Anche Confindustria Radio Tv accoglie la proposta di Eduardo Montefusco, presidente di RDS, lanciata su NL di riconoscere la radiofonia come industria energivora. Con una lettera a firma di Franco Siddi indirizzata al ministro allo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e alla sottosegretaria con delega alle Comunicazioni Anna Ascani, la principale associazione di categoria del settore ha chiesto misure di sostegno per il settore radiotelevisivo e in particolare per il comparto radiofonico a fronte dei rincari dei costi dell’energia elettrica per effetto della guerra in Ucraina.
A marzo 2022 aumento costo energia elettrica di 15 volte rispetto a febbraio 2020
“I dati diffusi da Confindustria nell’audizione del 10 marzo scorso presso le commissioni riunite Ambiente e Attività produttive, evidenziano un incremento di 15 volte rispetto ai prezzi di febbraio 2020”, spiega una nota l’ente esponenziale che associa le imprese radio-tv di maggiore dimensione.
Radiofonia: industria energivora
“I nuovi oneri impattano pesantemente sull’industria radiotelevisiva, ma in particolare dall’analisi dei conti economici delle imprese radiofoniche risulta una proiezione annua di costo più che raddoppiato rispetto a quello sostenuto nella media degli ultimi tre anni“, sottolinea Siddi.
Costi energetici azzoppano ripresa post-pandemia
“Ciò accade mentre il comparto, nonostante un parziale recupero del 2021, continua a registrare ricavi pubblicitari (unica fonte di finanziamento) inferiore del 10-12% ai livelli pre-pandemia”, spiega il presidente di CRTV.
Sostegno più strutturale
“CRTV è consapevole che sono allo studio misure di sostegno per tutte le industrie”, evidenzia la nota. Tuttavia Siddi ha inteso ricordare al Governo che “Radio e Televisioni vanno considerati ad ogni effetto rami non secondari del sistema industriale del Paese” e perciò ha richiesto che “le imprese radiofoniche possano beneficiare di un sostegno più strutturale equiparandole alle imprese di cui al decreto del Mise 21 dicembre 2017 (energivore)”.
Radio mezzo sociale essenziale
“La Radio, come la Televisione del resto, si conferma un mezzo di comunicazione essenziale per la coesione sociale e l’informazione, ruolo messo in evidenza dall’eccezionale impegno anche in questo periodo tragico della guerra in Europa”, conclude Confindustria Radio Tv. (E.G. per NL)