L’assenso all’operazione di successione di Mediaset nelle quote di Gruppo Finelco, la holding milanese che controlla le società che editano le reti nazionali Radio 105, Virgin Radio e RMC Italia, potrà farsi nella misura in cui il Biscione diminuirà la presenza nel settore della raccolta pubblicitaria radiofonica, dove diversamente avrebbe un’inammissibile posizione dominante.
Come aveva per primo anticipato questo periodico, per concretizzare il deal, Mediaset dovrà rinunciare alla raccolta pubblicitaria delle emittenti non controllate o partecipate. Ricordiamo che, oltre alla partecipazione in Finelco, Mediaset controlla direttamente l’80% di Monradio, la società che edita R101 e indirettamente, attraverso Mondadori, il resto delle quote, cui si aggiunge la titolarità del relay nazionale di programma estero GBR, originariamente vettore dell’americana VOA ed attualmente della portoghese Radio Orbital (di fatto un’altra radio nazionale basata du un’autorizzazione identica a quella di RMC Italia), asset da cui presto potrebbero giungere importanti novità editoriali.
A seguito della riunione tenutasi all’Agcm, alla quale ha partecipato come controinteressato il Gruppo L’Espresso ed hanno fatto giungere osservazioni i player RDS e RTL 102.5, si è delineato quindi uno scenario che prevederebbe la rinuncia – almeno fino al 2020 – da parte di Mediaset alla raccolta della nazionali Radio Italia (contratto in scadenza il 31/12/2016) e Kiss Kiss (mandato che terminerà l’anno successivo), cui si aggiungono gli incarichi alla raccolta esclusiva per le superstation Radio Subasio e Radio Norba. A margine di questi interventi vi è poi l’ipotesi dello spin-off di RMC, il cui controllo potrebbe passare integralmente alla famiglia Hazan (che presumibilmente cederebbe a Mediaset le restanti quote in Finelco). Ora la palla passerà all’Agcom che potrà esprimersi con un parere comunque non vincolante per l’Antitrust. (M.L per NL)
Come aveva per primo anticipato questo periodico, per concretizzare il deal, Mediaset dovrà rinunciare alla raccolta pubblicitaria delle emittenti non controllate o partecipate. Ricordiamo che, oltre alla partecipazione in Finelco, Mediaset controlla direttamente l’80% di Monradio, la società che edita R101 e indirettamente, attraverso Mondadori, il resto delle quote, cui si aggiunge la titolarità del relay nazionale di programma estero GBR, originariamente vettore dell’americana VOA ed attualmente della portoghese Radio Orbital (di fatto un’altra radio nazionale basata du un’autorizzazione identica a quella di RMC Italia), asset da cui presto potrebbero giungere importanti novità editoriali.
A seguito della riunione tenutasi all’Agcm, alla quale ha partecipato come controinteressato il Gruppo L’Espresso ed hanno fatto giungere osservazioni i player RDS e RTL 102.5, si è delineato quindi uno scenario che prevederebbe la rinuncia – almeno fino al 2020 – da parte di Mediaset alla raccolta della nazionali Radio Italia (contratto in scadenza il 31/12/2016) e Kiss Kiss (mandato che terminerà l’anno successivo), cui si aggiungono gli incarichi alla raccolta esclusiva per le superstation Radio Subasio e Radio Norba. A margine di questi interventi vi è poi l’ipotesi dello spin-off di RMC, il cui controllo potrebbe passare integralmente alla famiglia Hazan (che presumibilmente cederebbe a Mediaset le restanti quote in Finelco). Ora la palla passerà all’Agcom che potrà esprimersi con un parere comunque non vincolante per l’Antitrust. (M.L per NL)