Ben Arnold (NPD Group): il Covid-19 cambierà la radio. Anzi, la sta già cambiando. Le nuove logiche di spostamento, ma anche la familiarità degli utenti più avanti con l’età con gli smart speaker, maturata col lockdown, comporteranno nuove logiche di contenuto. I tempi di fruizione radiofonica si frammenteranno. L’aumento dell’ascolto in streaming dovrà essere sfruttato attraverso l’incremento dell’offerta, attraverso prodotti specifici (brand bouquet e soprattutto podcast).
La pandemia Covid-19 cambierà (anzi, ha già cambiato la Radio)
A prescindere dalle gravi conseguenze economiche (che saranno comunque transitorie), il cambiamento indotto dalla crisi Covid-19 non sarà in peggio.
Ne è convinto Ben Arnold, analista dell’americana NPD Group, l’ottava società di ricerche di mercato più grande al mondo.
Nell’ultima edizione di The Future of Audio Buzz, il podcast della rivista specializzata USA RadioInk (l’equivalente americano di Newslinet), Ben Arnold ha tracciato lo stato dell’arte del medium radiofonico nell’era del Coronavirus.
Smart speaker familiari
Per l’analista, la fruizione radiofonica attraverso smart speaker sta diventando una tendenza (negli USA almeno, in Europa il trend è molto rallentato, ndr) in quanto anche gli utenti più avanti con l’età hanno imparato a conoscerli e ad impiegarli quotidianamente, mentre le stesse emittenti in Italia fanno ancora troppo poco per formare l’utente sulle modalità di interazione con gli altoparlanti intelligenti, come abbiamo più volte denunciato su queste pagine.
Streaming al 10% dell’ascolto totale
In generale, l’ascolto in streaming sta raggiungendo una dimensione rilevante (negli USA è certificato da Edison Research al 10% dell’ascolto totale).
Da un grande potere derivano grandi responsabilità
Da ciò, secondo Arnold discende una prima importante considerazione: lo spazio (potenzialmente infinito) reso a disposizione per i contenuti va sfruttato.
Il riferimento indiretto è evidentemente a prodotti profilati (brand bouquet di stazioni verticali) e podcast.
Tempi moderni di fruizione radiofonica
Relativamente ai cambiamenti indotti dal Covid, Ben Arnold afferma: “Non è chiaro quale sarà l’impatto della pandemia a lungo termine, ma è certo che gli spostamenti saranno molto diversi per le persone. Forse, invece di ascoltare le trasmissioni per 45 minuti al mattino e al pomeriggio, avremo incrementi multipli, ma più brevi. Aumenterà l’ascolto su device mobili e questa è una grande opportunità per la somministrazione di annunci pubblicitari mirati e nuove formule di advertising”.
La Radio sopravviverà ai cambiamenti indotti dal Covid, trasformandosi, come sempre ha fatto ad ogni passaggio tecnologico e socioculturale.
Anche se ci saranno, morti, feriti e nascite. Ma non è altro che l’evoluzione della specie. (E.G. per NL)