SSR (radio pubblica svizzera), effetti switch-off FM-DAB/IP nella misura prevista: “A tre mesi dall’abbandono della FM i dati trimestrali di Mediapulse SA sulla fruizione della radio possono essere considerati ampiamente affidabili.
Rispetto al medesimo trimestre dell’esercizio precedente, la quota di mercato detenuta dalle emittenti radio SSR si è ridotta complessivamente di 6 punti percentuali; un valore in linea con quanto atteso.
Con una quota di mercato del 53%, le emittenti della SSR rimangono pertanto decisamente leader del settore, precedendo le radio private (41%)”.
Sintesi
A tre mesi dallo switch-off FM (avvenuto il 31/12/2024), i dati di ascolto radiofonico in Svizzera raccolti dall’istituto Mediapulse SA, rivelano che la radio pubblica SSR ha perso il 15% di penetrazione giornaliera, pur mantenendo il 53% della quota di mercato.
Le perdite variano per regione linguistica: -18% SRF, -25% RTS, -29% RSI.
Un calo allineato alle previsioni della SSR, ritenendolo fisiologico nel passaggio al digitale.
Oltre l’80% dei minuti di ascolto radiofonici in Svizzera avviene oggi via DAB+/IP, giustificando la scelta anticipata dello switch-off effettuata dalla SSR.
La Svizzera, con il 99% di popolazione connessa, rappresenta un caso unico in Europa per penetrazione digitale e copertura mobile.
L’ascolto domestico domina (60%) e il consumo è ormai largamente digitale (83%).
Il DAB+ è preferito dagli adulti, lo streaming dai giovani. Il 41% dell’ascolto avviene via IP.
Il parco auto svizzero, con età media di 9-10 anni, è in larga parte predisposto alla ricezione digitale: circa 4,5 milioni di veicoli possono accedere allo streaming via Bluetooth.
Le difficoltà degli utenti non preparati sono state risolte grazie al supporto SSR.
Il 29% ascolta sia FM che digitale, ma solo l’8% resta fedele all’analogico.
In Svizzera, a differenza dell’Italia, le piattaforme FM e DAB sono già oggi distribuite in modo bilanciato.
Del resto, già a febbraio 2025, Nicola Bomio (manager del superplayer radio CH Media, cui fa capo Radio 24 Zurigo), aveva spiegato a NL come fosse ancora presto per misurare vantaggi per le radio private, anche se appariva già chiaro come chi provasse il digitale tendesse ad abbandonare la FM (passaggio che segna anche un cambio di paradigma: dall’ascolto passivo all’ascolto attivo e consapevole).
Il comunicato della SSR sui nuovi dati Mediapulse SA
“A tre mesi dall’abbandono della FM (avvenuta il 31/12/2024, ndr) i dati trimestrali di Mediapulse SA (basati su meter Mediawatch 4 di GFK, dispositivi simili a smartwatch che registrano in tempo reale l’ascolto ambientale, ndr) sulla fruizione della radio, possono essere considerati ampiamente affidabili.
Rispetto al medesimo trimestre dell’esercizio precedente, la quota di mercato detenuta dalle emittenti radio SSR si è ridotta complessivamente di 6 punti percentuali; un valore in linea con quanto atteso.
Con una quota di mercato del 53%, le emittenti della SSR rimangono pertanto decisamente leader del settore precedendo le radio private (41%)”.
Così un comunicato della SSR, la radio pubblica svizzera in ordine ai primi report di ascolto di Mediapulse SA dopo lo spegnimento dei diffusori in modulazione di frequenza avvenuta a fine 2024.
Mediapulse SA: SSR -15% di penetrazione senza FM
“In termini di penetrazione netta – ovvero del numero di persone che hanno ascoltato almeno una volta una rete radiofonica della SSR nell’arco di un determinato lasso di tempo – emerge quanto segue: nei primi tre mesi del 2025, le reti della SSR hanno perso complessivamente il 15% di penetrazione (penetrazione giornaliera, persone 15+, CH totale, rispetto medesimo trimestre esercizio precedente).
Nel confronto tra le reti per lingua perde di più la RSI (Canton Ticino)
Le variazioni nei singoli gruppi di reti nelle rispettive regioni linguistiche ammontano a -18% per SRF, -25% per RTS e -29% per RSI.
I campioni nell’area di misurazione della Svizzera romancia sono ancora troppo piccoli per poter trarre delle conclusioni sugli ascolti trimestrali di RTS. La SSR rimanda pertanto alla pubblicazione periodica dei dati semestrali di luglio 2025 e al nuovo sondaggio sulla fruizione in termini di migrazione digitale per il settore radiofonico commissionato dall’UFCOM.
Variazioni Mediapulse SA attese
La SSR aveva previsto queste variazioni temporanee degli ascolti poiché i cambiamenti e il passaggio al digitale richiedono tempo. Ci si attende che con il progredire della digitalizzazione i dati di ascolto torneranno a salire, in particolare quando l’intero settore radiofonico abbandonerà la FM, ossia, come deciso dal Consiglio federale, entro la fine del 2026.
SSR: tutto come da programma
I primi dati d’ascolto radiofonici rilevati dopo il passaggio delle reti SSR dalle FM al DAB+ del 31 dicembre 2024 confermano quanto i sondaggi commissionati dall’Ufficio federale della comunicazione (UFCOM), mostrano da anni per il settore radiofonico svizzero: la grande maggioranza delle ascoltatrici e degli ascoltatori in Svizzera fruisce della radio in digitale.
Le ragioni dell’anticipo dello switch-off
Il settore radiofonico ha deciso in accordo con l’UFCOM di abbandonare le FM entro la fine del 2026. La SSR, visto l’incremento dell’uso della radio digitale, ha anticipato questo passaggio al 31 dicembre 2024. Ben oltre l’80% dei minuti di ascolto radiofonico avviene ora in digitale, tramite Internet o DAB+.
Apripista only digital perché continuare a trasmettere con la tecnologia analogica FM è sproporzionato e costoso
Inoltre, in quanto azienda di Servizio pubblico, la SSR – che non dipende economicamente dalla pubblicità radiofonica – può fare da apripista alle radio private e accelerare il processo, anche perché continuare a trasmettere con la tecnologia analogica FM è sproporzionato e costoso”, conclude il comunicato.
Nulla di imprevisto (per noi)
In sostanza, quindi, i dati di Mediapulse SA sembrano confermare quanto ipotizzato da questo periodico a febbraio di quest’anno con l’intervista esclusiva di Newslinet a Nicola Bomio, responsabile area radio di CH Media (il gruppo che possiede, tra le altre, la più antica ed importante radio commerciale svizzera, Radio 24 a Zurigo) e presidente dell’Associazione delle Radio Private Svizzere, sui controversi effetti dello switch-off FM vs DAB/IP della radio pubblica elvetica avvenuto il 31/12/2024.
Il tracollo degli ascolti (che non c’è stato, almeno nella misura prevista dai “gufi”)
Un passaggio che, secondo alcuni organi della stampa svizzera, nei primi giorni successivi allo switch-off, avrebbe determinato un tracollo degli ascolti della SSR (ora smentito da Mediapulse SA).
Notizia prevedibilmente amplificata in Italia, sulle pagine social di settore, senza alcun tipo di verifica preventiva. Ed infatti smentita proprio dalla concorrenza della SSR, che, nella persona dell’esponente del più grande sindacato di categoria delle radio commerciali elvetiche (oltre che di un superplayer radiofonico privato), aveva affermato come fosse prematuro effettuare un consuntivo.
Se non ci fosse stato un calo sarebbe stato un dramma
D’altra parte, era innegabile che il calo ora registrato da Mediapulse SA ci sarebbe stato; e sarebbe stato ancora più grave ed evidente se esso non avesse avuto luogo, perché ciò avrebbe significato che la dismissione della rete di distribuzione analogica sarebbe dovuto avvenire molto tempo prima.
Ed infatti la diminuzione medio tempore dell’ascolto era stata prevista dalla SSR (del resto, qualsiasi migrazione di piattaforma non è – e non potrebbe essere – indolore).
Il precedente unico
Va detto che, fuori dal caso della Norvegia nel 2017, non c’era stato un precedente in Europa di uno switch-off radiofonico analogico/digitale e lo stesso Bomio, molto opportunamente, aveva evidenziato come la Svizzera fosse un caso per molti versi singolare, sicuramente difficilmente paragonabile all’Italia.
Singolarità elvetica
Per esempio, il 95% della popolazione svizzera ha accesso a Internet, con un tasso di utilizzo elevato sia nelle aree urbane che rurali, tanto che è tra i paesi leader al mondo per la diffusione della banda larga. Lì la copertura della rete mobile è quasi universale, con il 99% della popolazione che ha accesso a reti 4G.
5G
Inoltre, la Svizzera è stata tra i primi paesi a lanciare la rete 5G, con una copertura in rapida espansione. La maggior parte delle famiglie e delle imprese ha accesso a connessioni a banda larga ad alta velocità. La fibra ottica è ampiamente disponibile, soprattutto nelle città, e il paese è tra i primi in Europa per velocità media di connessione.
99% degli svizzeri streaming ready
Ciò significa che il 99% della popolazione già oggi potrebbe ascoltare i contenuti in streaming, senza sostenere alcun costo in più, posto che la stragrande parte degli abbonamenti sono flat o comunque con un numero di GB a disposizione che nella quasi totalità dei casi non viene (come in Italia, del resto) mai esaurito dall’utente (e che quindi torna nella disponibilità del provider).
In sostanza: non tutti hanno un ricevitore FM, ma praticamente chiunque può ascoltare la radio in streaming
Piuttosto, un parallelismo può essere effettuato sulla constatazione che, come in Italia, in Svizzera la presenza di ricevitori FM nelle case è marginale: non ci sono stime precise a riguardo, ma è presumibile che ci sia una radio in modulazione di frequenza stand alone solo in una casa su quattro e chi ce l’ha, raramente la usa. Tutti però hanno uno smartphone connesso e la penetrazione delle smart tv in territorio elvetico è nell’ordine del 70%.
Ascolto radiofonico casalingo dominante in Svizzera
Sul lato opposto, in Svizzera, a differenza dell’Italia, la casa rimane il luogo principale per il consumo di radio, rappresentando il 60% del tempo di ascolto totale. Le piattaforme digitali nell’indoor dominano, con l’83% della fruizione radiofonica.
Distribuzione digitale equiparata
Lì la distribuzione tra DAB+ e streaming è relativamente equilibrata, col DAB+ leggermente più diffuso tra gli ascoltatori più anziani e lo streaming preferito dai più giovani.
41% dell’ascolto radiofonico elvetico via IP
La quota significativa di ascolto della radio basata su IP (41%) suggerisce, del resto, che le emittenti elvetiche stiano interagendo con dispositivi digitali (pc, tablet, smartphone, smart TV), “anche se gli smart speaker non sono ancora ampiamente utilizzati (sono ancora al di sotto del 10% della popolazione) nella Svizzera tedesca“, aveva precisato a NL sul punto Nicola Bomio.
Bomio: troppo presto per stabilire gli effetti dello switch-off FM vs DAB/IP sulla radio pubblica
“È troppo presto, quindi, per dire se le stazioni private trarranno vantaggio dalla chiusura della FM da parte della SSR: le prossime valutazioni ufficiali degli ascoltatori non saranno pubblicate prima dell’estate“, aveva dichiarato nella nostra intervista il manager del gruppo CH Media.
Quindi, semmai, non è un problema di possibilità di ricezione, ma di formazione dell’utenza
Con tali premesse, gli effetti dello switch-off FM vs DAB/IP vanno, pertanto, concentrati sul parco auto, che in Svizzera è di circa 6,2 milioni di veicoli, inclusi automobili, furgoni, camion e motocicli. Di questi, circa 4,7 milioni sono automobili private (berline, SUV, station wagon, city car, ecc.), con una media di quasi un’auto per ogni due abitanti.
Età media di un’automobile inferiore a 10 anni
L’età media delle auto in Svizzera è di circa 9-10 anni, un dato inferiore rispetto alla media europea (circa 12 anni).
Ricambio auto più frequente
Ciò indica un ricambio più frequente e un parco auto più moderno con un avvicendamento annuo di circa 250.000-280.000 auto. Considerato che dal gennaio 2020 è obbligatoria la vendita di automobili equipaggiate di ricevitore DAB, è possibile stimare in circa 1,1 milioni le vetture dotate di ricezione digitale via etere.
4,5 mln di veicoli su 6,2 pronti a ricevere contenuti digitali
Sono invece circa 4,5 milioni le automobili dotate di bluetooh e che quindi potrebbero agevolmente ricevere contenuti in streaming con una copertura quasi assoluta del territorio (comunque superiore a quella di FM e DAB).
Informare l’utente
Solo che bisogna informare l’utente sulla possibilità di ricevere i contenuti radiofonici scaricando l’app e collegando lo smartphone alla dashboard dell’auto.
Quali sono state le reazioni del pubblico dopo il 31/12/2024
E, in effetti, fonti qualificate della SSR raggiunte da NL confermavano già a febbraio 2025 che, prevedibilmente, la radio pubblica aveva ricevuto molte chiamate e richieste di assistenza da parte di ascoltatori che non erano preparati all’evento nonostante la promozione effettuata.
Supporto efficace
Tuttavia, nella quasi totalità dei casi era stato possibile fornire supporto per consentire la ricezione attraverso lo streaming, considerato che chi ha già il DAB lo usa quasi esclusivamente ed era rimasto indifferente allo spegnimento della FM.
Sovrapposizione tra FM e DAB/IP
Nella sua intervista al nostro periodico, Nicola Bomio aveva evidenziato che l’area di sovrapposizione tra FM e le piattaforme DAB e IP in Svizzera (cioè coloro che ascoltano sia in analogico che in digitale) è nell’ordine del 29%, mentre l’ascolto esclusivamente analogico è solo dell’8%, quindi estremamente marginale.
Piattaforme bilanciate
Un altro elemento di distinzione tra la Svizzera e l’Italia è l’equivalenza della distribuzione tra piattaforme: mentre nel nostro paese la FM ha attualmente una distribuzione notevolmente superiore al DAB (soprattutto per le radio locali), nella Confederazione Elvetica i due vettori hanno dimensione sostanzialmente identica.
Chi inizia ad ascoltare in digitale abbandona l’analogico
Considerato che chi inizia ad ascoltare in digitale manifesta nel tempo una forma di rifiuto verso l’analogico per questioni qualitative (assenza di interferenze e qualità sonora), il digital divide radiofonico è costituito solo da coloro che non hanno ancora accesso al DAB. Ma il tempo gioca a favore di quest’ultimo, non della FM, perché il parco auto si rinnova costantemente.
Migranti
Un’altra considerazione interessante che avevamo portato in evidenza a febbraio riguardava la migrazione d’ascolto su altre emittenti su cui diversi concorrenti della SSR avrebbero puntato, quantomeno in questa fase di sopravvivenza della FM prima della dismissione.
Ascolto passivo ed ascolto attivo
Col digitale si passa dall’era dell’ascolto passivo determinato dal segnale più forte a quello attivo, frutto di una scelta ponderata dell’utente.
Differente livello di fedeltà
L’ascoltatore che subisce l’imposizione della stazione non è un utente fedele. Chi la cerca, sì. Per questo è altamente prevedibile che nell’arco di 18 mesi la SSR recupererà il 70-80% dell’ascolto FM.
I dati norvegesi
In Norvegia, 5 anni fa, la radio pubblica aveva recuperato due anni dopo lo switch-off la quasi totalità dell’ascolto FM. In Italia, con lo switch-off televisivo, il recupero è avvenuto nell’arco di un anno.
Livellamento tra due anni
Oltretutto, osservavamo, “tra due anni, tutta la FM svizzera sarà dismessa e quindi si giocherà sullo stesso piano. Anzi, la SSR avrà conseguito un vantaggio”.
Vantaggio competitivo
E non parliamo solo della riduzione dei costi di distribuzione – elemento di per sé rilevante, considerato che lo stesso Bomio ha confermato che “anche molte stazioni private stanno riducendo costantemente il numero di impianti in modulazione di frequenza” -, quanto dell’aver consolidato la posizione digitale senza distrazione. Chi oggi deve sostenere i costi del simulcasting deve fare delle scelte di investimento.
Peso dell’analogico sui dati Mediapulse SA
Il peso dell’analogico grava sullo sviluppo del digitale ed impedisce di concentrarsi sui singoli vettori. La SSR da fine 2024 sta adeguando la distribuzione alle piattaforme IP eterogenee (smart tv, smart speaker, sistemi di aggregazione, ecc.) imparando sempre di più a conoscerle. E ciò avrà un grande impatto sul recupero dell’audience. Che, alla luce dei risultati di Mediapulse SA, potrebbe essere più rapido del previsto. (M.L. per NL)