Agcom (delibera 316/24/CONS): “Valutare anche in Italia, nell’ambito dello sviluppo della piattaforma DAB (…) la possibilità di favorire il passaggio dalla radiofonia analogica a quella digitale. Potrebbero essere studiate eventuali misure incentivanti a tale riguardo”.
Del resto, sulle orme della Svizzera, anche la Francia “spegnerà in due fasi la FM partendo dal 2027 e concludendo nel 2033. Nella fase di migrazione in Oltralpe si prevede di fornire aiuti pubblici agli editori per finanziare la doppia diffusione (DAB+/FM), oltre a supporti finanziari ai piccoli comuni per installare impianti di diffusione DAB+.
Requisito di diffusione dei ricevitori DAB+ a bordo di autoveicoli (ricezione mobile), Agcom intende “valutare l’opportunità di rimuovere il suddetto requisito o, piuttosto, in considerazione della emergente tendenza di talune case automobilistiche ad abilitare unicamente la fruizione via IP dei contenuti radiofonici negli autoveicoli di nuova immatricolazione, escludendo le autoradio, di confermarlo, eventualmente proponendo una modifica della soglia di diffusione.
A riguardo dei CU: “Gli studi scientifici di settore mostrano che, per trasmettere un programma radiofonico (ad esempio, un programma musicale) in DAB+ con un alto livello di qualità audio, risultano sufficienti 48 CU con un encoder HE-AAC v2, laddove un encoder HE-AAC v1 rendeva necessarie 72 CU e un encoder AAC addirittura 96″.
Sintesi
Con la delibera n. 316/24/CONS l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha avviato un’indagine conoscitiva sulla piattaforma di radiodiffusione terrestre sonora in tecnica digitale DAB+.
A due anni dall’approvazione del Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze per la radiodiffusione terrestre sonora digitale (PNAF-DAB) con la delibera n. 286/22/CONS, l’Autorità intende valutarne lo stato di implementazione, identificare eventuali criticità e raccogliere dati qualitativi e quantitativi sul mercato della radiofonia digitale terrestre.
Il documento
Oltre ad effettuare un puntuale recap del quadro di riferimento normativo e regolamentare, dello stato di attuazione del PNAF-DAB, Agcom, nella delibera 316/24/CONS, dà atto del mercato della radiofonia digitale terrestre, tracciando situazioni fattuali e tendenze, soffermandosi sui criteri di definizione completamento della fase di avvio dei mercati e sulla promozione del DAB+.
Il target della delibera n. 316/24/CONS
L’indagine avviata con la delibera n. 316/24/CONS mira, inoltre, a verificare l’efficacia della regolamentazione attuale e, a quindici anni dall’introduzione del Regolamento DAB con la delibera n. 664/09/CONS, a considerare l’eventualità di una revisione organica per garantirne l’allineamento all’evoluzione della legislazione di settore e l’adeguatezza allo sviluppo del mercato.
Il passaggio da FM a DAB in UE
Lo sviluppo della piattaforma di radiodiffusione DAB+ rappresenta, all’interno dell’Unione europea, il fulcro dell’evoluzione della radio. I percorsi concepiti per favorire il passaggio dalla radiodiffusione analogica in FM a quella digitale in DAB risultano, tuttavia, estremamente diversificati nei Paesi europei in termini di strategie e tempistiche, in linea con le esigenze specifiche di ciascuna nazione.
La Norvegia
La Norvegia è stato il primo Paese a spegnere le trasmissioni FM già nel 2017, completando il passaggio alla radiofonia digitale, anche grazie a politiche pubbliche di sostegno per l’acquisto dei nuovi ricevitori.
La Svizzera
In Svizzera, il passaggio dalla radiodiffusione analogica FM a quella digitale DAB+ segue una precisa strategia che prevede lo spegnimento definitivo delle trasmissioni FM entro la fine del 2024. Il processo, avviato nel 2014 e promosso dagli stessi broadcaster radio, è stato ulteriormente supportato nel 2017 dal Consiglio Federale elvetico, che ha adottato gli obiettivi del settore radiofonico e fornito il quadro giuridico per detto passaggio.
Il sostegno pubblico
Attualmente, anche grazie al ricorso a politiche di sussidio pubblico, la penetrazione del DAB+ è significativa, con dati di ascolto che indicano che circa il 65% della popolazione usufruisce del DAB, a fronte del 35% che utilizza ancora l’FM. Inoltre, sebbene la copertura DAB+ sia abbastanza estesa, l’Autorità di regolamentazione di settore (UFCOM) ha previsto che alcuni trasmettitori FM in aree periferiche con copertura DAB+ insufficiente possano continuare a operare per un periodo limitato dopo il 2024.
Belgio e Francia
Gli ulteriori esempi di Belgio e Francia confermano l’orientamento a favore di una strategia graduale. Nelle Fiandre, l’obiettivo di spegnimento delle trasmissioni FM entro il 2031 è subordinato al raggiungimento di specifici criteri, come l’incremento dell’ascolto digitale e la diffusione dei ricevitori DAB+ negli autoveicoli, e perseguito attraverso una combinazione di campagne di marketing e sensibilizzazione, unitamente a un dettagliato piano di sviluppo delle infrastrutture di rete.
Le livre blanc de la radio
Nel mese di giugno 2024, il regolatore francese ARCOM ha pubblicato “Le livre blanc de la radio”. Questo documento, elaborato in collaborazione con altre amministrazioni pubbliche, editori, operatori di rete, produttori di ricevitori e la società incaricata della misurazione e dell’analisi delle audience dei media, propone una roadmap dettagliata per il passaggio al DAB+ e lo spegnimento della diffusione FM entro il 2033, articolata in due fasi principali.
Prima fase dello switch-off francese: 2024-2027
In una prima fase, di “preparazione” (2024-2027), si prevede di fissare e quantificare su base regolare le quote di ascolto e di dotazione dei ricevitori DAB+ e di normalizzare la misurazione dell’ascolto DAB+. Sul piano normativo, in questa prima fase saranno riviste le soglie di concentrazione degli operatori e definite le basi legali per richiedere agli aggregatori una remunerazione corrispondente all’accesso alle radio sulle loro piattaforme e permettere al regolatore di “congelare” le frequenze FM che le radio non utilizzano più affinché gli operatori si concentrino sulla sola diffusione DAB+. Al momento, infatti, la legge prevede che ARCOM metta a disposizione delle radio tutte le frequenze non occupate.
Seconda fase della migrazione: 2028-2033
La seconda fase, c.d. di “migrazione” (2028-2033), potrà iniziare quando concorreranno due condizioni: almeno il 70% della popolazione disporrà di almeno un ricevitore DAB+ e la radio FM rappresenterà meno del 50% dell’ascolto della radio.
Aiuti pubblici
Nella fase di migrazione, si prevede, inoltre, di fornire aiuti pubblici agli editori per finanziare la doppia diffusione (DAB+/FM), oltre a supporti finanziari per i piccoli comuni per installare impianti di diffusione DAB+. Questa strategia delinea, dunque, un percorso ben definito per la transizione della Francia alla radiodiffusione digitale, con l’obiettivo di migliorare la qualità e l’efficienza della trasmissione radiofonica, rispondendo alle nuove abitudini di ascolto degli utenti.
Incentivi per la dismissione della FM
Alla luce di tanto, pur se non è oggetto della indagine ex delibera n. 316/24/CONS lo stato e lo sviluppo della piattaforma FM, è possibile tuttavia valutare anche in Italia, nell’ambito dello sviluppo della piattaforma DAB, che è invece l’oggetto della presente indagine, la possibilità di favorire il passaggio dalla radiofonia analogica a quella digitale. Pertanto, potrebbero essere studiate eventuali misure incentivanti a tale riguardo.
CU
Confermando una tendenza ventilata da questo periodico a luglio 2023, quindi oltre un anno fa, Agcom nell’allegato A alla delibera n. 316/24/CONS rileva, altresì, “che il numero di CU necessarie perché il segnale audio venga percepito dall’ascoltatore a un certo livello di qualità risulta influenzato dal tipo di contenuto, essendo ciascun tipo caratterizzato da un differente requisito di bitrate minimo necessario per conseguire lo stesso livello di qualità (ad esempio, i programmi “parlati” presentano requisiti prestazionali meno stringenti rispetto a quelli musicali)“.
48 CU sono sufficienti per un programma radiofonico di alta qualità audio
A titolo esemplificativo, si osserva che gli studi scientifici di settore mostrano che, per trasmettere un programma radiofonico (ad esempio, un programma musicale) in DAB+ con un alto livello di qualità audio, risultano sufficienti 48 CU con un encoder HE-AAC v2, laddove un encoder HE-AAC v1 rendeva necessarie 72 CU e un encoder AAC addirittura 96.
Maggiore flessibilità
Tanto considerato, si ritiene opportuno verificare mediante la presente indagine conoscitiva l’interesse del mercato all’introduzione di una maggiore flessibilità nella disciplina degli accordi tra operatori di rete e fornitori di contenuti soci dei consorzi.
Valutare se obbligo 72 CU è ancora ragionevole
In particolare, si intende valutare se risulti ancora ragionevole e proporzionata la disposizione che vincola a 72 CU la capacità massima che può essere messa a disposizione di un singolo fornitore, atteso che l’evoluzione tecnologica rende oggi possibile, attraverso un più efficiente uso dello spettro, la diffusione di un maggior numero di programmi all’interno di ciascun multiplex, favorendo così un maggiore pluralismo”, puntualizza Agcom.
Soci extra-radiofonici
Anche su un altro tema sollecitato su queste pagine, quello dell’ingresso di soci extra-radiofonici nei consorzi DAB, l’Autorità attraverso la delibera n. 316/24/CONS “ritiene opportuno valutare la possibilità di consentire la partecipazione ai consorzi anche a soggetti giuridici diversi dalle emittenti, anche al fine di attrarre maggiori capitali nell’ottica di favorire lo sviluppo delle reti di radiodiffusione“.
Modalità di partecipazione all’indagine conoscitiva
Le comunicazioni, recanti la dicitura semplificata “Indagine conoscitiva sulla piattaforma DAB+”, potranno essere inviate, entro 60 giorni dalla pubblicazione del documento sul sito web dell’Autorità, tramite posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo [email protected], all’attenzione del responsabile del procedimento, l’ing. Annalisa Durantini, funzionaria dell’Ufficio Radio Spettro della Direzione Reti e Servizi di comunicazioni elettroniche, ove è incardinato il procedimento. Ulteriori contributi potranno essere successivamente sollecitati con opportuna comunicazione. (E.G. per NL)