Radio: accordi e disaccordi sulle norme regola-spot di Upa

Investimenti pubblicitari a mezzo radio fermi al 5%


Le emittenti radiofoniche e i pubblicitari stanno cercando un rilancio. Da qualche settimana è in corso una trattativa, che riunisce Upa (Utenti di pubblicità associati) e l’associazione Rna (Radio nazionali associate, di cui, tuttavia, non fanno parte tutte le reti nazionali, dopo la fuoriscita di diversi associati di spicco, qualche anno fa), per aggiornare la disciplina in merito a vari aspetti della comunicazione commerciale in radio. I punti della discussione sono il numero e la durata dei caroselli pubblicitari, il numero di spot per ciascun break e l’articolazione dei cluster. L’incontro delle due organizzazioni era ormai inevitabile: infatti gli investimenti pubblicitari a mezzo radio in Italia sono fermi al 5% contro il 9% della Francia, il 10% della Spagna e addirittura il 15% degli Stati Uniti. Un tentativo di ripresa sembra necessario e il segretario generale di Rna, Sergio Natucci, ne è consapevole, al punto da voler cercare un’intesa con il maggior numero di emittenti per valorizzare li mezzo radio e la comunicazione commerciale annessa. Upa avrebbe redatto un documento (una sorta di accordo-quadro) sulla base del quale si dovrebbero delineare accordi per gestire la situazione.
Naturalmente non è facile riunire il mondo radiofonico, soprattutto quando si parla di spot, dunque di soldi ed imprenditori. Rna riunisce emittenti nazionali come Rds, Deejay, Capital, m2o, Radio 24 e Radio Italia, tutte radio dove i rapporti con le concessionarie di pubblicità sono sempre una questione molto delicata. Rimane fuori dal coro Rtl 102,5 (così come 105, RMC e Kiss Kiss, che non aderiscono a Rna), che dichiara di non voler essere rappresentata dalla Rna e che penserà autonomamente a trovare accordi con Upa, giustificando la propria posizione con il costante impegno, della propria concessionaria di pubblicità OpenSpace, nel rispettare i tetti di affollamento del 18%. La stessa emittente ha suggerito ad Upa l’individuazione di un istituto, riconosciuto dalle emittenti, che segnali al Garante le radio che sforano i tetti e che abbia anche funzione sanzionatoria. Anche Radio Italia, socia di Rna, avrebbe espresso il desiderio di gestirsi da sola, mentre il gruppo Espresso (Deejay, m2o e Capital) ha chiesto di rinviare le trattative a settembre suggerendo di prendersi tempo per mettere a punto alcuni dettagli tecnici del documento-accordo stilato da Upa. (M.M.)

Questo sito utilizza cookie per gestire la navigazione, la personalizzazione di contenuti, per analizzare il traffico. Per ottenere maggiori informazioni sulle categorie di cookie, sulle finalità e sulle modalità di disattivazione degli stessi clicca qui. Con la chiusura del banner acconsenti all’utilizzo dei soli cookie tecnici. La scelta può essere modificata in qualsiasi momento.

Privacy Settings saved!
Impostazioni

Quando visiti un sito Web, esso può archiviare o recuperare informazioni sul tuo browser, principalmente sotto forma di cookies. Controlla qui i tuoi servizi di cookie personali.

Questi strumenti di tracciamento sono strettamente necessari per garantire il funzionamento e la fornitura del servizio che ci hai richiesto e, pertanto, non richiedono il tuo consenso.

Questi cookie sono impostati dal servizio recaptcha di Google per identificare i bot per proteggere il sito Web da attacchi di spam dannosi e per testare se il browser è in grado di ricevere cookies.
  • wordpress_test_cookie
  • wp_lang
  • PHPSESSID

Questi cookie memorizzano le scelte e le impostazioni decise dal visitatore in conformità al GDPR.
  • wordpress_gdpr_cookies_declined
  • wordpress_gdpr_cookies_allowed
  • wordpress_gdpr_allowed_services

Rifiuta tutti i Servizi
Accetta tutti i Servizi

Ricevi gratis la newsletter di NL!

ATTENZIONE! Il 14/12/2024 scade termine per iscrizione in lista SIG (Servizi di Interesse Generale) istituita da Agcom per rilevanza in elenchi dei device smart: [email protected]

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER