Approderà a giugno 2017 la nuova produzione radiofonica per bambini e ragazzi firmata Rai: viene annunciata così la partenza di una nuova iniziativa di grande appeal in occasione dell’edizione 2017 di Cartoons on the Bay a Torino.
Battezzata con il nome di Rai Kids, il 12 giugno andrà in onda per la prima volta in Italia, – nel segno del servizio pubblico – attraverso un raggio di azione, piattaforme mediatiche e una platea da raggiungere, del tutto inediti. Parliamo di un vero progetto cross-mediale destinato al target dei bambini dai 2 ai 10 anni, con un’offerta di musica e canzoni, colonne sonore di cartoni animati, narrazione, fiabe, informazione, educazione all’ascolto e alla musica, educazione alla lettura, improntati sull’esplorazione dell’universo dell’infanzia. Rai Radio Kids si occuperà sia “dell’intrattenimento per i più piccoli” sia delle tematiche sociali per i più grandi, come la lotta al bullismo e l’educazione all’affettività. Da tempo in Europa si sono evoluti concept radiofonici in linea con questo genere di modello; eppure, sottolinea il Direttore di Radio Rai Roberto Sergio, “Rai Radio Kids apparirà come un progetto unico nel suo genere, che vedrà impegnata l’azienda in un importante sforzo produttivo dedicato ai bambini, rafforzando così il suo ruolo di servizio pubblico, dando spazio alle generazioni future e al mondo dei più piccoli”. Si tratterà quindi, di proporre qualche cosa di assolutamente originale, in grado di presentare un’offerta inedita declinata attraverso tutti i device (DAB+, Web, DTT e sat), ma anche attraverso spettacoli live (teatro musicale, concerti, eventi), in modo che i bambini possano dar voce ai loro pensieri ed immergersi in questi spazi culturali a loro riservati e soprattutto, non più esclusivamente attraverso uno schermo in grado di trasmettere immagini. Un’idea che sicuramente va a colmare un vuoto di programmazione, in radio in primis, ma anche nella tv dei ragazzi: quello dell’informazione culturale in tutte le sue sfaccettature -dallo spettacolo, alla scuola sino allo sport-. Buona anche la scelta cross-mediale di un canale radio in streaming, basata sul fatto che “oggi il centro è internet e i ragazzi dobbiamo raggiungerli là”, come affermato dal direttore generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto. L’intento, senza dubbio, resta quello di realizzare un’offerta di assoluta qualità: in relazione alle tematiche sociali, “qualità” che potrà essere letta come adeguata alle esperienze personali dei bambini, in grado di approfondire la loro condizione e anche sostenere le sfide della crescita nella quotidianità. Dal prossimo giugno quindi, saremo testimoni della realizzazione di un progetto che intende essere studiato ad hoc per il pubblico di minori alla quale verrà dedicato. Questo perché la dimensione radiofonica, in sé si presenta molto diversa da quella televisiva, ma nonostante l’assenza di immagini ciò non significa che alcune notizie siano edificanti se ascoltate dai bambini, soprattutto senza un’adeguata spiegazione da parte degli adulti. Oltre alla crudezza della narrazione, non va dimenticato che i media, per loro caratteristica, quando raccontano non rispecchiano i fatti presenti nella società ma ne moltiplicano la rappresentazione. Proprio per questa ragione, per quanto il genere del format potrà essere innovativo e dedicato al pubblico dei più piccoli, sarà preferibile, assicurare la presenza dei genitori mentre si ascolta la radio con i bambini (cosi come accade con la tv), fornendo spiegazioni e visioni del mondo e cercando di destrutturare i meccanismi per loro difficili da capire, come quelli della produzione delle notizie – così come viene riportato nella nota dell’associazione di spettatori e cittadini mediali Aiart, a proposito di Rai Radio Kids. (E.M. per NL)