Siamo tutti in bolletta. Certo, in prospettiva la crisi energetica causata dalle sanzioni alla Russia stimolerà la transizione verde che ci porterà energia rinnovabile nazionale a prezzi ragionevoli.
Ma nel frattempo dobbiamo gestire il presente: abbandonate le centrali nucleari, sostanzialmente dismessa la produzione nazionale di gas ci ritroviamo a dover acquistare sul mercato gran parte dell’energia necessaria al paese.
Un trend preesistente
E il problema non é solo la guerra. Perfino una nazione come la Francia, che genera gran parte della sua energia a basso costo grazie all’impiego del nucleare, ha visto il costo per MWh aumentare in modo costante dal maggio 2020 e registrato un incredibile picco di 274 Euro/MWh nel gennaio 2022. La curva relativa all’Italia, pur su valori differenti mostra un andamento simile.
Deadline di febbraio 2022
Ma attenzione: i grafici sono pubblicati mensilmente e il nostro si ferma alla bolletta di febbraio 2022. Quando apparentemente nessuno pensava davvero che l’Europa si sarebbe ritrovata nuovamente in guerra.
Il seguito lo conosciamo tutti.Local Maximum
Ovvio dunque che quello di gennaio fosse solo un local maximum e che prezzi stiano nuovamente aumentando, senza che nessuno possa fare previsioni di se e quando vedremo un miglioramento
Decreto Energia
Il governo Draghi si è messo al lavoro, in un primo tempo sbloccando gli investimenti nel settore rinnovabili (ma, come dicevamo, senza per questo poter calmierare i prezzi) e in questi ultimi giorni con uno specifico
decreto detto “energia”, ovvero con “
Misure urgenti per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale“.
> 16,5 kW
All’articolo 2 si parla di oneri relativi alle utenze con bolletta per una potenza superiore a 16.5 kW, ma vengono poi citati esplicitamente gli usi relativi a “illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico “
E il settore informazione?
Nessun cenno specifico al settore informazione, che
come abbiamo visto è particolarmente
energivoro: si stima che il costo per alimentare la rete dei trasmettitori FM pesi per oltre il 25% sul bilancio delle aziende radio televisive. Poi ci sono ovviamente i costi per la bassa frequenza, gli studi e tutto il resto.
Futuro digitale (condiviso) e presente analogico (singolo)
È vero, in futuro sarà tutto DAB (dove parte del costo dell’energia è cortesemente spostato da chi trasmette verso chi riceve) e IP (dove sono problemi di chi gestisce le web farm): ma ora occorre gestire il presente.
Un incremento del 1000%
Presente che vede il costo per MWh arrivare a picchi di 500 euro, un incremento del 1000% in pochi mesi. Ieri, mercoledì 16 marzo, avevamo chiesto a Lorenzo Suraci, editore di RTL 102.5 e ad Eduardo Montefusco, presidente di RDS, un commento relativo al dibattito innescato da NL a settembre 2021 sulla aspettativa di vita della modulazione di frequenza.
L’appello di Montefusco…
Da Montefusco abbiamo ricevuto invece (anche) una nota che suona come un comprensibile grido di allarme e reca una richiesta precisa al Governo sul caro bolletta. La riportiamo testualmente, in quanto non necessita di commenti o chiarimenti.
… condiviso da NL
Anzi, nell’ormai consolidato ruolo di NL di soggetto portatore delle istanze del comparto, la facciamo nostra e la approfondiremo nei prossimi giorni con ulteriori contribuzioni.
La dichiarazione
“Su questo tema noi chiediamo al governo un intervento immediato! Il prezzo unico nazionale era di € 50 per MWh nel 2020. Ora, con la guerra in Ucraina, è arrivato a picchi di € 500 MWh: praticamente 10 volte tanto.
Il ruolo della radio
La radio ha un altissima penetrazione, oltre 34,5 mio di ascoltatori tutti i giorni e svolge un ruolo straordinario per gli utenti finanche sociale, basti pensare alle risposte date durante la pandemia dagli utenti alla ricerca di GFK. Per il 47% degli intervistati il mezzo aiuta a rilassarsi; per il 42% a migliorare l’umore e a divertirsi; per il 40% a sentirsi meno soli e in compagnia; per il 33% avere informazioni affidabili, etc.
Credito d’imposta per sostenere emergenza elettrica
Siamo solidali a tutte le categorie energivore del Paese, ricordando al governo che la radio è parte della vita di oltre 34 milioni di persone. Per questo chiediamo un sostegno di credito d’imposta sul costo dell’energia incrementale. (M.H.B. per NL)