Tornano i dati, più o meno attendibili, e si riapre il mercato. Con Radio Uno Rai, ovviamente, fuori dai giochi: superata, sia in termini di tempi che d’ascolti.
L’ufficialità dei dati forniti da Eurisko ha presentato, dopo un lunghissimo periodo di stallo, un panorama radiofonico italiano che soffre ma che, comunque, pare del tutto emancipato dall’antico sistema che voleva la Rai al centro e gli altri a spartirsi gli altri posto del podio. Il calo d’ascolti c’è ed è evidente. Il fatto che Radio Uno non rispecchi più, neanche lontanamente, il profilo dell’ascoltatore radio medio è ormai ugualmente lapalissiano. A braccetto con il corrispettivo televisivo, l’ammiraglia radiofonica del servizio pubblico fornisce ormai un sistema e un format ampiamente superati, con voci e programmi da svecchiare e una spocchia paternalistica che francamente non è più gradita a giovani e meno giovani, che ogni giorno fruiscono il mezzo radiofonico. Si apre il mercato, si diceva. E nel valzer che vedrebbe coinvolti grandi nomi come Fabio Volo, Chiambretti e Platinette (con questi ultimi due diretti – secondo i rumors – verso il gruppo Finelco) è entrato di diritto anche Giuseppe Cruciani, voce ormai storica di Radio 24. Da sette anni, infatti, il giornalista romano conduce sull’emittente di Confindustria il suo show, “La Zanzara”, che accompagna viaggiatori, pendolari e semplici ascoltatori sulla strada di casa dopo lavoro. Negli ultimi anni, lo show (preesistente ma entrato in voga con la conduzione di Cruciani) è divenuto un vero e proprio cult del mezzo radiofonico: seguito, osannato, contestato e criticato, fino a fare di Cruciani una star, ora anche del piccolo schermo. Da signor nessuno a editorialista, opinionista televisivo e, negli ultimi mesi, protagonista di un esperimento di conduzione radiofonica in diretta tv, sui canali satellitari di Tgcom24. Secondo un articolo apparso sul Fatto Quotidiano, il giornalista e speaker sarebbe in procinto di trasferirsi alla corte di Albeto Hazan, azionista di maggioranza del gruppo Finelco, cui appartengono Virgin Radio, Radio 105 e Radio Montecarlo. Lui non smentisce e, anzi, nel corso si una brevissima intervista telefonica pubblicata sul sito del giornale diretto da Padellaro, lascia intendere che qualcosa di vero ci sia. “Se mi avete chiamato per questo motivo: non rispondo”, replica seccato alla domanda della giornalista del Fatto. “Faccio anch’io domande ogni giorno a persone che non vogliono o non possono rispondere”, insiste. Se le voci si rivelassero fondate, Radio 24 perderebbe forse non la sua voce più autorevole ma di certo quella di maggiore appeal. “La Zanzara” è da anni il programma più seguito dell’emittente (altrimenti, in forte calo di audience) e il format creato dal giornalista, un misto tra giornalismo, satira e intrattenimento di bassa lega, pare difficilmente replicabile. Difficile anche per lui che, dovesse sbarcare a Radio Montecarlo – l’emittente, tra le tre di Finelco, che più pare calzare al suo target – dovrebbe o accontentarsi di una copia del suo attuale programma o azzardare sperimentazioni che difficilmente produrrebbero risultati simili a quelli che ottiene oggi. Insomma, Cruciani e “La Zanzara”, per l’opinione pubblica, sono una cosa sola. Cambiano le spalle, muta la struttura (da pura informazione a intrattenimento fatto di sketch), ma “La Zanzara” è lui. Certamente anche a Finelco, però, godrebbe della libertà editoriale di cui gode adesso, di lanciare i suoi strali e insultare il suo pubblico. Quindi, a conti fattii, una cosa è certa: dovesse esserci il divorzio, tra lui e Radio 24, a risentirne di più sarà certamente l’emittente. (G.M. per NL)