Relazione annuale 2023 Agcom: la radio ha perso numerosi ascoltatori negli ultimi 5 anni e, sotto il profilo dei ricavi, fatica a ritornare ai livelli del 2019.
Indagine d’ascolto TER (Tavolo Editori Radio s.r.l.): impianto metodologico, basato su interviste telefoniche e sulla ricostruzione di abitudini attraverso il ricordo, si presenta anacronistico e non rispondente alle esigenze del mercato. Modello Moc (Media Owner Committees), relativo alle sole radio iscritte, non garantisce la corretta rappresentazione del mercato nel suo complesso.
Opportuno che rilevazioni degli indici di ascolto e di lettura dei diversi mezzi di comunicazione, su qualsiasi piattaforma di distribuzione e di diffusione, si conformino a criteri di correttezza metodologica, trasparenza, verificabilità e certificazione da parte di soggetti indipendenti e siano realizzate da organismi dotati della massima rappresentatività dell’intero settore di riferimento.
La pagella della Radio nella Relazione annuale 2023
Agcom nella Relazione annuale 2023 pubblicata ieri e contenente il resoconto dell’attività svolta nel 2022 e l’esposizione dei programmi di lavoro, affronta il tema della rilevazione dell’ascolto radiofonico al centro di un acceso dibattito da anni.
Terremoto RAI
Ma che ha raggiunto l’apice nelle scorse settimane con la decisione di uno dei soci fondatori, Radio RAI, di uscire dalla società in segno di protesta verso un sistema che non condivide più.
Sergio: non vogliono modernità
“RAI, in questo momento, non ha più nessuna intenzione di dialogare con un soggetto che non ci ha mai ascoltato e che non ha mai voluto creare modernità nel processo di rilevazione dei dati”, aveva commentato settimana scorsa l’a.d. Roberto Sergio.
Situazione surreale
Una situazione surreale, che, abbiamo recentemente osservato, rischia di portare la radiofonia italiana in una condizione di perdita di contatto con la realtà. E quindi di fiducia da parte degli investitori.
I panni sporchi si lavano in casa
Un paradosso, considerato che nessuno dei player nazionali (normalmente prodighi di commenti) contattati da NL ha voluto commentare la vicenda (uscita RAI da TER).
Timori
Temendo evidentemente gli effetti in termini di credibilità che la demolizione progressiva dell’architettura del TER in corso possa avere sul mezzo radiofonico e quindi sulla raccolta pubblicitaria.
L’orchestra del Titanic
Una condizione assurda, se consideriamo che dopo la pubblicazione dei dati del controverso 1° semestre 2023 TER, la maggior parte degli editori nazionali ha esaltato i risultati conseguiti con un’indagine sotto attacco da ogni dove.
Ci pensa Agcom a commentare…
Intento, però, ora completamente vanificato dalle dichiarazioni al mercato di Agcom.
… senza mezzi termini
Che non ha impiegato mezzi termini per criticare l’anomalia consolidatasi.
La radio ha perso numerosi ascoltatori negli ultimi 5 anni
“Il contesto macroeconomico non ha favorito la piena ripresa del mezzo radiofonico, che, considerando esclusivamente la fruizione tradizionale dello stesso (su rete FM e su DAB, DAB+ e DMB-VR), ha perso numerosi ascoltatori negli ultimi 5 anni e, sotto il profilo dei ricavi, fatica a ritornare ai livelli del 2019″, introduce il tema degli ascolti radiofonici Agcom nella sua Relazione annuale 2023.
Punti di vista
E’ già da qui si rileva il primo scostamento pericoloso dalla realtà, considerato che, secondo l’ultima sessione (1° semestre 2023) dell’indagine del Tavolo Editori Radio s.r.l., la società esclusivamente partecipata da editori radiofonici che rilevano loro stessi (secondo il modello MOC, Media Owner Committees), l’ascolto del medium è addirittura aumentato.
Composizione societaria TER s.r.l.
Questione, quella della composizione societaria del TER s.r.l., su cui Agcom punta nuovamente il dito.
Perché si ha paura del JIC?
Nella Relazione annuale 2023 Agcom infatti reitera “l’auspicio che, anche in questo settore, si proceda con l’utilizzo di una JIC (Joint Industry Committee).
Modello TER non garantisce corretta rappresentazione mercato nel suo complesso
A oggi, infatti, l’adozione, da parte delle radio, del modello Moc (Media Owner Committees), relativo alle sole radio iscritte, non garantisce la corretta rappresentazione del mercato nel suo complesso.
TER deve conformarsi a criteri di correttezza metodologica, trasparenza, verificabilità e certificazione
Non basta. Agcom rincara la dose: “È altresì opportuno che le rilevazioni degli indici di ascolto e di lettura dei diversi mezzi di comunicazione, su qualsiasi piattaforma di distribuzione e di diffusione, si conformino a criteri di correttezza metodologica, trasparenza, verificabilità e certificazione da parte di soggetti indipendenti e siano realizzate da organismi dotati della massima rappresentatività dell’intero settore di riferimento”.
Indagine anacronistica e non rispondente alle esigenze del mercato
L’affondo finale è lapidario: “Allo stato, infatti, l’impianto metodologico, basato su interviste telefoniche e sulla ricostruzione di abitudini attraverso il ricordo, si presenta anacronistico e non rispondente alle esigenze del mercato”.
Vedremo
Difficile che davanti a dichiarazioni così pesanti gli editori possano ancora rimanere inerti. Difficile, ma, purtroppo, non impossibile. (M.L. per NL)