Premesso che, secondo alcuni specialisti, i fatti (cioè l’orecchio medio) dimostrerebbero che alla presenza di una perfetta catena audio, di un buon processamento sonoro, accompagnato da un codec evoluto (come Fraunhofer), al netto di pregiudizi puristi, 36 CU sarebbero sufficienti per veicolare un prodotto radiofonico DAB di buona qualità, osserviamo come già sia diventato oggetto di opinioni diverse sul piano giuridico.
Evoluzione di parametri
La questione, letteralmente in due giorni, ha infatti avuto un’interessante evoluzione.
Must carry
Come noto, nella sua recentissima sentenza sull’obbligo di must carry di RAI sul proprio mux DAB, il Consiglio di Stato ha dato risalto alla determinazione della qualità minima sufficiente in termini di CU per un prodotto radiofonico considerabile di sufficiente qualità.
CU minimi secondo il Consiglio di Stato
Sul punto, il CdS aveva osservato come gli appellanti il provvedimento di primo grado (sentenza TAR Lazio) non avessero “dimostrato né allegato dati tecnici con riguardo alle affermazioni (…) che il numero medio di 54 CU (unità di capacità trasmissiva) a programma sia sufficiente a garantire trasmissioni di qualità“. In altri termini, allo stato, non era stato dimostrato che sotto i 54 CU si potesse definire di buona qualità un contenuto radiofonico.
CU minimi secondo il legislatore
Viceversa, il legislatore, all’art. 12 comma 5 della Legge n. 14/2023 di conversione, con modificazioni, del decreto legge n. 198/2022 (cd. Milleproroghe 2023), pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 49 del 27/02/2023, ha definito il numero minimo di CU. Con un dato specifico.
36 CU sono sufficienti
In questo caso, la qualità minima (necessaria) è stata individuata in “una capacità trasmissiva di un modulo da almeno 36 unità di capacità trasmissiva su un multiplex DAB con copertura nazionale” e ciò nell’ambito del procedimento per l’esecuzione dell’Accordo tra l’Italia e la Santa Sede in materia di radiodiffusione televisiva e sonora del 14 e 15/06/2010.
L’accordo col Vaticano
In quest’ultimo caso stabilendo che “il Ministero delle imprese e del made in Italy predispone entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto una procedura di gara con offerte economiche al ribasso per selezionare un operatore di rete titolare di diritto d’uso radiofonico nazionale in tecnica DAB che renda disponibile, senza oneri, per la Città del Vaticano, per un periodo pari alla durata dell’Accordo”.
Chi ha ragione?
In realtà, l’esperienza televisiva ci insegna che il concetto di sufficiente qualità trasmissiva è estremamente soggettivo e comunque destinato a modificarsi nel tempo, sempre in riduzione, soprattutto alla luce dell’evoluzione tecnologica.
36 CU parametro di riferimento minimo
Ma la nostra sensazione è che si andrà ad uniformare i CU minimi nella direzione dei 36. Circostanza che potrebbe anche condurre alla riapertura dei termini delle condizioni di must carry. (M.R. per NL)