Radio. Conti 2013: Finelco e RTL primi gruppi italiani per fatturato complessivo e per emittente

Il gruppo radiofonico italiano che vince in assoluto sul terreno del fatturato è Finelco: in un anno infernale come il 2013, ha infatti incassato dal mercato ben 78,7 milioni di euro, registrando una crescita del 6,3% sull’anno precedente.

Il complesso aziendale cui appartengono le emittenti nazionali Radio 105, Radio Montecarlo e Virgin Radio è poi riuscito con successo a contenere le perdite sul 2012, che si sono ridotte a 6,2 mln di euro, rispetto ai precedenti 8,9 mln di rosso. Conti che dovrebbero far riflettere il socio di minoranza RCS Corriere della Sera, intenzionato ad uscire dal comparto radiofonico. Per quel che concerne il fatturato, buoni i risultati sono da annoverare anche per RTL 102.5, che si è consolidata a quota 53,3 mln, con una crescita del +4% sul 2012: onore al merito per l’emittente presieduta da Lorenzo Suraci, dato che procede da anni a vele spiegate e resta imbattuta sul fronte degli ascolti. L’equipe dei Very normal people ha dunque colpito nel segno e sono stati premiati gli sforzi dell’emittente indirizzati al rinnovamento tecnologico e all’acquisizione di esclusive sportive e musicali, con un seguito di 6,8 mln di utenti e con un gap di oltre due milioni (l’equivalente di una radio nazionale di medio livello) rispetto a Radio Deejay, che con tutti gli sforzi possibili non riesce a raggiungere la prima posizione, fermandosi a quota 4,7 mln di ascoltatori. RTL(1) - Radio. Conti 2013: Finelco e RTL primi gruppi italiani per fatturato complessivo e per emittenteSul piano economico, la radio dei 102,5 MHz è al primo posto per fatturato per emittente. Il gruppo l’Espresso mette al collo la medaglia d’argento anche per quel che concerne il fatturato: il trio Deejay, m2o, Radio Capital (facenti capo alla società Elemedia) ha infatti terminato il 2013 a quota 54,3 mln, registrando un netto calo (ben -10,2%) sul 2012, e staccato di oltre 20 mln dalla vetta raggiunta dal Gruppo Finelco. Aspetto critico il fatto che a tirare sia sostanzialmente Deejay, zavorrata dalle performance commerciali non proprio edificanti di Radio Capital e, soprattutto, di m2o. La romana RDS (Radio Dimensione Suono), che pure nel recente passato si era proposta per l’acquisto delle quote di minoranza del gruppo Finelco (come detto in mano a RCS Corriere della sera), ha concluso il 2013 con un fatturato consolidato di 41,3 mln di euro, in calo dell’8% sul 2012, ma con utile superiore rispetto ai 3,3 milioni dell’anno precedente. Nella graduatoria si inseriscono in negativo le varie emittenti di Radio Rai: nel 2013 gli incassi complessivi sono scesi in picchiata a 29 mln rispetto ai 36 del bilancio dell’anno precedente. Depurando i dati dall’effettivo canone, la pura raccolta pubblicitaria delle reti pubbliche è calata addirittura del 26% (passando dai 31 mln ai 26 mln 2013). Seguono poi a ruota Radio Italia, che ha fatturato nel 2013 25,2 mln di euro, chiudendo in sostanziale pareggio; Radio 24 con 13,3 milioni di euro, stabile sul 2012 e con un risultato operativo per un milione di euro, rispetto ai -900 mila del 2012 e R101 di Mondadori. Quest’ultima, recentemente sottoposta a restyling e affidata alla gestione editoriale di Mario Volanti e Marco Pontini (per ora con risultati niente affatto evidenti), ha chiuso il 2013 con un fatturato di 11,3 mln, in calo del 18% rispetto ai 13,8 del 2012 e ai 16,2 del 2011. Ma quel che probabilmente più fa perdere il sonno al management sono le perdite galoppanti sul triennio: -10,5 mln di rosso nel 2011, -12,5 nel 2012, -13,7 mln nel 2013. Un’emorragia che se non frenata nel corrente anno potrebbe determinare l’adozione di scelte veramente drastiche. (V.R. per NL) 

 

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