La RAI evolve quanto a contenuti e piattaforme (IP, DTT, DAB+, FM) e formati (audiografica, visual radio-radiovisione) decidendo di potenziare l’area Radio costituita da 10 emittenti (di cui 7 tematiche), con investimenti e idee nella programmazione.
Mentre della tendenza verso la visual radio-radiovisione/audiografica è già stata oggetto di attenzione su queste pagine a riguardo dell’annuncio di Radiouno in materia, il rinnovamento di cui trattiamo ora avverrà anche grazie all’ennesimo annuncio di un miglioramento della ricezione in FM (invero negli ultimi 20 anni costantemente professato ma mai concretamente attuato per tutta una serie di contingenze tecniche ed economiche), allo sviluppo di una nuova piattaforma web che possa emulare i successi di RAI Play e ad un ampliamento della copertura digitale sulla rete autostradale con il DAB+ già a partire dal prossimo anno.
“Il pubblico radiofonico di RAI Radio è leader nel nuovo target spendenti, costituito dal 67% degli italiani che appartiene alla classe economica media e medio-alta – ha spiegato Fabrizio Piscopo, amministratore delegato di RAI Pubblicità – Il loro reddito è due volte e mezzo quello del rimanente 33% ed equivale all’85% del potere d’acquisto del totale Italia”.
Ma l’etere non è la sola fonte di introiti della RAI che si sta lentamente indirizzando (più per necessità che per lungimiranza aziendale) verso il mondo web&social: in arrivo nel breve periodo anche YouRadio1, l’applicazione grazie alla quale gli utenti potranno creare il proprio notiziario personalizzato in base ai proprio interessi e alle proprie esigenze.
La RAI entra nel mondo del GR dedicato e «à la carte» con un radiogiornale ad personam, esperimento che cercherà di cavalcare l’onda del successo di Watchup, la start up fondata dall’italiano Adriano Farano recentemente acquisita da Plex.
La dirigenza di viale Mazzini, intanto, procede verso una profonda modifica della programmazione radio con la coppia storica Claudio Sabelli Fioretti-Giorgio Lauro che torna tutte le mattine con “Senza Titolo”.
“La nostra offerta radiofonica digitale è completa e di qualità – ha spiegato Roberto Sergio, direttore di RAI Radio – Per la nuova stagione abbiamo scelto di proporre al nostro pubblico un tratto di continuità iniziando con volti noti e voci inconfondibili capaci di dare un indirizzo deciso alla nostra offerta, anche multimediale, nel segno della RAI”.
Del resto i dati relativi alla raccolta pubblicitaria di tutto il gruppo radiotelevisivo per il 2017 confermano il trend positivo grazie anche ad un mese d’agosto che ha fatto registrare una crescita del 9,3% rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso.
E, mentre vengono valutati investimenti per lo sviluppo di un polo milanese, le produzioni televisive Rai sbarcano anche su Netflix. I dirigenti della tv pubblica hanno deciso di collaborare con l’azienda di Los Gatos per ampliare il proprio pubblico: sulla piattaforma streaming americana verrà lanciato “Il Giovane Montalbano”, la serie tv basata sui romanzi di Andrea Camilleri che rappresenta un prodotto di punta per la telco italiana. (M.R. per NL)