Alberto Hazan: Con la nuova proprietà Radio 105 precipitata dal secondo al quinto posto e le altre radio del gruppo mostrano al più trascurabili aumenti.
Musica, programmi e personalità delle tre radio sono stati completamente snaturati.
I nuovi manager senza esperienza radiofonica difficilmente prevarranno contro i big che fanno radiofonia da quarant’anni.
RMC italianizzata ha perso il sapore di internazionalità e di chic che la contraddistingueva.
Mentre Fiorello fa trasmissioni in strada, la sede disegnata da Gio Ponti non è per nulla valorizzata.
Continuo a pensare in grande, ma un grande digitale.
La storia di Studio 105… Anzi, no
Nell’agosto del 2022 contattiamo per la prima volta Alberto Hazan, proponendogli di raccontarci alcuni aspetti poco conosciuti dell’incredibile ascesa di Studio 105 nei suoi primi anni di vita.
Otteniamo rapidamente una risposta: “Sentiamoci a settembre”.
Da lì in poi si sono succeduti infiniti scambi: “Va bene a Montecarlo?“, “Purtroppo no, questa settimana sono a Milano“…”Va bene a Milano? “, “No oggi sono a Monaco“.
Giungiamo così a giugno 2023, finalmente davanti al numero 8 di Quai Antoine 1er, per tanti anni sede di RMC1 e MC2.
Vista mare
Lo splendido studio con vista porto non è più in funzione; ma l’ufficio di Alberto è tutt’ora lì, esattamente come lo avevamo potuto sbirciare molti anni fa, complice quello che allora era uno speaker in onda nei week-end.
L’intervista
(Newslinet) – Prima di iniziare con la storia di Radio 105, come vede oggi le sue ex radio?
(Alberto Hazan) – Non posso nasconderle di essere un po’ deluso. Mi aspettavo che tre delle migliori e più rinomate radio italiane, che in Finelco costituivano il più grande gruppo radiofonico italiano per ascolti e fatturato – con tutti gli investimenti fatti in frequenze, campagne e canali TV che nessun concorrente si può permettere – con la nuova proprietà sarebbero salite più in alto di dove le avevo lasciate. Collocandosi ai primi posti nei sondaggi.
Invece, 105 dal secondo è precipitata al quinto posto, mentre le altre sono nelle posizioni basse o centrali con piccoli trascurabili aumenti o perdite ad ogni sondaggio. I concorrenti, senza tutto quel dispendio di soldi, le hanno superate tranquillamente…
Tre Ferrari
(NL) – Forse “precipitate” è ingeneroso…
(Alberto Hazan) – Le rispondo con una metafora: se la Ferrari ha tre preziosissime monoposto di Formula 1 da far gareggiare affida la scuderia al miglior direttore tecnico disponibile sulla piazza. Uno che conosca la meccanica, le regole, i piloti, l’ambiente e il settore per vincere le corse, costi quel che costi.
Ma qui in sei anni nessuna delle tre monoposto, le mie tre reti, è riuscita a vincerne una. Neppure a vincere mezza gara, nonostante il dispendio di forze in campo e di mezzi… Anzi, 105 è persino scesa dal podio.
Musica, programmi personalità
(NL) – Cosa non sta funzionando?
(Alberto Hazan) – La musica, i programmi e la personalità delle tre radio sono stati completamente snaturati. Ma, non conoscendo i progetti editoriali del gruppo e dei suoi dirigenti, non trovo giusto fare commenti o critiche.
L’unica osservazione che mi sento di fare è che, forse, sono stati troppo frettolosi ed ingenui nel fare cambiamenti, senza conoscere la storia di queste radio. Senza sapere perché si faceva quel che si faceva e prima di avere una alternativa migliore da offrire.
Programmi logori?
(NL) – Siamo qui per raccontare quella storia…
(Alberto Hazan) – Certo, ma mi lasci affermare che non posso non notare come gli unici programmi che non si sono sentiti di cambiare, cioè quelli di maggior successo, in questi sei anni sono diventati vecchi e stanchi e loro forse non sanno come attualizzarli per salvarli prima che sia troppo tardi.
Provenienza
(NL) – I nuovi manager li conosce di persona?
(Alberto Hazan) – Sì. Uno di loro ha lavorato per me circa tre anni nella concessionaria di pubblicità, all’ufficio marketing e proveniva, se non ricordo male, dalla Saatchi & Saatchi.
Posso quindi affermare che ha una ottima conoscenza nel settore della pubblicità, ma, oserei dire, una scarsa preparazione nel mondo della radio a 360 gradi, nella musica e nell’intrattenimento. Senza esperienza è difficile misurarsi o prevalere sui big della radiofonia che fanno la radio da quarant’anni.
Radio Monte… Milano
(NL) – OK… senza ovviamente far arrabbiare nessuno: quali sarebbero gli errori che stanno commettendo?
(Alberto Hazan) – Piu che di errori in generale parlerei di diversa impostazione rispetto a come avevo pensato le mie radio.
RMC, ad esempio, ora è stata italianizzata ed ha perso quel sapore di internazionalità, di chic e simpatia che la distingueva dalle altre radio generaliste.
Questa unicità le permetteva di vivere tranquilla pur con una minor audience (peraltro di profilo più alto della media). Invece, cosi omologata si è trovata nella mischia a confrontarsi con le radio “italiane” quali RTL 102.5, RDS , Deejay, Radio Italia, stazioni che hanno grandi audience e coperture e contro le quali sarà difficile spuntarla.
Radio 105, invece, era stata costruita per essere la radio dei “giovani opinion leaders”: tutti i programmi, i contenuti e i DJ venivano scelti solo se rispondevano a questa esigenza. Avevamo i programmi piu ascoltati d’Italia nelle fasce piu importanti con Marco Galli, Marco Mazzoli e Gianluigi Paragone.
Negli spazi intermedi, c’erano programi di riempimento altrettanto validi. Oggi molti programmi sono stati sostituiti dando spazio a schiamazzi, scherzi, risate senza senso, mentre bastava lo Zoo di 105, che é meno superficiale di quanto sembri. La programmazione musicale è poi fatta di scelte incomprensibili. Non solo a me…
Virgin
Virgin Radio se la cava meglio delle altre solo perché non ha quasi concorrenza. Ma molti nuovi speakers sono inadeguati, mentre la musica e i programmi hanno perso quel pizzico di sex-appeal e provocazione che la caratterizzavano. Lo “Style Rock” è un lontano ricordo: ora Virgin è diventata una normalissima radio rock, purtroppo proprio nel momento in cui, essendoci poca produzione di questo tipo di musica, ci vorrebbero maggiore personalità, creatività e idee.
Breaking what?
Le news uguali su tutte le radio, poi, mi sembrano una forzatura contraria a qualsiasi regola di marketing.
(NL) – Molti ascoltatori sui social affermano oltretutto che quel termine “breaking” usato a sproposito irrita… Visto che di questo stiamo parlando, potrebbe entrare nei dettagli per ogni radio?
(Alberto Hazan) – Sarebbe forse un po’ lungo elencare radio per radio quello che per me sarebbe da evitare. Ascoltandole mi sembra piuttosto che si vada a tentoni e che manchi un progetto per ogni radio. Ma, come dicevo, non sapendo cosa hanno in mente è preferibile non fare considerazioni affrettate. Tutti i cambiamenti, comunque, hanno un prezzo da pagare.
Music Ambassador
(NL) – Il gruppo ha investito molto in campagne pubblicitarie e promozione crossmediale…
(AH) – Le loro campagne di pubblicità si sono rivelate deboli e poco attrattive, poichè uguali a quelle delle altre radio: tutte rivolte principalmente a concerti o a “music ambassador”, molto di moda oggi ma che, secondo me, portano pubblico ai concerti, ma non alle radio. E non ne migliorano l’immagine, oramai impolverata.
Non come Fiorello
(NL) – Lei aveva pensato la sede di largo Donegani come uno spazio aperto alla città. Nel periodo in cui Nick The Nightfly era emigrato a Capital capitava di passare da quelle parti la notte e vedere piccoli gruppi di ammiratori col naso verso l’alto, intenti a guardare Kay Rush davanti al microfono. Ora pare di vedere tende tirate.
(AH) – Il vantaggio di essere in centro nello storico palazzo di Gio Ponti e di poter ‘far vedere la radio’ è stato sottovalutato e non sfruttato. Fiorello, invece, fa addirittura la trasmissione in strada oltre che in vetrina con un successo crescente.
Si è buttato via molto del patrimonio di prima senza portare niente di piu valido in sostituzione.
Futuro
(NL) – Come vede quindi il futuro delle sue ex radio?
(AH) – Nonostante tutto spero proprio che tutte le trasformazioni in atto portino un rinnovato successo a queste tre radio che ho fondato e fatto crescere con grande passione e dedizione per quaranta anni e alle quali sono sempre affezionato.
Niente borsa per Finelco
(NL) – Poteva però forse garantire l’indipendenza del gruppo quotandolo in borsa, all’Euronex o magari anche al NASDAQ. Intendiamo: mettendo sul mercato più del 50% delle quote. Invece ha venduto ad un gruppo sostanzialmente privato.
(AH) – Alla quotazione avevamo pensato ed affidato lo studio di fattibilità ad una società specializzata nel settore che si era espressa molto favorevolmente. I tempi per l’operazione non erano immediati mentre l’a.d. dell’allora RCS, Pietro Scott Jovine, aveva fretta di realizzare al piu presto la quota di minoranza, quindi si era opposto.
Pensare in grande
(NL) – Insomma, dovevamo parlare del passato remoto e abbiamo parlato di quello recente, anzi del presente. Guardiamo avanti allora. Durante il breve periodo in cui MC2 aveva un’ottima frequenza su Nizza e Cannes molte persone e molti locali, perfino a Saint Tropez, si sintonizzavano regolarmente. Ma essendo oggi solo online si ha come l’impressione che stiate andando a giri ridotti. Forse sprecando una opportunità. Le verrà mai voglia di tornare a pensare in grande?
(AH) – Anche se un po’ maliziosa, trovo simpatica questa domanda. Io continuo a pensare in grande, come ho sempre fatto nella vita privata e nel lavoro. Ma ora il “mio grande” è l’universo ancora piccolo, ma in grande espansione, delle radio digitali. Infatti con Mc2 abbiamo 14 bellissimi canali (costruiti con la tecnica della FM e non delle digital radio) e altri due in arrivo.
Inoltre, abbiamo raddoppiato gli ascolti e l’audience all’estero sta superando quella dell’Italia e quindi ci siamo affidati a una concessionaria internazionale. Abbiamo in cantiere anche molte altre novità. In ogni caso, anche grazie ai diritti mondiali che ho del marchio Radio Monte Carlo International, non ho perso il contatto con il mondo della FM. Anzi, i miei orizzonti si sono ampliati e sono sempre aggiornato essendo in contatto continuo con le radio piu importanti di mezzo mondo.
Il futuro è digitale
Peró le confesso che non tornerei indietro e non rifarei più il cammino di allora. Oggi tutto è cambiato, me compreso. E quel tempo lontanissimo è solo per me il ricordo di una avventura indimenticabile. (M.H.B. per NL)