L’ipotesi di uno switch-off FM Roberto Sergio, direttore di Radio RAI, l’aveva lanciata su queste pagine. Di lì un poi è stata un’eruzione vulcanica, con scontri verbali, proposte normative e controproposte neutralizzanti, interventi pacificatori del Mise, ecc.
Oggi Sergio rincara la dose in occasione della presentazione dei palinsesti autunno Rai Radio. E lo fa con un annuncio dirompente. “Pronti per le prossime rivoluzioni con 5 parole chiave: switch off Fm, rilevamento ascolti, podcast, comunicazione, estero. Per lo spegnimento della FM serve una data certa”.
Annuncio in attesa dell’intervista di NL
In attesa della pubblicazione di un’intervista in esclusiva per NL sul tema, Sergio anticipa: «Rai Radio ha compiuto una trasformazione epocale, diventando oggi una realtà all’avanguardia nella ideazione e produzione di contenuti audio e video. Un obiettivo che è stato raggiunto grazie a un formidabile lavoro di squadra, che ci porta a competere non solo con le altre radio, ma con tutti i player del cosiddetto “total audio”, compresi gli ott». La scelta strategica alla base della rivoluzione è stata quella della digitalizzazione e dell’alleggerimento delle produzioni, che ha reso possibile la visual radio e la nascita di nuove offerte. Il tutto con grande efficientamento delle risorse produttive (+71% di contenuti prodotti con un budget in contrazione e +5,5% di aumento dello share complessivo).
I 5 punti chiave
«Oggi – ha proseguito Sergio – gran parte di quel lavoro è arrivato a conclusione e ne possiamo cogliere i frutti. E, soprattutto, possiamo concentrarci su un nuovo triennio di lavoro, per il quale pensiamo a 5 parole chiave: switch off Fm, rilevamento ascolti, podcast, comunicazione, estero». I primi due sono di sistema, gli altri di Rai Radio.
Spegnimento FM con data certa
Relativamente all’Fm, Sergio concorda con chi ha chiesto un accompagnamento non traumatico allo switch off. «Dobbiamo però immaginare un percorso chiaro che porti allo spegnimento, con date certe. Questo consentirebbe a tutti gli editori di impostare al meglio le proprie strategie».
Senza FM tutti gli investimenti andrebbero sul digitale
“Lo switch off dell’Fm libererebbe infatti risorse da poter investire nel digitale. Per Rai, si potrebbe risolvere il complesso tema della regionalizzazione del segnale, oggi difficile a causa della percentuale di banda che l’editore di servizio pubblico l’obbligo di cedere a terzi (il cosiddetto “must carry”). Infine, una scelta all digital sarebbe più sostenibile dal punto di vista ambientale, dato l’alto tasso di inquinamento elettromagnetico dei segnali analogici”, spiega una nota RAI.
Indagini d’ascolto: serve nuovo corso
Sul tema rilevamento ascolti, secondo Sergio non ha veramente più senso che un sistema radio così moderno e all’avanguardia venga misurato ancora con interviste telefoniche.
«E lo diciamo da editore premiato dai risultati della ricerca. E’ giunto il tempo di aprire una nuova esperienza in Ter basata sul monitoraggio passivo, sui dati degli ascolti digitali e dei social. Confidiamo di trovare consenso fra i nostri colleghi delle radio commerciali», conclude il direttore di Radio RAI. (E.G. per NL)