Insieme agli smart speaker ed agli aggregatori IP (su cui a breve torneremo in considerazione di importanti novità in arrivo), la visual radio DTT è il simbolo della cd. Radio 4.0.
Come noto ai lettori questo periodico, dal 2017 il fenomeno ha interessato sempre più emittenti radiofoniche: dalle nazionali alle superstation, dalle web radio al ritorno in auge di marchi che avevano abbandonato la modulazione di frequenza a seguito di alienazioni impiantistiche.
Così, tra l’annuncio dell’imminente sbarco sul digitale terrestre di RMC Sport Network, la residua emittente di Alberto Hazan dopo la cessione di Radio MonteCarlo a Mediaset, che a sua volta farà debuttare tale emittente sul canale 157 originariamente di Radio 105 Tv (che invece non presiederà la visual radio DTT) e di Triboo (Tutto Mercato Web) nell’ambito di un annunciato rilancio a pochi mesi di distanza dal lancio stesso, l’arrivo di brand locali storici che hanno lasciato l’FM in determinati bacini (come BabaYaga per la Lombardia e Radio Adige per il Veneto), l’arrivo di nuovi prodotti visual nazionali ed internazionali (come le radio della RSI, la Radio Svizzera Italiana) e qua e là il presidio di qualche web radio di spessore, la visual radio DTT è sempre più spesso al centro dei piani di sviluppo degli editori radiofonici.
“Dal 1 gennaio 2020 la tv sarà visibile sul DTT esclusivamente in Mpeg4 (codifica H264), circostanza che favorirà la veicolazione di emittenti radiofoniche attraverso un minor impiego di capacità trasmissiva, oppure, per chi già emette in SD, con una maggiore qualità a parità di costi di veicolazione“, osserva l’ing. Massimo Rinaldi, della practice Radio Tv 4.0 di Consultmedia (struttura di competenze a più livelli collegata a questo periodico).
Tuttavia il mercato potrebbe rimanere aperto ancora per poco.
“Al fine di determinare i soggetti che possono utilizzare la capacita’ trasmissiva di cui al comma 1033 della L. 205/2017 (Legge di Bilancio 2018), entro il 31/12/2018, il Ministero dello sviluppo economico ai sensi del c. 1034 della medesima legge avvierà, infatti, le procedure per predisporre (per ciascuna area tecnica di cui al comma 1030 L. 205/2017) una graduatoria dei soggetti legittimamente abilitati quali fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA) in ambito locale che ne facciano richiesta, prevedendo, se del caso, riserve su base territoriale inferiore alla regione e applicando, per ciascun marchio oggetto di autorizzazione, i criteri stabiliti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 146/2017“, spiega l’avvocato Stefano Cionini, name partner di MCL Avvocati Associati, law firm che cura in esclusiva l’Area Affari Legali di Consultmedia.
“La fornitura di capacita’ trasmissiva, da parte degli operatori di rete in ambito locale assegnatari dei diritti d’uso delle frequenze per il servizio televisivo digitale terrestre di cui al comma 1033, ai fornitori di servizi di media audiovisivi in ambito locale avverrà sulla base di una negoziazione commerciale fino al completo soddisfacimento della domanda”, continua il legale. “Nel caso in cui l’accordo non fosse raggiunto con fornitori di servizi di media audiovisivi in ambito locale che rientrano in posizione utile nella graduatoria di cui al primo periodo, il Ministero dello sviluppo economico assocerà la domanda dei suddetti fornitori agli operatori di rete in ambito locale in base alla disponibilità residua di capacita’ trasmissiva e alla posizione in graduatoria dei fornitori medesimi. In linea con la sequenza di rilasci e attivazioni di frequenze nell’arco del periodo transitorio dal 01/01/2020 al 31/12/2021 nelle aree geografiche di cui al comma 1032, lettera a), le procedure in parola si concluderanno nel periodo dal 30/06/2019 (cioè tra meno di un anno, ndr) al 30/06/2021.
Inoltre, il c. 1035 della L. 205/2017 prevede che in considerazione del nuovo assetto frequenziale e delle modalità di definizione delle aree tecniche, di cui al comma 1030, e in coerenza con le procedure di cui ai commi 1030, 1031, 1033 e 1034, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni aggiorni il piano di numerazione automatica dei canali del servizio televisivo digitale terrestre e le modalità di attribuzione dei numeri entro il 31/05/2019″, annota l’avv. Cionini.
“L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni aggiornerà il piano, nel rispetto del pluralismo dei mezzi di comunicazione, dei principi di trasparenza, equità e non discriminazione e di una razionale allocazione della numerazione, riservando adeguati spazi all’interno dei primi archi di numerazione ai consorzi e alle intese di cui all’articolo 29, comma 2, del testo unico di cui al decreto legislativo n. 177/2005. Il Ministero dello sviluppo economico, sulla base del piano di numerazione e della regolamentazione di cui al primo e secondo periodo, attribuirà quindi la numerazione ai fornitori di servizi di medi audiovisivi in ambito locale di cui al comma 1034, in linea con la sequenza temporale di cui all’ultimo periodo dello stesso comma 1034”, conclude il rainmaker di MCL.
Insomma, se i giochi non sono fatti per lo sviluppo della radiofonica in formato visual radio DTT non manca tanto al loro compimento. Meglio pensarci. (M.L. per NL)