Audiradio, ultimo verdetto: sono stati resi noti i risultati del secondo semestre, ed in parallelo gli annuali 2010, relativamente alle emittenti locali iscritte all’indagine telefonica, ovvero l’ormai pluriventannale Cati.
Questi dati vanno a chiudere (temporaneamente?) un ciclo che dal 1988 ha monitorato con continuità – pur tra diverse contestazioni – gli ascolti della radiofonia italiana. Al momento, la società fondata da Felice Lioy e attualmente presieduta da Vincenzo Vitelli sta ancora dibattendo sulle metodologie che verranno utilizzate in futuro, facendo slittare a data non prevedibile quelli che saranno i prossimi risultati. In attesa di novità, auspicata soprattutto dalle agenzie pubblicitarie, l’ultima indagine dell’anno è stata integrata da una serie di dettagli che permettono alle singole emittenti, non solo di quantificare il numero di ascoltatori, ma di elaborarlo per sesso, età e orario d’ascolto. Escludendo dunque i network che hanno aderito ai "diari" (l’indagine Panel è stata sospesa con delibera unanime del Consiglio di Amministrazione del 16 settembre scorso), l’emittente che ha totalizzato il maggior numero di contatti si conferma Radio Subasio. Per la superstation umbra, recentemente orfana del fondatore Settimi, scomparso poche settimane fa, il risultato finale è quello di 1.635.000. Un consolidamento del successo di una delle emittenti capofila per Radio e Reti, che tuttavia è stata capace di performace migliori negli anni passati. Non riesce ad approfittare del lieve calo Radio Maria, prima tra le nazionali, e poco distante con 1.580.000. Nettamente diversa, tuttavia, la tipologia d’ascolto delle due realtà: al di là dei contenuti, Maria spicca nella fascia over-64, mentre Subasio posiziona ottimi riscontri tra i 25 ed i 44 anni. Subito sotto il milione, si mantiene Isoradio, emittente di pubblica utilità di Rai e Società Autostrade. La copertura dei 103.3 (o frequenze limitrofi, a seconda della zona d’Italia) è invariata (e incompleta) ormai da tempo, e come tale anche il numero di contatti. A sua volta, tuttavia, non sembra che la diretta concorrenza di RTL 102.5 – la cui pubblicità spicca su buona parte della rete autostradale – abbia sottratto particolari ascolti. Con 819.000 ottiene il quarto posto Radio Margherita, la cui raccolta della pubblicità nazionale è recentemente passata da Il Sole 24 Ore System alla già citata Radio e Reti. L’emittente di Orobello conferma forti riscontri nel sud-Italia (in primis in Sicilia, ma con buoni segnali anche da Campania e Puglia), conquistando tuttavia spiragli di crescita a nord, tra Lombardia e Piemonte. Conclude la "top five" la bergamasca Radio Zeta, grazie soprattutto ad un forte radicamento in Lombardia, con 580.000 fedelissimi nel giorno medio ieri. Da evidenziare anche il successo di Radio Bruno in Emilia Romagna (567.000) e di Radio Norba in Puglia (562.000). Veneto, Lazio e Campania, invece, confermano il loro attaccamento complessivo alla radiofonia locale. Escludendo la Lombardia, le cui emittenti "di casa" sono in prevalenza network, le tre regioni citate evidenziano riscontri di realtà quali Company e Birikina, di Globo e delle Dimensione Suono locali, di Marte e delle Kiss Kiss locali che vanno oltre la popolarità media dei network. Un merito che molte altre regioni non sono mai riuscite a raggiungere. Considerando, infine, i 39.830.000 ascoltatori nel giorno medio ieri, la radiofonia italiana mantiene un buon livello di salute e popolarità che altri media non sono ancora riusciti nè a conquistare, nè ad intaccarne il successo, vista la portabilità del mezzo su altre piattaforme (dal cellulare al web, dal satellite al digitale terrestre). La verita incognita, ora, resta il futuro della prossima indagine. (N.F. per NL)