articolo del Wall Street Journal che mi è arrivato, da Parigi, da Albino Pedroia, consulente e docente di teoria dei mezzi di comunicazione di massa (e fedele lettore di RP, grazie Albino).