Attivato ieri il primo trasmettitore DAB locale a Bari (canale 7B), cui seguirà a breve (probabilmente entro domani) quello per il servizio sulle province di Taranto, Brindisi, Lecce. Il primo dei consorzi radio locali pugliesi ad entrare in attività è quello di Spacedab, che ospita al momento come fornitori di contenuti 15 stazioni. Il mux pugliese veicola per ora: Radio Norba, Radio Norba Music, Radio Bari, Radio Rama, Radio Tour, LifeGate Radio, Radio Byoblu, Radio Leon, Radio Logos, Hybrid, Radio Studio Più, Radio Cusano Campus, Radio System, Radio Sportiva ed il canale Test (oggi sarà inserita anche Giornale Radio mentre la presenza di un superplayer locale come Radio Norba lascia presagire importanti ulteriori sviluppi).
Spacedab primo autorizzato tra i consorzi locali richiedenti in Puglia
I consorzi Spacedab e l’affine Mediadab sono certamente i più attivi nell’attivazione di mux sperimentali locali in tutta Italia e nella maggior parte delle regioni hanno fatto da apripista agli altri enti di aggregazione di fornitori di contenuti locali.
Imminente anche il Veneto
Intanto, è stata rilasciata anche la prima autorizzazione per il Veneto, cui seguiranno le altre richieste dai vari consorzi, nei limiti delle risorse disponibili.
Fase importante per l’affermazione della radio digitale
Ricordiamo che questa fase di affermazione della radiofonia locale digitale è particolarmente importante, in quanto precede la stabilizzazione che sarà garantita dall’assegnazione dei diritti d’uso a seguito dei bandi del Ministero dello sviluppo economico dopo la pubblicazione del Piano Nazionale dell’Assegnazione delle Frequenze di Agcom (ancorché provvisorio).
Selezione
A riguardo dei bandi, come già approfondito su queste pagine nelle scorse settimane, sarà inevitabile l’attuazione da parte del Mise di procedure competitive (cd. beauty contest) nelle regioni a bassa disponibilità di risorse pianificate a fronte di un numero maggiore di consorzi che associano le emittenti analogiche esistenti.
Rischio soluzione di continuità
Intanto, col decorrere del tempo si profila all’orizzonte un’altra impellente necessità: quella di evitare che allo spirare dei termini concessi per le prime autorizzazioni sperimentali rilasciate ai mux locali questi debbano essere disattivati. Se ciò avvenisse prima del rilascio dei diritti d’uso definitivi, il danno per il consolidamento della radiofonia digitale sarebbe gravissimo ed irrecuperabile. (E.G. per NL)