“In questo momento di emergenza globale a causa dell’infezione da Covid–19, siamo tutti chiamati ad avere un atteggiamento responsabile: non uscire da casa, evitare contatti che possano aumentare il contagio, fermare le attività commerciali pur consapevoli delle conseguenze economiche.
Noi editori radiofonici, nazionali e locali, ci troviamo pertanto, su richiesta dei clienti o agenzie a dover sospendere, inevitabilmente, la pubblicità, in alcuni casi unica fonte di sussistenza. Difficile poter garantire il nostro capillare servizio, offrendo informazione ed intrattenimento, in questa forzata pausa economica“.
50% in meno non farebbe differenza, se non sui costi
Così Lorenzo Belviso, editore di lungo corso, operante in Puglia con le emittenti Radio Mi Piaci e Radio PopPizz, lancia una proposta ai suoi colleghi: ridurre del 50% la potenza dei propri trasmettitori, arrivando così a ad ottenere un risparmio del 40% sui consumi di energia elettrica.
“E’ logico che l’unica condizione per la quale l’utente finale non si accorgerebbe di questa riduzione di potenza è che tutte le emittenti, network nazionali ed emittenti locali, aderissero a questa iniziativa”, spiega a NL Belviso.
Utopia?
“Non farebbero parte di questa riduzione di potenza solo i micro impianti. Un piccolo gesto di solidarietà fra grandi e piccoli editori che con questo temporaneo accorgimento potrebbero continuare a servire la stessa area di copertura gestendo al meglio un costo imprescindibile”, precisa Lorenzo Belviso.
“Si potrebbe ipotizzare un -3 Db_Day giorno nel quale tutti i trasmettitori tirano un sospiro di sollievo erogando meno potenza e regalandoci un consistente risparmio“, conclude l’editore. Utopia? (E.G. per NL)