Radio. Audio designer. Adriano Ronchi: i comandamenti del processamento sonoro. Primo: non copiare. L’IP? Ambito ideale per tarare i processori

adriano ronchi, audio processing

Adriano Ronchi: l’audio processing è l’abito con cui il suono si presenta all’ascoltatore. Ogni formato indossa meglio il suo. Processare un suono su IP è diverso da farlo per la FM. L’etere è un’arena dove si combatte a suon di interferenze e colpi di loudness. Tutto questo a volte rende l’ascolto dell’Fm un vero atto di coraggio. Utilizzare un processore FM per l’IP? Sbagliato. Attenzione all’affaticamento dell’ascolto. Copiare il suono altrui è un lavoro faticoso, inutile, che potrebbe essere senza fine. Non esagerate con l’enhancer: molti device sono monofonici. Attenzione ai file mp3 in rete: la fonte è essenziale nel processamento. I tre migliori processori e le tre radio italiane che suonano meglio?

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Torniamo su uno dei temi più amati dai lettori di questo periodico: il processamento audio radiofonico.
Ne parliamo con Adriano Ronchi, consulente radiofonico, già editore di Planet FM e station manager di Radio Milano International (IP version) e di Radio Milano 1602.

Audio design

(Newslinet) – Un tempo si chiamava Audio processing. Ora si parla di Audio design. Per una radio distinguersi attraverso una precisa identità sonora, oggi, nell’era del degrado sonoro, è ancora così importante?
(Adriano Ronchi) – Decisamente sì. Che senso avrebbe curare catalogo musicale e l’imaging della radio senza un’adeguata impronta audio? L’audio processing è l’abito con cui il suono si presenta all’ascoltatore, ogni formato indossa meglio il suo…
(NL) – La tua esperienza sul tema è notevole: risale ai primi anni ’80, in FM. Quali sono, in sintesi, le differenze tra il processamento audio FM e quello IP?
(A.R.) – Moltissime e fortunatamente il passaggio all’IP ha portato una potenziale maggiore qualità e possibilità di personalizzazione.

adriano ronchi processori audio 1 - Radio. Audio designer. Adriano Ronchi: i comandamenti del processamento sonoro. Primo: non copiare. L'IP? Ambito ideale per tarare i processoriQuesto perché l’Fm richiede all’audio una serie di sacrifici. Banda passante, preenfasi, dipendenza da clipping per mantenere la deviazione entro i canonici 75Khz, oltre alla necessità del mutiplexing per la generazione di una immagine stereofonica e l’applicazione di un subcarrier per la trasmissione RDS fanno della trasmissione Fm un metodo parecchio delicato e soggetto a degrado delle caratteristiche audio già nei pressi del sito di trasmissione. L’etere poi è un’arena dove si combatte a suon di interferenze e colpi di loudness. Tutto questo a volte rende l’ascolto dell’Fm un vero atto di coraggio.

Tutto sulle spalle del processore

La soluzione a tutte queste limitazioni e problemi viene affidata al povero processore audio, che con la sua manopola ed il suo luminoso occhio blu ha la funzione di oracolo a cui si chiedono soluzioni e miracoli. Purtroppo, però, non sempre si hanno risultati soddisfacenti.

Senza le interferenze è un altro lavorare

La distribuzione digitale dei flussi nasce fortunatamente in un’epoca in cui le tecnologie ed i produttori di processori audio hanno ben chiaro come affrontare il mantenimento della più alta qualità possibile, inserendola in un virtuale etere libero da interferenze.

Non utilizzate processori FM per l’IP

Un processore specifico per la sola trasmissione in FM non potrà essere usato con risultati soddisfacenti in ambito IP, proprio in virtù delle imposizioni e differenze esistenti tra i media.
Il trasporto IP permette qualità digitale teoricamente senza limitazioni, se non quelle del codec utilizzato e del bitrate scelto. La banda passante è più ampia, non ci sono problemi di multipath o interferenze e la diafonia è praticamente infinita.

Suonare più alto

(NL) – Negli anni ’80 l’uso del processore audio era finalizzato soprattutto a suonare più alto rispetto ai concorrenti per emergere e coprire interferenze e rumore di fondo. Tuttavia, pare che anche sul web ci si rincorra a chi suona più forte. Aberrazione?
(A.R.) – E’ un’ errore che si ripete da decenni. L’eccessivo processo a volte propedeutico in FM, ha lo svantaggio di un potenziale affaticamento dell’ascoltatore. Il quale ha la possibilità solo di regolare il volume di ascolto. Ma nulla può fare per cancellare le distorsioni.

adriano ronchi processori audio - Radio. Audio designer. Adriano Ronchi: i comandamenti del processamento sonoro. Primo: non copiare. L'IP? Ambito ideale per tarare i processoriFatica d’ascolto

Nella creazione di un suono sono da evitare paragoni a zapping dove, di sovente, viene valutato solo l’impatto dei primi secondi e non l’effetto di un prolungato ascolto.
Un processo dedicato allo streaming può essere più rispettoso dell’impatto e della musicalità, equilibrando dinamica percepita e loudness, risultando molto più gradevole all’ascolto.

Primo comandamento: non copiare

(NL) – Qual è l’errore più diffuso nel processamento audio?
(A.R.) – In realtà sono tre. E tutti principalmente di concetto. Il primo: evitare di imitare il sound signature di altri. E’ un lavoro faticoso, inutile, che potrebbe essere senza fine. Chi decide di creare un suo suono lo faccia per realizzare qualcosa di personalizzato e di adeguato al proprio formato. Che noia sentire le radio che suonano tutte uguali!

Secondo comandamento: non creare un sound solo per impressionare se stessi

Troppa enfasi in determinate bande di frequenza costringe l’ascoltatore a rivedere l’equalizzazione del proprio impianto. E, soprattutto in presenza di subwoofer, questo effetto è particolarmente sgradevole. Ricordiamoci che la fruizione della musica via web è maggiore da piattaforme che sono poco processate o enfatizzate soprattutto nei bassi profondi.

Terzo comandamento: considerate la monocompatibilità

Non considerare la monocompatibilità è oggi un grave errore. Molti dispositivi di riproduzione sono monofonici. Usare enhancer stereofonici nella catena di processo spesso si traduce in incomprensibili buchi nella risposta di frequenza su detti dispositivi. In pratica, potrebbe capitare che un suono che appare particolarmente aperto all’ascolto in cuffia risulti deludente e mediocre sugli smart speaker mono.

I tre migliori processori sul mercato? No i tre criteri di scelta

(NL) – La tua personale classifica dei primi tre processori audio sul mercato…
(A.R.) – Ho lavorato praticamente con tutti i prodotti big brand dell’audio processing sia hardware che software. Così come, anni fa, con i primi plugin per Winamp. Ho trovato davvero tanti buoni prodotti. E di alcuni ho apprezzato la tenacia con cui sono cresciuti e si sono meritatamente guadagnati posizioni di mercato. Non voglio stilare una classifica di processori, ma elencare solo criteri di scelta.

Affidabilità

ll processore è un apparato professionale. Come tale dev’essere una macchina che lavora per anni senza richiedere assistenza alcuna, basata su hardware robusto e dedicato. Che non necessiti di riavvii continui e aggiornamenti quindicinali, correndo il rischio di dover rivedere o, peggio, rifare i settaggi.

Comprensibilità

Imparare ad utilizzare un processore audio significa comprenderne il funzionamento attraverso la modifica di parametri ben identificati e comprensibili in terminologia tecnica, utili ed in un numero limitato. Un processore che vi dà la possibilità di fare 10000 tarature all’interno dello stesso preset rischia di lasciare perennemente nel dubbio che qualcosa sia ancora da ritoccare.

(NL) – Per anni, come per i sistemi di messa in onda, si è dibattuto sull’hardware dedicato. Il processore non stand alone ha ancora dei limiti?

Stand alone ancora necessario?

(A.R.) – Tecnicamente il codice dei processori software non ha limiti ed oggi se ne possono trovare di molto validi. Ovviamente l’affidabilità dell’hardware fa una enorme differenza: ci sono ancora in funzione processori DSP based dal 1994. Qualcuno ha un pc ancora in funzione da quella data?

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La mancanza di un hardware dedicato per la gestione dell’I/O audio rende ovviamente impossibile garantire un’alta qualità del segnale reso, così come estremamente difficile l’istallazione ove sia necessario il controllo attraverso GPI/O.

Soggettività sonora

(NL) – Torniamo alla classifica: le tre radio che in Italia suonano meglio in FM e le tre che suonano meglio sul web (puoi anche considerare radio straniere)….
(A.R.) – Diciamo così: l’audio è soggettivo e le persone suscettibili. Non parlerò nemmeno sotto tortura…

Le fonti

(NL) – Ok. Allora parliamo della fonte: i file audio di provenienza (wav, mp3 320k, flac, ecc.).
(A.R.) – Ottimo, interessante e complesso argomento che necessita di essere semplificato e magari affrontato separatamente . In base ai formati oggi disponibili in rete la preferenza dovrebbe essere data in questo ordine: wav, flac, AAC (non AAC+), mp3. 
Per quanto allo storage io consiglio il wav, in quanto non esiste oggi motivo economico o pratico per cui si debba gestire un’ archivio musicale con formati lossy.

Wav e mp3

(NL) – Ma al di fuori degli audiofili come te, la differenza di una fonte originaria di buon livello si coglie veramente in uno streaming? Per esempio, tra un file wav ed un mp3 a 320k?
(A.R.) – Assolutamente sì. Ma la differenza maggiore non è imputabile al formato, bensì alle insidie che esso porta con sé. Per esempio un file mp3 a 320 k da fonte originale, rimanendo sotto lo 0 DBF S e con codec Fraunhofer ai fini del broadcast è assolutamente indistinguibile dall’originale. Purtroppo, però, questi formati di distribuzione non consentono la ricodifica verso il basso, pena il definitivo degrado della qualità.

Attenzione agli mp3 in rete

I file mp3 che si trovano in rete sono spesso di bassa o bassissima qualità proprio per la poca attenzione nella trascrizione e non per la tipologia di codec impiegato. Il mio consiglio è quello di analizzarli sempre prima di fare l’ingest nel sistema di emissione e – se del caso – correggerli per poi salvarli ed utilizzarli in wav.

I tre segreti di Ronchi

(NL) – Regala ai lettori di NL tre consigli in tema di processamento sonoro….
(A.R.) – La sorgente iniziale è il primo dei segreti per un’audio di qualità.

Ingresso

Prima di ascoltare l’uscita del processore valutate attentamente il suo ingresso. Anche gli “undo” servono a poco davanti ad un suono pesantemente degradato. Un audio di qualità può essere processato maggiormente senza risultare affaticante.

Occhio al loudness

Non eccedete con il loudness, soprattutto quello strumentale. Valutate soggettivamente il risultato senza farvi influenzare dei numeri.

Less is more

Usate la comparazione con altre emittenti per suonare meglio: il premio sarà che sarete competitivi anche con il loudness nell’audio processing “Less is more”.

La Radio nel futuro

(NL) Chiudiamo con una domanda generale: il futuro della Radio a medio termine secondo te qual è?
(A.R.) – La radio avrà sempre un futuro brillante e manterrà il suo ruolo nell’ormai sterminato universo di offerte multimediali. Avrà sicuramente problemi di identità nella scelta della piattaforma di destinazione ed il passaggio all’IP costerà parecchio in termini di strategia e rinnovamento. Ma avrà sempre un valore di naturale e disponibile mezzo di comunicazione di massa. (M.L. per NL)

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