Continuano i grandi giochi dietro alcuni dei principali player radiofonici italiani. A giocare la partita più importante sembra essere Mondadori (gruppo Mediaset), titolare, attraverso la controllata Monradio, di R 101.
Mondadori, constatata (da un pezzo) l’incapacità di far decollare, attraverso il proprio management, l’ex Radio Milano International, nonostante l’inusuale (per il settore) profusione di risorse economiche (per acquisizioni impiantistiche, esposizione mediatica e gestione del palinsesto), ha deciso di affidare il rilancio della stazione all’editore di una delle emittenti di maggior successo di cui ha la concessione per la pubblicità nazionale: Mario Volanti di Radio Italia Solo Musica Italiana. Il quale, ha dimostrato indiscutibilmente di saper far (molto) di più con (molto) meno, posto che con una rete di distribuzione del segnale decisamente meno capillare di quella di R 101, un organigramma ben più limitato e spese per promozione del marchio contenute, ha totalizzato, nel 2013, 4.601.000 ascolti, con una performance del +4,1% sul 2012, mentre l’emittente di Mondadori ha raggranellato solo 1.870.000 utenti, registrando un disastroso -11%. Di qui la decisione del gruppo di Segrate di affidare la propria emittente alle cure di Volanti, che starebbe studiando un rivoluzionamento del layout editoriale di R 101 nella direzione della stazione italiana di maggior successo. Cioè quella RTL 102,5 che, con quasi 7 milioni di ascoltatori (6.930.000, in crescita sul 2012 del 3,5%), è al primo posto nell’indagine Radio Monitor di Eurisko, distanziando di 2.032.000 teste la seconda radio nazionale (Dee Jay de L’Espresso). In pratica, il volume di ascolti di una stazione nazionale di medio livello. Bisognerà ora vedere se Volanti sarà abile anche nel maneggiare formati radiofonici così diversi (e articolati) rispetto a quelli di solo musica italiana. E, nel contempo, vedere se Mediamond (la concessionaria Mediaset che integrerà le attività di Mondadori Pubblicità) si dimostrerà all’altezza dell’incarico di massimizzare la redditività delle emittenti in portafoglio, che, allo stato, sono, oltre a R 101 e a Radio Italia, la nazionale Kiss Kiss (1.881.000) e le superstation Radio Subasio (1.574.000) e Radio Norba (712.000). Beninteso, sempre che, nelle more, le carte non siano spaginate da un intreccio societario con il gruppo radiofonico Finelco, editore di Radio 105 (4.714.000 utenti), Virgin Radio (2.362.000) e RMC (1.231.000), il cui 44,5% potrebbe passare dal gruppo RCS al Fondo Clessidra, che, come noto, ha effettuato una proposta per l’acquisto per conto di un proprio cliente che in molti identificano proprio in Mondadori. La quale non sarebbe evidentemente interessata ad ingerire nella gestione editoriale delle emittenti controllate dalla famiglia Hazan per i motivi detti in precedenza, quanto all’acquisizione della concessione della pubblicità delle importanti emittenti in pancia, che condurrebbe, valutazioni dell’Antitrust a parte, alla creazione di una superconcessionaria da quasi 20 milioni di ascoltatori nel giorno medio. Uno scenario decisamente inquietante per tutti gli editori indipendenti, ma anche per i grandi gruppi multimediali concorrenti di Mondadori. (M.L. per NL)