Come anticipato da NL, dal 21/06/2022 inizieranno le consultazioni di Agcom con gli enti esponenziali dei radiofonici in vista dell’adozione del Piano Nazionale di Assegnazione delle frequenze in Banda III per il servizio di radiodiffusione sonora in tecnica digitale DAB+ (cd. PNAF DAB) avviato con delibera n. 13/19/CONS.
Non commettere due volte gli stessi errori
L’auspicio è che non si ripetano i gravi errori commessi dagli operatori televisivi con il refarming della banda 700 MHz, di cui comunque il PNAF DAB+ è figlio, fondandosi sulle frequenze (VHF) liberate dalla tv.
Vincoli non vincolanti per i radiofonici
A partire da vincoli di CU (unità di capacità), che quand’anche fissati ad un valore predefinito, devono poter essere variabili su decisione dell’interessato (l’emittente). In altri termini, se ad un concessionario socio del consorzio destinatario del diritto d’uso spettano 72 CU di diritto, per sua scelta essi dovranno poter essere ridotti nella misura richiesta (es. 36 CU) a beneficio dell’offerta all’utenza.
L’impossibile non esiste
L’esperienza del DTT ha infatti insegnato che fissare un valore invalicabile (in riduzione) di 1,5 Mbit/s (peraltro elevato dal Mise dalla soglia di 1,0 inizialmente fissata da Agcom) crea più danni che benefici. Come del resto era prevedibile, in quanto il mercato si autoregola alla presenza di continui avvicendamenti tecnologici che, anche a distanza di pochi mesi, consentono ottimizzazioni prima impossibili.
Moltiplicazione dei pani. E quindi dei pesci
Analogamente, occorre porre la massima attenzione sul massimo sfruttamento possibile delle risorse scarse riservate ai radiofonici, cioè le frequenze coordinate, utilizzando massimamente la decomponibilità delle reti su scala provinciale (pure prevista per il DTT ma non attuata).
Sistema eterogeneo figlio del campo 69 della scheda B ex art. 32 L. 223/1990
Diversamente, sarà praticamente impossibile conciliare le esigenze eterogenee del sistema radiofonico locale, fortemente polverizzato su scala provinciale (modello sul quale si era ispirata la Del. 664/09/CONS).
Correttivi. Ora
Le dolorose vicende del DTT ci hanno insegnato che i correttivi ex post, se non impossibili, sono sicuramente difficilmente realizzabili. Quindi è in sede di consultazione pubblica che le criticità vanno affrontate con determinazione e risolte. Senza indugio. (M.L. per NL)