I casi sono due: o L’Espresso (GEDI), neosocio di Radio Italia, ha gestito male la cosa, oppure era nei piani (poco intellegibili, invero) che il matrimonio con Mario Volanti, patron della prima radio italiana di solo musica italiana diventasse un triangolo.
La notizia, già nell’aria dopo il 10 ottobre, data della convocazione disposta dal Tribunale di Milano per l’assegnazione, che Radio Dimensione Suono si è aggiudicata dal fallimento Radio & Reti (la storica concessionaria di Enzo Campione fallita nel 2013) la partecipazione azionaria rappresentante del 10% di Radio Italia spa come illustrato nel pezzo di ieri di questo periodico, lascia infatti un po’ perplessi.
“L’emittente radiofonica, capitanata dal presidente Eduardo Montefusco conferma, quindi, il suo interesse allo sviluppo nel settore della radiofonia ed è pronta ad incrementare nuove sinergie con il patron di Radio Italia Mario Volanti, sinergie, peraltro, già attive nel music business. Sono fiducioso che due pionieri puri della radiofonia nazionale possano, insieme, condividere piani di sviluppo in un settore, come quello radiofonico, che è il solo a crescere nel panorama dei media”, commenta l’editore romano come se il socio L’Espresso non esistesse.
In realtà salvo accordi tra i tre soggetti, la convivenza sotto lo stesso tetto potrebbe non risultare agevole, soprattutto se lo statuto di Radio Italia spa prevedesse prelazioni a favore dei soci minori in caso di alienazione di ulteriori quote da parte del socio di maggioranza Mario Volanti. Probabile tuttavia che ci manchi qualche pezzo per comprendere il senso dell’intera operazione.
O almeno lo speriamo. (E.G. per NL)