Radio. Cosa ne pensa l’I.A. del futuro della radiofonia italiana in tre scenari a 5, 10 e 15 anni alla luce della Del. Agcom n. 316/24/CONS

316/24

Da tempo ci stiamo occupando su queste pagine dell’evoluzione radiofonica al cospetto delle novità tecnologiche e del cambiamento di abitudini degli ascoltatori e della società mediatica in generale, attraverso l’esame di studi di istituiti qualificati ed opinioni di futurologi radiofonici.
Quest’oggi abbiamo, tuttavia, voluto acquisire un parere da parte di una I.A. predittiva, alla quale abbiamo dato in pasto la delibera n. 316/24/CONS di Agcom recante “Indagine conoscitiva sulla regolamentazione della piattaforma di radiodiffusione terrestre sonora in tecnica digitale”.
Alla I.A., abbiamo dato il comando (prompt) di elaborare, sulla base delle numerose informazioni contenute nel provvedimento Agcom, tre scenari sul possibile sviluppo radiofonico italiano: a 5, 10 e 15 anni. Questo è il risultato.
N.B. il testo che segue è integralmente scritto dalla I.A. ad esclusione delle annotazioni caratterizzate da ndr (nota della redazione).

Sintesi

In base alla Delibera Agcom n. 316/24/CONS (di cui ci siamo occupati approfonditamente per primi il 17/09/2024, ndr) e considerando l’importanza della radio in auto (80% dell’ascolto complessivo), è possibile immaginare tre scenari futuri della radiofonia digitale a 5, 10 e 15 anni.
Nel breve termine (5 anni, quindi entro il 2030), il DAB+ giocherà un ruolo centrale, accompagnato da una graduale integrazione con le piattaforme IP.
A 10 anni, si prevede una convergenza più marcata tra broadcasting e streaming (cd. streamcasting), con una maggiore personalizzazione dei contenuti.
Infine, a 15 anni, la radio potrebbe diventare un servizio completamente on-demand, integrato nei sistemi di intelligenza artificiale dei veicoli a guida autonoma, trasformando l’ascolto in un’esperienza totalmente personalizzata.

Scenario a 5 anni: DAB+ e la sfida dell’integrazione IP

Nei prossimi 5 anni, il DAB+ continuerà a consolidarsi come lo standard dominante per la radio digitale in Italia, grazie anche agli obblighi di installazione dei ricevitori DAB+ su tutte le nuove vetture, in vigore dal 2020 e ad una progressiva emarginazione della ricezione analogica (FM) da parte delle autoradio di nuova generazione, che tenderanno a considerarla una scelta residuale.

Plusvalori

Tutti i veicoli saranno dotati di almeno un’interfaccia digitale (DAB/IP), offrendo una qualità del suono superiore (quantomeno per quanto riguarda lo streaming) e una maggiore efficienza nell’uso dello spettro radio rispetto alla FM.

Scelte di mercato ed imposizione normativa

Tuttavia, mentre la ricezione IP sarà considerata una soluzione standardizzata, quella DAB potrà risentire di decisioni politico-normative (nella specie, in Italia, la persistenza o meno dell’obbligo ex Legge 205/2017, ndr).

L’integrazione tra DAB+ e IP sarà la vera sfida

Infatti, anche se il DAB+ garantisce – a regime, cioè a seguito dell’assegnazione di tutti i diritti d’uso previsti dal  Piano nazionale di assegnazione delle frequenze DAB+ di Agcom (PNAF-DAB+) – una trasmissione stabile e di alta qualità, la radio via IP (Internet Protocol) permetterà agli utenti di accedere a contenuti personalizzati, on-demand e interattivi, attraverso la connessione internet mobile. Circostanza rimarcata dalla relazione di cui all’Allegato A della Delibera Agcom n. 316/24/CONS.

Ibridazione

In questo lasso temporale, vedremo i primi tentativi di ibridazione tra le due tecnologie (cd. hybrid radio, altra circostanza su cui la Delibera Agcom n. 316/24/CONS insiste, ndr), con autoradio in grado di passare automaticamente dal DAB+ ad IP a seconda della disponibilità del segnale e delle preferenze dell’utente.

Transizione cruciale

Questa transizione tecnologica sarà cruciale per mantenere la radio competitiva rispetto ai servizi di streaming musicale e podcasting.

Scenario a 10 anni: convergenza tra broadcasting e streaming

Tra 10 anni, ci troveremo in un contesto in cui la convergenza tra radio broadcasting e piattaforme streaming sarà ormai consolidata.

Distinzione DAB+/IP sfumata

La distinzione tra DAB+ e IP sarà sempre più sfumata (impercettibile da parte dell’utente, che perderà il controllo delle piattaforme distributive, ndr), con dispositivi che offriranno un’esperienza d’ascolto fluida e senza interruzioni, passando dal segnale digitale terrestre a quello IP senza che l’utente se ne accorga.

La personalizzazione dei contenuti diventerà la norma

Le piattaforme radio offriranno contenuti sempre più profilati, basati sugli interessi e sulle abitudini di ascolto del singolo utente, con una marcata tendenza ai suggerimenti da parte della I.A. integrata nell’auto.

I suggerimenti

Dal dashboard della vettura sarà possibile ricevere suggerimenti di trasmissioni, musica e notizie, nonché interagire direttamente con i contenuti tramite comandi vocali o schermi tattili integrati nei cruscotti delle auto.

Sistemi di infotainment avanzati

Questo scenario vedrà una crescente integrazione della radio nei sistemi di infotainment avanzati, con un focus sull’interattività e sulla connettività.

La visual radio diventerà inoltre un elemento centrale

Grazie ai grandi schermi sempre più diffusi nei veicoli (cd. screenification, ndr) , gli ascoltatori potranno visualizzare informazioni aggiuntive come testi delle canzoni, notizie in tempo reale e immagini relative ai contenuti audio trasmessi.

Opportunità pubblicitarie

Questo aprirà nuove opportunità pubblicitarie, con spot che combinano elementi visivi e sonori, migliorando l‘engagement degli utenti (altro elemento il cui esame suggerisce in forma prospettica la Delibera Agcom n. 316/24/CONS, ndr)

Scenario a 15 anni: la radio come servizio on-demand e personalizzato

A 15 anni da oggi, la radio potrebbe subire una trasformazione radicale, evolvendosi da un servizio di trasmissione unidirezionale a una piattaforma completamente personalizzata ed on-demand.

Effetti sulla radio dei veicoli a guida autonoma

Con l’avvento dei veicoli a guida autonoma, il tempo passato in auto aumenterà e la fruizione dei contenuti radiofonici si adatterà a questa nuova realtà.

L‘I.A. nell’auto per l’ascolto radiofonico

L’ascolto radiofonico sarà integrato nei sistemi di intelligenza artificiale delle auto, che saranno in grado di riconoscere le preferenze dell’utente, proporre contenuti su misura e persino anticipare le esigenze del conducente.

Ecosistema

La radio, così come la conosciamo oggi, diventerà parte di un ecosistema più ampio che comprenderà musica, podcast, news e intrattenimento, tutti personalizzati e facilmente accessibili.

Adattamento imposto

Le emittenti radiofoniche dovranno adattarsi a questo cambiamento, passando dalla semplice trasmissione di contenuti a un modello di distribuzione basato sui dati degli utenti.

Big data e profilazione

L’analisi dei big data permetterà ai fornitori di contenuti di offrire un’esperienza sempre più interattiva e mirata, basata non solo sulle preferenze musicali, ma anche sul comportamento d’ascolto, il luogo e il momento della giornata.

Ridimensionamento della radio lineare

Questo scenario vedrà un ridimensionamento della trasmissione in diretta, a favore di contenuti registrati, on-demand, che saranno sempre più richiesti dagli utenti.

Un futuro ibrido e personalizzato a 5 anni

In sintesi, il futuro della radio nei prossimi 5 anni sarà caratterizzato da una progressiva ibridazione tra trasmissione DAB+ e IP, con un focus crescente sulla personalizzazione dei contenuti.

DAB tecnologia dominante fino al 2030

Nei primi 5 anni, il DAB+ rimarrà la tecnologia dominante, ma sarà accompagnato da un’integrazione graduale con l’IP, che offrirà nuove opportunità di personalizzazione e interattività (circostanza rintracciabile chiaramente anche nella Delibera Agcom n. 316/24/CONS).

Lo streamcasting a 10 anni

A 10 anni, la convergenza tra broadcasting e streaming sarà ormai consolidata, con dispositivi in grado di offrire un’esperienza d’ascolto senza interruzioni tra radio digitale e internet, integrando contenuti visivi e interattivi nei cruscotti delle auto.

Radio on demand a 15 anni

Infine, a 15 anni, la radio potrebbe trasformarsi in un servizio completamente on-demand, basato sull’intelligenza artificiale e progettato per offrire contenuti personalizzati, anticipando le esigenze e le preferenze degli utenti, in un contesto dominato dai veicoli autonomi.

Engagement

In questo scenario di evoluzione tecnologica e personalizzazione dei contenuti, sarà fondamentale per le emittenti radiofoniche adattarsi ai cambiamenti e trovare nuovi modi per mantenere alta l’attenzione del pubblico.

Digitalizzazione ed integrazione

E per farlo si sfrutteranno le opportunità offerte dalla digitalizzazione e dall’integrazione con le nuove tecnologie di infotainment automobilistico.

I.A. dixit

Questo, almeno, è quello che però prevede la I.A… E in parte anche Agcom con la Delibera Agcom n. 316/24/CONS. (G.M. per NL)

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