RDS Social Tv punta sull’interattività tra DTT e web con un canale nazionale (265) veicolato da Persidera. E la Hbbtv diventa sempre più interessante per sfruttare il potenziale enorme delle smart tv.
Canale 265 prossimamente in H265
Da qualche giorno RDS Social Tv, la versione visual radio del network nazionale della famiglia Montefusco è approdata in nazionale sul canale 265 del digitale televisivo terrestre, oltre ad essere diffusa sul web e sul satellite.
Peraltro, dopo aver goduto dell’acronimo RDS (Radio Data System, il sistema che dalla fine degli anni ’80 consente lo scambio automatico di frequenze FM attraverso l’autoradio), l’emittente con l’LCN 265 si troverà a godere anche della imminente promozione del formato H265 che caratterizzerà lo standard T2, il digitale terrestre di seconda generazione, attraverso lo switch-off del 2022, che faciliterà la memorizzazione della sua numerazione.
Carrier Persidera
Il vettore DTT è Persidera, sul cui mux la stazione romana è ospitata con formato HD (H264) e con la novità (rispetto alla maggioranza delle altre visual radio) dell’interattività con l’utente attraverso il web. Attraverso la presenza di un tasto, il telespettatore di RDS Social Tv può, per esempio, dare il proprio like alle canzoni in onda, vedere il meteo della propria città (grazie alla geolocalizzazione) o il videoclip a schermo intero del brano musicale o ancora accedere alle pagine social degli artisti.
Hbbtv
E’ del resto evidente che l’utilizzo delle soluzioni Hybrid Broadcast Broadband TV (HbbTV) diverrà sempre più frequente nell’immediato futuro.
E ciò non solo in quanto consente di realizzare un ponte diretto tra il DTT ed il web, in conseguenza dell’esponenziale diffusione delle smart tv (che nel 2022 costituiranno il 90% del parco tv, quand’anche in condizione di potenziale connessione alla rete e di non di effettivo sfruttamento), ma anche perché si presta a soluzioni di brand bouquet.
Bouquet nel bouquet
In definitiva, attraverso le soluzione Hbbtv si potranno, da un singolo canale del mux (LCN), accedere a molti contenuti omogenei (per esempio altre emittenti dello stesso gruppo o rendendo il canale stesso un aggregatore) oppure eterogenei (contenuti web di varia natura), favorendo da una parte l’integrazione delle piattaforme e dall’altra l’abbattimento dei costi di distribuzione dei contenuti sul DTT. (M.L per NL)