Acclarato il palese fallimento delle app singole delle stazioni maturato sulla prevedibile constatazione che un utente ascolta mediamente da 6 a 12 stazioni e mai riempirà il display del proprio smartphone, tablet o il dashboard della connected car di un numero equivalente di icone per fruire delle trasmissioni via IP, l’unica strada che la Radio potrà percorrere per garantirsi il futuro attraverso l’ascolto in streaming, è quella degli aggregatori.
I principali collettori di flussi streaming nel nostro paese sono TuneIn, FM World e myTuner. Quest’ultima è una piattaforma di proprietà di AppGeneration – Software Technologies Lda, una società di sviluppo con sede a Porto (Portogallo) fondata da Eduardo Carqueja nell’ottobre 2010.
myTuner Radio aggrega oltre 50.000 radio stazioni di 200 paesi e un milione di podcast da tutto il mondo per 30 milioni di utenti che la utilizzano nella versione free e a pagamento.
myTuner Radio è disponibile per il web su mytuner-radio.com e per device iOS, Google Play, Samsung, Huawei, Amazon, Windows Phone, Windows, Mac, Apple Watch, Android Wearables, Apple TV, TV Samsung, TV LG, TV, set-top box con Android TV (Sony, Sharp, Philips, Mi Box, ecc.), Amazon Fire TV, Roku TV Chromecast, auto connesse Apple Carplay, Android Auto, Bosch mySPIN, Jaguar e Land Rover InControl Apps e su smart speaker Alexa e Sonos.
Interpellato da questo periodico, myTuner ha rilasciato una lunga ed interessante intervista.
(NL) myTuner Radio Pro per iOS è stato eletto “migliore acquisto” dalla rivista Altroconsumo in Italia. Secondo il periodico, myTuner Radio Pro per iOS “offre molte funzionalità e contenuti e chiara e semplice da utilizzare”. Soddisfatti?
(myTuner) “Siamo molto soddisfatti di questo riconoscimento da parte di un ente riconosciuto in Italia come Altroconsumo. Il nostro team effettua un costante lavoro di aggiornamento del database e apporta nuovi miglioramenti all’app in ogni sua versione, accogliendo i suggerimenti degli utenti per dare loro la migliore user experience”.
(NL) Siete presenti sugli smart speaker Amazon Echo, Sonos e Roku, ma non su Google Home. Come mai?
(mT) “Google Home è disponibile per applicazioni di podcasting, ma non ancora per lo streaming, per il quale opera in esclusiva per i suoi partner (TuneIn, ndr). Quando Google darà a tutti gli sviluppatori l’accesso alle app in streaming, arriveremo certamente anche su tale smart speaker”.
(NL) In Francia da qualche giorno è commercializzato lo smart speaker Echo di Amazon. Insieme a Google Home, già in distribuzione da un paio di mesi in Italia, punta a sostituire il ricevitore FM nell’indoor….
(mT) “E’ inevitabile: la tendenza sarà sempre più quella di trasformare la radio in digitale, via IP”.
(NL) Il terreno fertile della radio è però l’automotive e con le connected car la gestione dei flussi streaming non potrà che passare da aggregatori installati sul dashboard. Avete collaborazioni in corso con le case automobilistiche o prevedete altre formule di presidio del cruscotto?
(mT) “myTuner è già su un mercato di milioni di connessioni automobilistiche, operando per i principali produttori come Audi, BMW, Chevrolet, Ford, Mercedes-Benz, MG, Renault o Volkswagen (con Apple CarPlay e Android Auto), senza considerare le app captive inControl e Bosch mySpin. Siamo poi partner selezionati per Jaguar, Land Rover e Bosch. Ci aspettiamo comunque che anche altri marchi automobilistici ripongano la loro fiducia in noi”.
(NL) Le app singole sono un sostanziale fallimento: gli utenti preferiscono sfruttare le opportunità degli aggregatori, godendo di maggiore offerta passando da una singola applicazione…
(mT) Sì, ne siamo consapevoli. myTuner è una piattaforma radio in cui gli utenti possono usufruire di 50.000 emittenti da tutto il mondo (vogliamo che chi è all’estero possa ascoltare le proprie radio nazionali). Ma la nostra piattaforma consente anche l’accesso ad oltre 1 milione di podcast per un ascolto in real time o successivo nel tempo e forniamo le statistiche delle canzoni più ascoltate sulle radio di tutto il mondo, condividendo queste informazioni con l’utente nel menu “Tops” disponibile per ogni paese, dove è possibile ascoltare musica e creare playlist (è necessario l’abbonamento ad Apple Music e iOS 11) e Android e naturalmente acquistare musica”.
(NL) Il principale business degli aggregatori è, naturalmente, la pubblicità sotto forma di preroll e midroll, ma non tutti gli editori sono disponibili a concedere lo sfruttamento del proprio contenuto a vantaggio di terzi. E’ l’annosa questione del “chi aiuta chi”: è l’aggregatore che porta ascolti alla radio, o la radio che reca click all’app aggregatrice? Ipotizzare retrocessioni della raccolta è nei vostri piani?
(mT) Secondo noi l’IP è un’opportunità fantastica per far conoscere al mondo anche le più piccole ed originali stazioni radio. Ed è quello che fa myTuner, dando voce e visibilità alle radio che in precedenza non erano in grado di avere la giusta esposizione, consentendo loro di raggiungere immediatamente un numero enorme (e sempre più grande) di dispositivi da cui gli ascoltatori possono ascoltare la propria radio. Le radio si stanno rendendo conto che l’FM, l’OM, il DAB+ finiranno e che Internet è il futuro. Essere su una piattaforma come myTuner significa avere un piede nel presente ma anche nel futuro. Ma ospitare contenuti di qualità è anche un vantaggio per noi. L’aiuto è quindi reciproco ed anche dal punto di vista pubblicitario occorre ragionare in tal senso”.
(NL) In un ambiente radiofonico total IP le statistiche d’ascolto tramite aggregatori sostituiranno le indagini d’ascolto dedicate o le affiancheranno?
(mT) Riteniamo che il futuro delle indagini sarà la raccolta statistica degli ascolti attraverso le app. Per inciso, myTuner lo fa già, fornendo le statistiche degli ascolti delle radio più popolari per paese, città e genere musicale. Anche il menu “Tops” fornisce all’utente l’indicazione delle canzoni radio più ascoltate in ogni paese”.
(NL) Diritto d’autore e diritti connessi: negli USA e in UK le major hanno intentato causa ad un noto aggregatore…
(mT) “Non facciamo commenti su vicende che riguardano altre aziende”.
(NL) Avete ipotizzato soluzioni di geoblocking per limitare la fruizione delle emittenti nei territori nazionali per i quali hanno versato i corrispettivi alle collecting?
(mT) “Come detto, lavoriamo con le emittenti in una relazione molto stretta: possono registrare i loro flussi, modificare, integrare e upgradare le informazioni dal nostro backoffice, che le rende disponibili in tutte le nostre piattaforme in breve tempo. Ciò premesso, se le emittenti hanno delle limitazioni riguardo al loro streaming, possono presentarci il problema che risolveremo anche in breve tempo”.
(NL) Si dice che il mercato possa sopportare al massimo quattro o cinque app aggregatrici radio. E’ vero?
(mT) “A giudicare dal numero di app presenti negli appstore non sembrerebbe. Tuttavia è bene che le singole stazioni radio si uniscano a myTuner, perché le potenzialità d’ascolto sono inevitabilmente più vaste rispetto a quelle della singola app, non fosse altro perché noi siamo per definizione multipiattaforma. L’obiettivo delle emittenti non deve essere lo sviluppo di una soluzione multipiattaforma: sarebbe impossibile per loro gestire decine di presidi eterogenei (non solo mobili, ma anche smart TV, smart speaker, auto interconnesse, ecc. …). E’ un lavoro immane che solo un grande aggregatore può svolgere garantendo continuità agli utenti (siano essi ascoltatori che stazioni). Per cui, rispondendo alla domanda, forse questo non è per tutti, ma solo per società in grado di disporre delle risorse necessarie per farlo”.
(NL) Le smart tv esigeranno applicazioni aggregatrici per tv nazionali e locali. Avete in previsione un upgrade televisivo?
(mT) myTuner Radio è già disponibile per Apple TV, Smart Tv come Samsung e LG, TV e set-top box con Android TV (Sony, Sharp, Philips, Mi Box, ecc.), Amazon Fire TV, Roku TV e Chromecast. Il nostro team di sviluppatori è sempre attento alle novità del mercato e ogni volta che ci sono cerchiamo di cavalcarle immediatamente”.
(NL) In generale, quali sono i piani di sviluppo a breve e medio termine?
(mT) “Migliorare continuamente il servizio che forniamo agli utenti dell’applicazione, ascoltare i suggerimenti per implementarlo (perché ci sono sempre cose che possiamo upgradare), stare al passo con le tendenze del mercato ed essere presenti su un numero sempre più vasto di piattaforme e raggiungere il maggior numero di persone possibile. Vogliamo che myTuner sia una piattaforma mondiale, con utenti da ogni angolo del pianeta, uniti dalla passione per la radio e dalla scoperta di emittenti”. (M.L. per NL)