LG Radio+: la radio entra nelle smart TV LG dal 2025 attraverso una piattaforma integrata e gratuita, che veicola contenuti audio on demand e flussi radiofonici lineari in un’ecosistema streaming senza abbonamenti, sostenuto dalla pubblicità, in collaborazione con l’aggregatore francese Radioline.
L’ennesima conferma che il provvedimento sulla prominence dell’Agcom non può prescindere dall’inclusione degli aggregatori radiofonici.
Sintesi
LG ha annunciato l’introduzione di LG Radio+, applicazione che permette di ascoltare stazioni radio in streaming (presenti nel bouquet dell’aggregatore francese Radioline, che dispone di una interfaccia in italiano con un elenco specifico di stazioni del nostro paese), direttamente sulle proprie smart tv a partire dal 2025 attraverso il Content Store LG.
L’iniziativa del colosso sudcoreano LG Electronics mira ad integrare la user experience radio nell’ecosistema delle smart TV, offrendo agli utenti un accesso semplificato ad una vasta gamma di contenuti audio (radio lineare, contenuti on demand quali podcast e catch up) senza la necessità di dispositivi aggiuntivi, senza abbonamenti, con la sola accettazione della presenza pubblicitaria (il sistema è Free AD Supporter Streaming).
Si tratta dell’ennesima dimostrazione che qualsiasi attuazione della prominence prevista dalla Del. 390/24/CONS dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni non può prescindere dall’integrazione del variegato mondo degli aggregatori di flussi streaming (un centinaio, di cui almeno una trentina di rilevante diffusione internazionale, come il citato Radioline).
LG Radio+
L’applicazione LG Radio+ (già disponibile negli USA con 14.500 canali ed in Corea con più di 440 canali) sarà preinstallata sui modelli di televisori LG con sistema operativo webOS 6.0 o superiore, ma potrebbe essere facilmente resa disponibile anche tramite aggiornamenti software per i modelli precedenti, ampliando così la sua fruibilità a un pubblico più vasto.
On Air, Podcast, Featured
L’interfaccia LG Radio+ include, con la formula audio all-in-one, le sezioni On Air (le stazioni lineari più popolari), Podcast (contenuti audio on demand), Featured (musica e tendenze) per individuare più facilmente i contenuti preferiti.
Shortcut, LG XBoom e LG ThinQ
Occorrerà poi vedere se l’accesso alla piattaforma avverrà – come appare probabile – attraverso una shortcut sulla home page (secondo il modello introdotto da Samsung con la piattaforma captive Samsung Tv Plus), che emarginerà applicazioni concorrenti. Si potrà inoltre fruire di LG Radio+ tramite il pulsante My degli altoparlanti LG e con la funzione LG ThinQ.
Il funzionamento
LG Radio+ funziona attraverso l’aggregatore francese Radioline (che ha anche una versione italiana, con elenco specifico delle nostre stazioni), consentendo agli utenti di poter navigare tra diverse stazioni radio, organizzate per genere, paese o popolarità e creare liste di preferiti per un accesso rapido alle emittenti desiderate.
La strategia delle piattaforme OTT captive
La mossa di LG riflette una tendenza crescente nel settore dell’elettronica di consumo, dove i produttori cercano di arricchire le funzionalità dei propri dispositivi integrando servizi su piattaforme captive gratuite sostenute dalla pubblicità (modello Free Ad Supported Streaming) che potenziano l’esperienza dell’utente.
Evoluzione della tendenza
In questo caso, ci troviamo di fronte ad un’ulteriore evoluzione della tendenza: la piattaforma LG Radio+ è sì captive, ma gestita da una terza parte (l’aggregatore Radioline).
Risposta alla domanda mondiale di contenuti audio in streaming
L’inclusione di un’applicazione radiofonica nativa nei televisori risponde evidentemente alla domanda di contenuti audio in streaming, che continua a crescere a livello globale, attestando al contempo la rilevanza assunta dalla disintermediazione delle reti broadcast da parte delle piattaforme over the top.
Transizione dei produttori tv verso media company
La stessa LG, a novembre 2024 aveva annunciato la strategia “destinata ad accelerare ulteriormente la sua transizione verso una potenza mediatica e di intrattenimento”, trasformandosi attraverso la propria divisione Home Entertainment, in una media company a 360°.
La Del. 390/24/CONS
Va ricordato che, proprio in questo contesto, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha adottato nell’ottobre scorso la Delibera n. 390/24/CONS, che introduce le “Linee guida in materia di prominence dei servizi di media audiovisivi e radiofonici di interesse generale”.
Provvedimento fondamentale per la sopravvivenza di radio e tv lineari
Un provvedimento – ampiamente sollecitato da Newslinet negli ultimi anni – che mira a garantire che i servizi di interesse generale ottengano un’adeguata visibilità sulle interfacce utente dei dispositivi di fruizione, come smart TV, autoradio e dispositivi connessi.
L’importanza degli aggregatori
Gli aggregatori di flussi streaming, come l’applicazione LG Radio+ (pur mediata da Radioline), svolgono un ruolo cruciale nell’ecosistema mediatico contemporaneo: fungono da intermediari e semplificatori, facilitando l’accesso degli utenti ad una vasta gamma di contenuti audio e video distribuiti via streaming.
Essenziale includere i collettori di flussi streaming indipendenti tra i destinatari dell’obbligo di integrare la lista SIG
“Includere gli aggregatori di flussi streaming radiofonici nel provvedimento di prominence di Agcom – obbligandoli ad integrare la lista SIG (il cui primo popolamento è partito il 14/12/2024 con la scadenza del termine per l’iscrizione all’elenco dei servizi di interesse generale di radio e tv dotate di testata giornalistica, ndr) è fondamentale per diversi motivi”, spiega Massimo Rinaldi, ingegnere della società di ibridazione tecnologica Com-Nect (gruppo Consultmedia).
Disintermediazione, accessibilità e pluralismo
“Gli aggregatori, disintermediando le reti broadcast, offrono accesso ad una molteplicità di contenuti provenienti da diverse fonti, promuovendo il pluralismo informativo e culturale. Garantire la loro visibilità sulle proprie interfacce assicura che gli utenti possano facilmente accedere a una varietà di servizi di interesse generale.
Evitare di chiudersi nel recinto
Gli editori italiani devono rendersi conto che chiudersi nel recinto delle piattaforme proprietarie è una follia che non può che portare all’emarginazione”, avverte Rinaldi.
Evoluzione delle abitudini di consumo
“L’iniziativa LG Radio+ è l’ennesima dimostrazione che, con l’aumento del consumo di contenuti in streaming, gli aggregatori diventano punti di accesso primari per molti utenti. La loro inclusione nelle linee guida di prominence riflette l’evoluzione delle abitudini di consumo e garantisce che i servizi di interesse generale rimangano facilmente reperibili anche in un contesto digitale.
Neutralità e non discriminazione
Includere gli aggregatori nel provvedimento di prominence contribuisce ad evitare pratiche discriminatorie nella presentazione dei contenuti. Ciò garantisce che i servizi di interesse generale non siano relegati in posizioni marginali sulle interfacce utente, ma ricevano la visibilità necessaria per raggiungere il pubblico.
Il popolamento dei 100 aggregatori
Come Com-Nect gestiamo il popolamento di 100 aggregatori (tra cui Radioline, con cui abbiamo da sempre un’ottima interazione) in esclusiva per la clientela radiofonica di Consultmedia insieme alle procedure per RadioDNS e DTS AutoStage.
Gli aggregatori portano audience
Le emittenti che seguiamo nel popolamento ci attestano costantemente l’evidente aumento degli ascolti in streaming attraverso la mediazione delle piattaforme terze, a dimostrarne l’importanza. E’ un rapporto do ut des, che (nonostante polemiche sul punto) riteniamo non parassitario: l’aggregatore fornisce maggiore visibilità alle stazioni che intermedia, le organizza e ne semplifica la fruizione all’utente; in cambio, normalmente, inserisce pubblicità sotto forma di display o preroll (raramente midroll).
Tavolo tecnico
Tali temi sono già stati portati in evidenza da Consultmedia ad Agcom attraverso un apposito contributo, affinché siano trattati nell’avviato tavolo tecnico previsto dalla Delibera n. 390/24/CONS per valutare le modalità di implementazione delle linee guida e adattarle agli sviluppi tecnologici e di mercato.
Ruolo primario degli aggregatori
È essenziale che in questo contesto si consideri l’inclusione degli aggregatori di flussi streaming, riconoscendo il loro ruolo nell’attuale panorama mediatico e garantendo che contribuiscano efficacemente alla diffusione dei servizi di interesse generale.
La decisione di LG deve essere campanello d’allarme su tendenza in atto
La decisione di un colosso internazionale come LG Electronics di creare una piattaforma OTT come LG Radio+ (attraverso una joint venture con Radioline) rende quantomai evidente l’importanza dell’inclusione degli aggregatori di flussi streaming nel provvedimento di prominence di Agcom.
Integrazione cruciale
Un’integrazione cruciale per assicurare un accesso equo e facilitato ai servizi di interesse generale, promuovendo il pluralismo e l’accessibilità in un’era dominata dal consumo digitale di contenuti”, conclude Rinaldi. (E.G. per NL)