In Italia sono circa 7 mln i ricevitori FM casalinghi a fronte di 4,6 device digitali per famiglia. Secondo il Censis, nel 2019 nelle case degli italiani c’erano, infatti, 44.700.000 smarphone, 42.700.000 tv e, in generale, 112.400.000 schermi.
La radio ha salvato l’ascolto nel 2020 anche senza la mobilità essenzialmente grazie ai device digitali. Cioè quei dispositivi spesso assurdamente demonizzati dagli editori perchè ritenuti forieri di una svalutazione degli asset infrastrutturali FM.
I dati di NuVoodoo Media
NuVoodoo Media, società di Research & Marketing, ha diffuso i nuovi dati di una ricerca condotta che attestano l’impiego di smart speaker da parte del 67% dei 14-54 anni, rispetto al 56% di un anno fa. Lo studio ha incluso quasi 3.500 persone tra i 14 e i 54 anni, in tutti i mercati PPM nel gennaio 2021.
Le stazioni radio stanno posizionando in forma strategica i loro marchi sugli smart speaker
Carolyn Gilbert, presidente e amministratore delegato di NuVoodoo Media Services, ha accompagnato i dati sottolineando come ciò fosse “una straordinaria opportunità per la radio nel 2021. Anche perché le stazioni radio stanno posizionando in forma strategica i loro marchi sugli smart speaker”.
Chi ascolta la radio con gli smart speaker lo fa più a lungo e difficilmente cambia stazione
“Chi ascolta la radio con gli smart speaker (come per il pc, ndr) lo fa più a lungo e difficilmente cambia stazione”, ha invece aggiunto Mike O’Connor, Executive Vice President, Marketing, NuVoodoo Media Services.
Che l’ascolto radiofonico multidevice IP sia fortemente aumentato lo hanno dichiarato un po’ tutti i player all’indomani della pubblicazione dei dati TER
“Il trend di crescita registrato da NuVoodoo Media Services non ci sorprende perché è allineato a risultati delle nostre ricerche. Ovviamente riparametrato ai differenti livelli di penetrazione degli smart speaker nei mercati USA e Italia”, spiega Massimo Rinaldi, ingegnere di Consultmedia, che sul tema dell’avvicendamento tecnologico dei media radio-tv effettua costanti aggiornamenti.
Che l’ascolto radiofonico multidevice IP sia fortemente aumentato lo hanno dichiarato un po’ tutti i player all’indomani della pubblicazione dei dati TER
“L’Italia non è gli USA e per avere uno sviluppo maturo degli smart speaker dovremo attendere ancora qualche anno. Tuttavia che l’ascolto radiofonico multidevice IP sia fortemente aumentato è pacifico. Lo hanno infatti dichiarato un po’ tutti i player all’indomani della pubblicazione dei dati TER (si vedano in particolare le dichiarazioni di RAI e di RDS, ndr)”.
Se il mezzo radio si è salvato dal disastro della riduzione della mobilità lo deve in gran parte alla presenza sul DTT e sui device IP
“Se il mezzo radio si è salvato dal disastro della riduzione della mobilità (l’80% della fruizione radio avveniva nel 2019 in autoradio, ndr) lo deve in gran parte alla presenza sul DTT e sui device IP”, continua Rinaldi.
6,5 mln i ricevitori FM calisanghi contro 112.400.000 schermi
“D’altra parte, secondo le ultime rilevazioni, sono 7 mln i ricevitori FM calisanghi (in una casa italiana su quattro), a fronte di 4,6 device per famiglia. Secondo il Censis, nel 2019 nelle case degli italiani c’erano infatti 44.700.000 smarphone, 42.700.000 tv ed in generale 112.400.000 schermi”, conclude il consulente.
Se la Radio si è salvata è grazie a quei device digitali spesso demonizzati
E’ quindi chiaro che la multipiattaforma è un concetto assodato per la radiofonia. E, d’altronde, se la Radio nel 2020 ha potuto salvare gran parte del proprio ascolto in un anno essenzialmente privo dell’autoradio è proprio grazie a quei device digitali. Spesso assurdamente demonizzati dagli editori perchè ritenuti forieri di una svalutazione degli asset infrastrutturali FM. (E.L. per NL)