Dopo aver analizzato il panorama DAB in Francia, Germania e Spagna prosegue il nostro giro in l’Europa per fare il punto sullo stato dell’arte della radio digitale.
Parliamo oggi del Regno Unito, particolarmente interessante in quanto, oltre a essere stato “early adopter” di questa tecnologia, resta una nazione dove si sperimentano le tecnologie più avanzate. Mantenendo attive perfino le onde medie.
Crystal Palace
Iniziamo con un po’ di storia. La BBC inaugura le trasmissione DAB nel 1995 dalla primaria postazione londinese di Crystal Palace.
Multiplex
Si tratta della storica antenna che ha ospitato le prime trasmissioni televisive a 405 linee e che oggi emette tutti i sei multiplex digitali televisivi, 10 stazioni FM (BBC e private), tre stazioni a onde medie e cinque multiplex DAB.
Multiplex e potenze ERP
Qui sopra la tabella dei multiplex attualmente eserciti dalla postazione: si tratta di tutti i principali operatori del mercato.
Niente ricevitori
Ma torniamo alla storia del DAB. Abbiamo parlato d’inaugurazione delle trasmissioni ufficiali nel 1995. La data è in qualche modo paradossale in quanto, come riportato da un’articolo della BBC medesima, i primi ricevitori sono messi in vendita solo quattro anni dopo, nel 1999. Si tratta di apparati molto costosi adatti ad impianti HiFi, mentre la prima “radio da cucina“, la Pure Evoke-1 è lanciata nel luglio 2002.
Regno Unito, BBC Dixit
Interessante notare come la BBC evitasse l’affermazione tanto cara ai nework italiani (la “qualita’ perfetta/qualita’ CD” costantemente reiterata nelle pubblicità). Ecco infatti quanto riporta l’articolo: “Le prime affermazioni riguardo il DAB erano esagerate: ad esempio, si è detto che questa tecnologia fornisce suono in qualità CD, quando questo non è vero”
DAB senza Plus
Affermazione questa particolarmente calzante in Inghilterra dove si utilizza un codec poco sofisticato quale l’MPEG-1 (detto per chiarezza MP2). Il multiplex BBC originale presenta inizialmente le stesse emittenti disponibili oggi e visibili nella tabella. Si tratta di un sistema dinamico, spesso modificato (riducendo ulteriormente la qualità audio) quando serve far spazio a popup stations.
Network commerciali
Gran parte dei principali network commerciali utilizzano anch’essi il formato MPEG1, anche se è in corso una migrazione (con symulcast) verso il DAB+. Questo l’elenco delle stazioni disponibili nel “nuovo” formato: Capital, Capital XTRA, Capital XTRA Reloaded, Heart, Heart 80s, Heart 70s, Heart 90s, Heart Dance, Smooth Radio, Smooth Chill, Gold, Radio X, LBC News, JazzFM, Virgin Anthems, Virgin Chilled, talkRADIO, talkSPORT2, Love Sport, Jack Radio, Union Jack, Fun Kids e BFBS Radio.
Carrier privati
I primi consorzi privati a ottenere la licenza per un multiplex nazionale sono stati Digital One (novembre 1999) e Sound Digital (2016). Digital One include stazioni quali Capital, Absolute Radio e LBC, storici marchi dei tempi delle Onde Medie (quando l’attuale Capital FM si chiamava Capital 194).
Sound Digital è invece il carrier di Virgin, Jazz FM, alcuni canali Absolute e l’ottima Times Radio, emanazione dello storico quotidiano.
Small Scale DAB
Molto interessante l’iniziativa governativa denominata Small Scale DAB. Obiettivo dichiarato: fornire una soluzione “che utilizza software avanzati e computer a basso costo, permettendo di proporre una soluzione flessibile ed economica a chi desideri attivare un’emissione radiofonica terreste verso un’area geografica limitata“.
100W
In generale, si tratta di multiplex con una potenza dell’ordine dei 100W (potrebbero sembrare pochi, ma nel 1975 bastavano per coprire l’intera città di Milano).
200 Watt
Nell’esempio della mappa qui sopra l’area di copertura per Tynemouth and South Shields, una comunità di 270.000 abitanti serviti da un’antenna Small scale DAB posta a 103 metri dal suolo che eroga 200W sul blocco 9B (204,64 MHz).
Studio completo, 4400 euro
Sul mercato inglese sono anche disponibili kit completi di studio, utili per chi volesse cogliere l’occasione e iniziare da zero la propria attività di broadcaster. Prezzo del kit di ingresso: 3749 sterline, pari a circa 4400 Euro tavolo compreso.
5G Broadcast
Un accenno al “5G Broadcast“. Sotto questo cappello sono state effettuati due tipi di sperimentazione: la prima, nel 2018, ha permesso di distribuire in questa modalità alcuni tradizionali canali radiofonici a un target particolare: le comunità rurali.
Oltre la radiovisione
La seconda e più recente sperimentazione riguarda eventi sportivi ad alta densità di pubblico, una situazione notoriamente critica per le reti cellulari classiche in unicast.
Radio e radiovisione
In questo caso siamo oltre la “radio” e forse anche la “radiovisione”: si parla infatti di applicazioni multimediali con componenti interattive che si affiancano a quelle audio (peraltro poco fruibili nel fragore di uno stadio).
Multicast
Non è scritto per nulla chiaramente, ma con un po’ di pazienza si riesce a scovarlo nella documentazione inglese: per questo 5G si è utilizzata la modalità broadcast/multicast, tecnologia di cui avevamo parlato nel 2020.
App
Si tratta purtroppo di un sistema tanto complicato da necessitare un player dedicato, in questo caso una app Android alternativa al classico BBC Player.
Market Share
Per concludere, i risultati di mercato.
Secondo gli ultimi dati, oltre il 65% delle “ore di ascolto” nel Regno Unito avviene in digitale e oltre il 66% della popolazione “ha accesso” a una radio DAB.
Niente DAB?
Un grande successo, ma non possiamo non terminare facendo notare come sia cambiato l’annuncio al termine di ciascun programma di BBC Radio 2. Se nel 2013 la formula di chiusura usata da Jonnie Walker era “This is BBC Radio 2, online and on Digital Radio“, oggi si dice piuttosto “This is BBC Radio 2, on the BBC Sounds app, on your smart speaker and on 88 to 91 FM“.
Insomma, nel Regno Unito la FM è sempre un fattore distintivo e il DAB neppure nominato. (M.H.B. per NL)