Con il 65% delle persone chiuse in casa durante la settimana ed il 95% nel w/e, l’ascolto radiofonico al tempo del Covid-19 è rivoluzionato. L’auto rappresentava, fino a poche settimane fa, l’80% dell’ascolto radiofonico. Ora la fruizione è quasi esclusivamente indoor, ma la presenza limitata di ricevitori FM nelle case introduce una ulteriore variabile che premia chi ha presidiato più di altri device eterogenei.
Come hanno reagito le emittenti e con quali risultati, primae facie?
Lo abbiamo chiesto a due player attivi rispettivamente su scala nazionale e locale.
Impatto del drive time fortemente ridotto, ascolto più distribuito e più lungo
“Dal punto di vista editoriale, il cambiamento del luogo di ascolto porta a due conseguenze: la prima è che l’impatto del cosiddetto drive time è fortemente ridotto e che l’ascolto è maggiormente distribuito durante il giorno. La seconda, è che i tempi di ascolto sono più lunghi“.
A parlare è l’attivissimo Roberto Sergio, Direttore di Radio RAI.
Maggiore disponibilità di tempo per la Radio
“Tutto ciò, come al solito, in base a nostre analisi non potendo avere il supporto puntuale della rilevazione ascolti. Sono due cambiamenti importanti: sappiamo che il pubblico ha abitudini di ascolto meno rigide rispetto a prima e con una maggior disponibilità di tempo. Questa è una indicazione importante per i conduttori, gli autori, gli attori, chi si occupa della programmazione musicale. Ma fin qui è una sorta di indicazione sullo stile da tenere.
Contenuti prima di tutto
Per il resto, il cambiamento più importante è invece sui contenuti, fortemente legati, ovviamente all’attualità. Per questo, abbiamo incrementato la quota di informazione e nell’intrattenimento cerchiamo di essere positivi e di portare un po’ di spensieratezza, senza dimenticare il momento che stiamo vivendo.
Emergenza Covid-19 occasione per sperimentare
Sui canali specializzati, poi, stiamo sperimentando alcune modalità nuove e format editoriali. Penso a Tutta Italiana che ha aperto un magazine di intrattenimento legato a una notizia di attualità, penso a Radio Kids che ha avviato un vero e proprio programma nuovo per i bambini o a Live che ha ovviamente dovuto annullare i contributi relativi agli eventi e si sta dedicando a programmi per “viaggiare senza viaggiare”. Techete’ infine ha recuperato programmi del passato che possono essere utili per studiare e approfondire argomenti specifici.
2 o 3 modi per ascoltare la Radio in ogni casa
Relativamente ai device, Sergio conferma i dati registrati da NL.
“Sicuramente nelle case oggi si ascolta molto la radio con tutte le modalità possibili. Noi siamo su tutti i device. Fm, Dab+, web, app e televisori sia digitali terrestre sia sat. Insomma, credo che in ogni casa ci siano ameno 2 o 3 modi per sentire Rai Radio. Come del resto la stragrande maggioranza delle radio italiane. Dai i dati che abbiamo, il traffico via Ip, quindi web e app in questi giorni è salito, e non è una sorpresa. Credo che oggi più che mai siano i contenuti. a fare la differenza. Poi le persone decidono come averli, attraverso quale piattaforma.
Dall’app al DAB+
Cito un messaggio che ci è arrivato proprio in questi giorni su Radio Kids: un papà ci ha scritto che aveva sempre usato la app per far ascoltare a sua figlia la radio, ma in questi giorni ha comprato una radio Dab+ da dare direttamente alla bambina. E’ solo un esempio, ma credo molto significativo.
Tutto invisibile per il TER
Di nuovo, non posso non fare un accenno a Ter. Tutto ciò sarà completamente invisibile su dati di ascolto che vedremo fra sei o forse 12 mesi”, conclude il direttore RAI.
E le locali?
Lato locale, abbiamo raccolto l’opinione di un operatore locale, Andrea Ronchi, editore di Radio Millennium di Milano, stazione attiva in Lombardia, Piemonte e nella Svizzera Italiana.
“E’ ovvio che con il 65% delle persone chiuse in casa che arrivano al 95% nel w/e, l’ascolto radiofonico sta subendo una vera e propria rivoluzione”, ci spiega Ronchi che conferma che la sua emittente ha ri-adattato il palinsesto al nuovo modello di fruizione casalingo, esattamente come fatto da RAI.
Multipiattaforma
Un’altra analogia rispetto a quanto esposto da Roberto Sergio giunte a riguardo dall’opportunità della sperimentazione.
“Pur avendo da tempo sposato la multipiattaforma, investendo pesantemente sulla visual radio DTT, abbiamo colto l’occasione dell’emergenza per effettuare un test che riteniamo importante”, continua l’editore milanese.
Millennium tra le prime 8 emittenti di FM World
“Abbiamo infatti acquistato un miglior posizionamento sull’app FM World: oggi Radio Millennium è tra le prime otto stazioni dell’applicazione. Se, come pensiamo, gli effetti sugli ascolti saranno immediatamente visibili (ad oggi è già del + 130%, ndr) effettueremo analoghi investimenti in altre direzioni per consolidare la presenza su una piattaforma che sembra ormai destinata a crescere esponenzialmente”, conclude Ronchi. (E.L. per NL)