Pubblicati i dati risultanti dalle rilevazioni sugli ascolti radiofonici di Radio Monitor by Eurisko (ultima tornata in attesa della successione della Tavolo Editori Radiofonici srl nell’indagine) e relativi al secondo semestre 2016, dai quali spicca il dato riguardante le emittenti Mediaset: il Biscione arriva a controllare un quarto degli ascolti radiofonici nel giorno medio (attraverso le emittenti di proprietà R101, Virgin Radio e Radio 105 e senza considerare quelle commercializzate: Radio Kiss Kiss, RMC, Subasio e Norba), confermando le preoccupazioni della concorrenza (in particolare di Linus, direttore di Radio Dee Jay).
Nel merito, RTL 102.5 continua ad essere il leader del settore in termini di ascolti, ma bisogna segnalare la sua sostanziale stagnazione rispetto allo stesso periodo 2015 nel giorno medio con 33.000 ascoltatori in più (+0,8%), sulla quale potrebbe anche pesare il notevole travaso di frequenze (e la sovrapposizione di conduttori) a favore della superstation Radio Zeta L’Italiana (integrato poi da quello verso la nazionale-comunitaria Radio Freccia, che però non ha avuto incidenza sul 2016), a sua volta non particolarmente premiata in termini di audience rispetto a quando aveva una dimensione diffusiva decisamente inferiore. Ben diversa la situazione in casa Radio Mediaset: l’ammiraglia Radio 105 (nonostante l’iniezione di frequenze intergruppo sia ben lontana da dare alla rete una dimensione capillare) ha guadagnato, sempre in confronto allo stesso periodo dello scorso anno e sempre nel giorno medio, 324.000 (arrivando a quota 4.778.000) nuovi ascoltatori che corrispondono ad un +7% che le consente di superare Radio Deejay, la quale, però, rimane a breve distanza (4.692.000 e un +3%); Virgin Radio resta sostanzialmente stabile (+2,3%), mentre R101 segna un +171.000 (+10,4%). In tutto, il Biscione riesce a raggranellare poco meno di un quarto degli ascoltatori radiofonici nel giorno medio nelle sue emittenti e ciò solo sul lato editoriale, senza considerare le emittenti vendute a livello di concessionaria di cui sopra, che aumentano ulteriormente la percentuale. E proprio a riguardo dei queste ultime, va registrata la crescita di RMC, probabile conseguenza delle modifiche nel layout editoriale, ma soprattutto delle importanti acquisizioni impiantistiche che hanno limitato l’enorme deficit diffusivo rispetto alla concorrenti (che rimane comunque ancora troppo rilevante) e l’aumento della platea degli utenti di Kiss Kiss, vicina ai 2 mln (ma la stazione napoletana rimarrà in casa Mediaset solo fino al termine dl 2017, dovendo poi cambiare gestore commerciale). Un comunicato stampa da parte di Mediaset festeggia, giustamente, l’importante risultato e sottolinea come “Gruppo Mediaset, si conferma primo Gruppo radio nazionale”; complessivamente, nel giorno medio, la trinità radiofonica di Mediaset è cresciuta di circa il 6,5%. Quanto a RTL, sebbene abbia una lieve crescita rispetto al secondo semestre 2015, registra una flessione di 80.000 ascoltatori rispetto al primo semestre 2016, circostanza che porterà inevitabilmente a delle riflessioni sulla strategia di diversificazione attuata con le nuove emittenti. Bene anche RDS, che registra un netto miglioramento sia rispetto al secondo semestre 2015 che al primo 2016, toccando quota 4.792.000 ascoltatori nel giorno medio, dove è la seconda radio più ascoltata. Merito anche e soprattutto della forte implementazione del segnale in FM (che è ancora l’elemento che più fa spostare l’ago della bilancia), riconosce l’editore e presidente Eduardo Montefusco: “Questo è il semestre più alto di RDS degli ultimi 3 anni, abbiamo un exploit pari al 3,8% dal 1 semestre al secondo 2016, che la porta ad essere la seconda radio in assoluto più ascoltata in Italia nel giorno medio ieri numeri che dimostrano la capacità di RDS di saper fronteggiare, con una strategia aziendale basata su decisioni rapide e tatticamente efficaci, un mercato fatto di concentrazioni e di investimenti pubblicitari televisivi abnormi effettuati dai nostri competitor. I punti di forza di questo nostro successo imprenditoriale sono da leggere, in particolare, nella maggiore penetrazione sul territorio specialmente nel nord Italia, le partnership e la realizzazione di eventi che consentono di consolidare il brand e dare sviluppo alla piattaforma web e social di RDS e la ricerca di talenti che portano nuove energie in azienda". Bene Radio 24, che, nonostante un’integrazione della copertura al palo da anni, segna oltre 2 mln di ascolti in aumento (+2%), a differenza di Radio Italia (appena passata come concessionaria da Mediaset a Manzoni, gruppo L’Espresso), che chiude in perdita sia rispetto allo scorso anno che rispetto allo scorso semestre con i suoi 4.354.000 ascoltatori; circostanza che dovrebbe costituire un segnale d’allarme rilevante per l’editore Mario Volanti. Male anche Radio1 e Radio2 Rai, rispettivamente al -3,6% e -4,2% mentre è sostanzialmente invariata la terza emittente pubblica (per la quale, va riconosciuto, la situazione diffusiva è drammatica). Più sostanziosa la perdita di M2O, che arriva quasi a quota -8% e, infine, Radio Capital perde il 2,8% (sulle motivazioni sarebbe opportuna una valutazione molto seria del management de L’Espresso, soprattutto nella direzione della disastrosa illuminazione della prima e delle cattive pianificazioni frequenziali della seconda). (E.V. per NL)